ATTESA DI DIO

La vita ci può dare la gioia? Occorre che ce lo si chieda. Ogni uomo che viene al mondo passa la vita ad attendere il momento della pienezza e non arriva mai… ogni obiettivo che ci si pone, una volta raggiunto manifesta tutta la sua manchevolezza! È possibili, quindi, avere la gioia? Io dico di no! Si può avere soddisfazione e godimento ma la gioia è un’altra storia! La gioia viene dall’alto: è solo e soltanto un dono! Gesù non ha illuso nessuno, anzi, ha preparato i suoi discepoli a camminare nell’aridità: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». Si può camminare dentro la fatica, l’abbandono, la tristezza… non bisogna aver paura! La vita non è tutto! La fiducia va riposta tutta in Colui che da la forza! Gesù è il garante della gioia piena! Fa niente se nel mondo facciamo esperienza di tristezza! La nostra certezza sta nell’opera trasformante di Dio! C’è un dopo che attendiamo che ci offre l’opportunità di essere nella pace… tutte le tristezze, i dolori, le fragilità, i limiti, verranno trasformati da Gesù! Non si crede abbastanza all’opera diretta di Dio… sembra sempre che l’opera da leoni la facciamo noi… illusi! Buona giornata

CERCARE CIÒ CHE UNISCE

Tutti coloro che hanno un po’ di conoscenza degli Atti degli Apostoli non possono non ricordare il meraviglioso discorso di Paolo all’agorà di Atene: il primo grande annuncio cristiano improntato al dialogo, alla ricerca di ciò che unisce piuttosto di ciò che divide. È uno stile da cui emerge una sapienza teologica davvero sublime: generalmente, gli uomini di fede non fanno che affermare verità proprie, sottolineando le ragioni del proprio punto di vista, stigmatizzando le aporie della visione opposta, in un sostanziale regime di forza. Ecco: Paolo non ha alcuna pretesa del genere! Esordisce nel suo discorso manifestando la totale sintonia che c’è tra lui e tutti coloro che lo stanno ascoltando: «colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio». L’idea di fondo è che non c’è distinzione vera tra credente e credente: se Dio è Dio tutto ciò che erige una barriera non viene da Lui ma dal maligno! L’altro giorno parlavo con una ragazza che mi confessava teneramente che non andava a messa… la mia reazione non è stata: “allora sei nel peccato, vai a Messa altrimenti vai all’inferno!”. Alla ragazza ho semplicemente ricordato che la Messa è un dono enorme che Dio ci fa: perderlo è da pazzi! Ma l’amore di Dio e la comunione con questa ragazza non potrà mai venir meno… perchè sia io che lei viviamo in Dio, sia che lo sappiamo sia che lo ignoriamo! Buona giornata

SALVEZZA PER TUTTI

Gesù non ha raccontato bugie ai suoi discepoli: ha promesso il centuplo quaggiù ma insieme a persecuzioni! La vita cristiana non è una una marcia trionfale o una sfilata gloriosa… c’è sempre qualche lotta da sostenere, qualche contrarietà da sopportare, qualche tradimento da digerire… È evidente come nel racconto degli Atti degli Apostoli questa condizione di persecuzione sia effettiva: in modo particolare, Paolo passa la sua vita in mezzo a prove e maltrattamenti! Però, c’è pure da sottolineare che non manca mai l’intervento della Grazia: è vero che si fa esperienza di prova ma Dio si rende sempre presente e apre prospettive di salvezza. C’è un dato che mi colpisce nel racconto di oggi: «D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti». La salvezza che i discepoli sperimentano non è riservata solo a loro ma a tutti coloro che si trovano nella loro stessa condizione! È il bello della mediazione salvifica della Chiesa: nostro compito è quello di testimoniare come l’amore del Signore non è riservato a qualche privilegiato ma ad ogni uomo che soffre e piange nella prova! Che lo sguardo buono che sentiamo su di noi lo possano avvertire tutti coloro che ci vivono accanto… Buona giornata

LA MEMORIA DELLO SPIRITO

Tutti pensiamo di essere le persone più sapienti e intelligenti… che i nostri pensieri siano i più aderenti alla realtà…. che gli altri abbiano torto e devono capire… Forse, a questo tipo di pensieri, è bene che opponiamo quanto ci dice Gesù: «io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me». La verità è appannaggio di uno solo: Dio! Lo Spirito non fa altro che ripetere e ribadire quanto Gesù ha detto e fatto, per adattarlo al tempo e al momento attuale! Il nostro peccato più grande non è sbagliare qualcosa o trasgredire un comando… ma è vivere a prescindere da una relazione! Il problema più grande che i giovani si trovano ad affrontare è il desiderio di fare tutto da soli, autonomamente, senza chiedere aiuto… Ecco: lo Spirito ci ricorda la necessità di farsi aiutare, di rapportarsi con il Signore… Fra due settimane è Pentecoste: predisponiamoci a porre le basi per una bella veglia dove chiedere allo Spirito di accompagnarci in una piena e vigorosa vita di fede! Buona giornata

VIVERE IN CRISTO

San Paolo ha un vocabolario particolarissimo dove emerge come tutte le azioni che il cristiano compie sono “in” Cristo. Significa che non c’è nulla di individuale in chi fa esperienza del Vangelo: tutto ciò che l’uomo fa è “con Cristo, per Cristo
e in Cristo”. Non si può dire che qualcosa è fatto dall’uomo e qualcosa da Dio, ma tutto è in sinergia!
Questo perché? Perché Dio è così! Il Padre è nel Figlio e il Figlio è nel Padre… ciò che fa il Padre è ciò che fa il Figlio… chi vede il Figlio vede il Padre… tutto è opera di una comunione intima, l’uno nell’altro! Questo modo di essere è comunicato pari pari al battezzato: come dice san Paolo, «non sono più io ma Cristo che vive in me»!
Ed è proprio la promessa che Gesù fa ai suoi discepoli, prima di tornare al Padre: «se uno mi ama noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». La Trinità – il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – è nell’uomo, lo inabita, plasma il suo modo di pensare e di vivere, nel momento in cui l’uomo la accoglie!
Questa inabitazione non è una occupazione, una usurpazione, ma una accondiscendenza all’amore: il Padre e il Figlio si
amano e fanno le cose insieme… così, se l’uomo li ama, è un tutt’uno con loro e niente si potrà opporre all’agire in questa
comunione profonda!
L’Apocalisse descrive con una bellissima immagine poetica questa condizione di illuminazione intima che scaturisce dal
Battesimo: «La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello». Che meraviglia: la luce non è una questione esteriore ma interiore! Non c’è bisogno che la vita sia sempre luminosa per camminare spediti… nel momento che c’è da attraversare il buio della notte, la luce che viene dalla fede è capace di illuminare i sentieri più bui e impervi…