LA VERGA DI DIO

Israele ha peccato. Ha subito una grave deportazione. Riconosce che tutto è avvenuto a causa della sua condotta infedele ai comandi di Dio. Ha percorso strade sbagliate e si è perso: senza il Signore non sa rimanere nella vita della santità! Proprio in forza di queste considerazioni il profeta Michea rivolge questa esortazione a Dio: «Pasci il tuo popolo con la tua verga». Sì: il gregge di Dio ha bisogno di essere condotto, anche con la forza! Non ha paura delle esigenze del pastore: sa che, alla fine, non gli possono che portare beneficio! Viviamo in un contesto culturale dove, giustamente, i modi forti e violenti sono stati banditi dall’educazione… forse, però, è stato bandito anche il dovere di educare! Pochi sanno assumersi la responsabilità di indicare con vigore e con decisione la rotta della giustizia! È bello che nella Chiesa è rimasto un richiamo alla verga del buon pastore: il pastorale che il Vescovo ha tra le mani ogni volta che celebra ha proprio questo significato, custodire il gregge! Se notate il pastorale ha una parte che richiama chiaramente un bastone ma anche una parte, quella superiore, che è curva: custodire il gregge è tenerlo a bada con vigore ma anche agganciarlo e riportarlo all’ovile con tenerezza quando si disperde! Lasciamoci condurre senza timore…  Buona giornata

IMPARARE A FARE IL BENE UN PO’ PER VOLTA

Quando i bambini mi confessano di disobbedire al papà e alla mamma, provocatoriamente chiedo sempre: “Ma da ora in poi non disobbedirai più, vero?”. Mi guardano con occhi straniti e non sanno mai che cosa rispondere: se dicono di sì, sanno di mentire… se dicono no, riconoscono che la confessione non è valida… quindi? Rompo io l’imbarazzo e spiego loro che disobbediranno ancora tante volte, purtroppo! E qualsiasi promessa di cambiamento radicale finirà con un tradimento plateale… che cosa fare? Niente di particolare: dico loro ” Se disobbedisci, il giorno dopo, proprio perchè pentito, fai qualcosa di bello e di buono senza che i tuoi genitori te lo richiedano…semplicemente per sperimentare che è bello fare cose buone e vedere i tuoi genitori contenti della tua capacità di fare il bene”. Serve a poco chiedere scusa o portare un fiore per addolcire la pillola… occorrono atti di conversione! Ecco: il profeta Miche spiega questa cosa a Israele: «Con che cosa mi presenterò al Signore? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio». Credo riusciamo tutti a capire quanto sia vero… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Caudio improvvisamente chiamato al passo oltre la vita

DARE SPAZIO A DIO

Sara ed Abramo sono chiusi nella loro tenda, intrisi di vergogna e dolore: sono ormai vecchi e l’altisonante promessa di Dio di una generazione numerosa sembra ormai impossibile… Quante volte anche noi facciamo questa esperienza: coltiviamo speranze, sogni, desideri e poi ci scontriamo con un destino avverso… capita di chiudersi e annichilirsi senza più slanci nè prospettive! Abramo ha un briciolo di coraggio e si mette sulla porta della tenda: forse attende ancora qualcosa, Qualcuno… e nell’ora più impensabile del giorno, a mezzogiorno quando il sole è implacabile nel suo calore e tutto è assopito nella siesta, ecco la visita di Dio! L’impossibile dell’uomo non è impossibile per Dio! Guai credersi unici protagonisti della storia, quasi tutto dipendesse solo ed esclusivamente da noi: ci precluderemmo soprese davvero impressionanti… Prorpio questo è il difetto stigmatizzato da Gesù in Marta, preoccupata e affannata da mille faccende! Sembra che se non fa tutto lei il mondo non va avanti! Anzi, se la prende con la sorella che ha dato la priorità all’ascolto del Signore, perchè anche lei non si mette al lavoro… Gesù aiuta a porre le giuste priorità: non significa non darsi da fare ma non darsi da fare da soli! Sempre dentro una autoreferenzialità assurda… Buona domenica

