Di Dio bisogna avere un grande timore. Attenzione: non scambiamo il timore con la paura! Il timore ha a che fare con il rispetto, con la dimensione del mistero. Significa che di Dio non si può parlare come di un argomento o di una cosa… non ha senso chiacchierare su Dio! San Paolo scrive un versetto assolutamente inequivocabile nella sua lettera ai Romani: «si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata». I ragionamenti su Dio portano molto lontano, evadono la realtà, sono vere e proprie distrazioni! Dio va guardato – contemplato -, toccato, ascoltato, annusato… di Dio noi viviamo! Come il pesce vive nell’acqua così noi viviamo in Dio! Tant’è che Dio non si è fatto pensiero ma si è fatto carne, cioè ha preso le nostre sembianze, ha vissuto la nostra stessa esistenza. Significa che tutto ciò che viviamo ha a che fare con Lui, niente è estraneo a Lui! Non c’è niente di ciò che ci accade che non serve alla nostra salvezza! Il pensiero ci estrania, ci esilia, ci porta fuori dal mondo di Dio perchè il suo mondo è la realtà, non le idee! Stiamo attenti a inseguire filosofie di pensiero o religioni dove tutto è complicato e complesso: Dio è semplice… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Anna che torna al Padre sazia di giorni