Da quello che si deduce dagli scritti che conosciamo san Paolo non doveva essere una persona molto affabile… se tutti i compagni di missione lo lasciarono sempre solo: «Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia». Ancor più tristi e amare sono queste altre parole che leggiamo nella Lettera a Timoteo: «Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato». San Paolo vive una sorta di isolamento che non merita considerando l’impegno messo in atto nell’evangelizzazione… Eppure, non molla! La sua forza non è riposta nell’uomo ma in Dio! Scrive, infatti: «Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza». Questo è l’elemento che dobbiamo far nostro! Siamo sempre troppo alla ricerca dell’accordo umano, del riconoscimento del mondo… se appena appena viviamo qualche disapprovazione, andiamo in crisi! O è Gesù la nostra forza o non c’è via di salvezza praticabile! Avere dei nemici o degli oppositori non è una disgrazia! Anzi: forse è necessario! Serve a valutare la radicalità che sottende alla nostre scelte! Un discorso che va bene a tutti non è il meglio a cui tendere… Prendiamone atto! Buona giornata