Oggi 2 giugno: Festa della Repubblica. Non è, ovviamente, una festa religiosa ma da cristiani è giusto che ci si chieda come festeggiare. Ci deve essere una maniera attraverso la quale contribuire a dare senso a questo evento civile. È giusto essere orgogliosi di essere italiani? Se fossimo spagnoli non dovremmo essere orgogliosi? L’orgoglio a partire dalla propria cittadinanza può correre il rischio di diventare un modo fine per esprimere una sorta di superiorità verso gli altri… fino ad arrivare a slogan del tipo “prima gli italiani”… In una prospettiva di famiglia ci potrebbe stare: responsabilmente è bene che un padre si occupi anzitutto della sua famigliaMa è così? Proprio oggi il vangelo ci ricorda: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». In questo orgoglio italiano c’è il senso del dovere nel pagare le tasse per contribuire al bene di tutti? Durante la pandemia abbiamo messo le nostre bandiere fuori dai balconi ma oltre al folklore ne è scaturito anche un senso di responsabilità? Prima di essere italiani occorre ricordarci di essere figli di Dio, figli dello stesso Padre! E avendo Gesù come fratello sentirne tutta la dignità e l’impegno… allora il nostro essere italiani protrà brillare di una luce vera. Bona giornata