Come è riuscito a raccontare Gesù san Paolo, nessun’altro! E non l’ha conosciuto personalmente, non è stato discepolo come gli altri apostoli! È giusto che si ricordi la sua conversione perché tutti noi che viviamo la sua stessa condizione di credenti pur non avendo visto non accampiamo scuse circa la nostra scarsa capacità di raccontare la fede! Per dire di Gesù non occorre essere suoi contemporanei: è sufficiente incontrarlo vivo nei fratelli che ci vivono accanto:«“Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”».È chiarissima la sovrapposizione che gli Atti degli Apostoli fanno tra Gesù e la comunità dei cristiani perseguitati! San Paolo impatta con Gesù proprio nel momento in cui vede la fede e la nobiltà dei battezzati che uccide! Che esperienza strabiliante deve aver fatto san Paolo: Gesù era davvero vivo! La sua linfa vitale scorreva visibilmente nei suoi discepoli… erano tutti alter Christus! La nostra fede fatta di semplice consuetudine non ci ha toccato il cuore… e non può toccare nessuno… troppa tiepidezza! San Paolo era un tizzone ardente: incendiava di Gesù ogni città che visitava! La conversione di San Paolo è anzitutto teologica, prima che morale! Lontani anni luce da questa idea… Buona giornata
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