«Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» : è l’inquietante domanda che Gesù oggi rivolge a noi che dichiariamo di essere credenti… L’impressione che emerge da queste parole è che chi segue Gesù ha la presunzione di credere ma, in realtà, il cuore è ancora freddo e impermeabile alla resa fiduciale in Dio! È bene che tutti, indistintamente, prendiamo coscienza di come un conto è il pensiero e la volontà e un conto è il cuore: se le prime due facoltà noi le possiamo controllare, il cuore no! Appartiene a Dio! È Lui che lo inabita e lo rende permeabile al suo amore. Quando l’uomo apre il cuore sul serio, Dio vi entra e vi dimora… Chi ha fede, quando prega, non ha il minimo dubbio che il Padre non lo ascolti e non si muova a pietà… chi presume di avere fede, quando prega è come se giocasse al lotto: non sa se Dio lo esaudirà o meno… lo spera, ma il dubbio lo attanaglia! Mi sembra quantomai chiaro che Gesù offra ai discepoli la cartina tornasole per comprendere il livello della feda personale: tutto dipende dalla forma della preghiera! Da come si prega si può desumere la veridicità della fede! Emblematico l’esempio di fede che ci è narrato nel libro dell’Esodo quando Mosè sta sul monte in preghiera con le mani alzate mentre Giosuè combatte contro l’esercito nemico: o la forza viene riconosciuta proveniente da Dio oppure non si può che constatare il proprio fallimento! La preghiera è il radicale abbandono alla volontà di Dio: il credente non prega affinché si realizzino le proprie istanze ma perché si compia la volontà di Dio! Crediamo noi questo? Buona domenica