Quando qualche mia amica mi comunica di essere diventata mamma si sente dalla voce, si vede dagli occhi, lo straripamento della gioia! È una gioia incontenibile, uno stupore estatico, quasi incredibile… Nessun ricordo del dolore del parto, nessuna lamentela per il sonno perso, nessuna recriminazione sul tempo investito… Tutto, miracolosamente, è contornato dall’entusiasmo e dalla meraviglia! Non mi sogno di considerare queste manifestazioni non credibili, quasi una recita… è evidente che il cuore è traboccante di una pienezza che le parole non sono sufficienti a descrivere e, d’altra parte, le orecchie di chi ascolta non sono sufficienti a comprendere lo stato d’animo di chi racconta! Ci vuole di più: c’è da lasciarsi coinvolgere e partecipare… e tuttavia la gioia di chi sperimenta un evento non è mai uguagliabile a quella di chi ne sente il racconto! Un po’ la stessa cosa riguarda la fede... Gesù assicura ai sui discepoli queste cose: «il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia». Ebbene: la fede dona questa esperienza! La fede genera una gioia intima, incontenibile! Chi ascolta non può che constatare quanto i suoi orecchi odono… ma il senso della gioia sfugge! Come può essere gioiosa una mamma che ha pianto per partorire… che non dorme la notte… che non ha più tempo per se stessa…. Come può gioire uno che occupa ore della giornata nel silenzio a pregare… come può essere contento uno che perdona chi lo ha offeso… come può gioire uno che raccontando la sua fede viene considerato ridicolo e illuso… Certe cose o le si sperimenta o non le si può capire! Buona giornata