Ecco la più grande bugia a cui il maligno ci spinge: «Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi». Quando capita di fare due chiacchiere in giro per il paese prima o poi salta fuori la questione che la Chiesa si deve aggiornare… che è ora di finirla di fare del discrimine tra una persona ed un altra in base alle scelte che vengono fatte… che i tempi sono cambiati e occorre essere più flessibili… Di sottofondo c’è l’idea che tutto deve essere ricondotto alla sola soggettività: il male in se stesso sembra non essere più contemplato! Su questo punto occorre davvero vigilare: l’obiettivo chiarissimo del maligno è rendere l’uomo mediocre, ridurlo a puro gingillo degli istinti, incapace di una misura alta della vita! L’opera della misericordia è esattamente l’opposto: lavorare alla coscientizzazione sulla levatura della dignità dell’uomo, presa d’atto del proprio limite e fragilità, sostegno ad una risalita! Dire che degli atti sono chiaramente peccato non significa giudicare negativamente le persone che ne sono vittima ma indicare l’oggetto per il combattimento e la vittoria. Quanti equivoci su questo argomento… il maligno ci sguazza ogni giorno dentro queste ambiguità: difficilissimo convincere dell’errore! Ammoniamoci a vicenda senza paura! Buona giornata