CURA DEI PENSIERI

È frequente, nei casi di cronaca nera, sentir parlare di raptus: sembra che delle persone considerate da tutti per bene, in maniera del tutto sorprendente, siano capaci di crimini efferati incontrollati del tutto ingiustificabili con la condotta solitamente sostenuta. Onestamente, a me vengono dei dubbi al riguardo: il male non nasce spontaneo nel cuore di chi coltiva con cura il bene… Nella pagina di Isaia che leggiamo oggi, ci viene in soccorso un versetto che mi pare illuminante: «Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono». Ecco, io la penso proprio così: ciò che l’uomo realizza con i suoi atti è oggetto di pensieri meditati e ruminati precedentemente! Dietro ad ogni atto c’è l’opera subdola del maligno che sollecita pensieri negativi e malevoli a giustificazione dei propri sentimenti più feriti… Cosa fare? Mi sembra molto chiaro il percorso: occorre coltivare pensieri positivi, benevoli, edificanti! Mai accondiscendere a giudizi perentori sulle persone… anche se ci fossero delle legittime motivazioni alle nostre irritazioni, impariamo a giustificare e ad usare misericordia! Sarà difficile che saremo presi da raptus inconsunti senza che ce ne accorgiamo! Troppa trasandatezza nella cura dei pensieri… da lì hanno origine tutti i mali! Buona giornata

LA LEGGE SECONDO DIO

«Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». C’è sempre qualcuno che ama sottolineare ciò che non è secondo la legge. Non che la legge non debba essere presa in considerazione ma non è certamente il criterio del vero e del bene in assoluto. La legge è, semplicemente, un tentativo di regolamentazione disciplinare per evitare eccessi di anarchia o di rigorismo nella prassi del giusto. Spesso può accadere che la legge non promuova il meglio e nemmeno eviti il peggio… nel caso del Vangelo, i discepoli sono a digiuno da qualche giorno e avendo la possibilità di nutrirsi, benchè fosse sabato, sentono la necessità di saziarsi. Mangiare per nutrirsi, per saziare la fame  e non morire, non è un eccesso ma un’esigenza! La legge che tutela il sabato come memoria dell’opera di Dio è buona ma non in assoluto: si può lodare Dio per i suoi doni anche raccogliendo delle spighe per mangiare! Nel valutare le cose, Gesù ci insegna ad avere come metro il bene dell’uomo, la sua vita… Dio non vuole mai il sacrificio delle sue creature, non ha bisogno per la sua gloria di privare l’umanità della gioia! Impariamo a giudicare secondo Dio… non secondo la legge! Buona giornata

LASCIAMO FARE A DIO

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro»: accogliamo di buon grado questo invito di Gesù! Davvero siamo stanchi e oppressi: ci sembra di dover sempre fare un mare di cose… Non è un ritornello costante “sono stressato… non ne posso più… non vedo l’ora delle vacanze”… Perchè siamo così presi da mille faccende? Perchè corriamo in maniera tanto compulsiva? Non sappiamo fermarci, ci sembra di dover salvare il mondo… crediamo di doverci assicurare il futuro grazie ad un lavoro pressante e costante… ma alla fine, come leggiamo nel Libro di Isaia oggi: «Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento». Sì, l’esperienza ricorrente è che, a fronte di tanto correre, non è che ne ricaviamo chissà quale risultato! Spesso si vive attendendo la pensione ma non ci si rende conto che gli anni del vigore passano: si brucia vita nell’attesa di una vita diversa, ma questa vita che abbiamo è l’unica a nostra disposizione! Qual è la soluzione a questa ossessiva corsa ad un compimento che vorremmo darci con le nostre mani? La soluzione è l’abbandono fiducioso in Colui che porta ogni cosa alla sua pienezza! Rallentiamo da questa corsa che non ci porta da nessuna parte… lasciamo fare a Dio! Buona giornata