Come già accaduto nei giorni scorsi, il Vangelo pone la sua attenzione sulla virtù dell’umiltà e ci insegna ancora una volta l’arte di saper stare di fronte a Dio e al prossimo in un certo modo.

La parabola di cui si serve oggi il Signore, raccontata durante un pranzo in casa di uno dei capi dei farisei, tratta la storia di un uomo che è invitato a nozze e che deve occupare un posto a tavola. Questo uomo, estremizzando la situazione, ha due possibilità opposte: scegliere i posti davanti, i primi posti, quelli riservati alle persone più importanti e più vicine al festeggiato, oppure andare a sedersi all’ultimo posto, quello riservato alle persone di poco rilievo, lontane da chi ha organizzato il banchetto.

Il Signore consiglia di andare ad occupare gli ultimi posti, affinché se l’amicizia e l’affetto che legano l’uomo al festeggiato è grande, l’invitato sarà chiamato ad occupare un posto migliore, mentre se l’uomo era stato invitato per fare numero, resterà lì, dove si è seduto, senza subire alcuna vergogna.

Gesù oggi ci insegna a non presumere mai di avere diritto ad occupare un certo posto nella vita di una persona, ma di accettare semplicemente l’invito a stare con lei, e attendere che essa mostri il perché dell’invito: amicizia e stima vere oppure opportunismo. Buona giornata.