DISTRUGGERE E COSTRUIRE

Nel libro del Qoelet leggiamo: «C’è un temo per edificare e un tempo per distruggere». La storia è fatta di contrasti. La dinamica creativa della vita ha a che fare con la lotta tra due poli opposti. Così c’è sempre chi ride e chi piange. Nella prima lettura di oggi leggiamo come è avvenuta la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme grazie all’intervento propulsivo del re persiano Ciro: dei pagani lo hanno distrutto – i Babilonesi – e un pagano lo ricostruisce! Dio ha parlato in una e nell’altra situazione: Israele ha compreso da una parte le conseguenze del suo peccato e dall’altra la bontà misericordiosa di Dio! Giustamente ci diciamo sempre che è Dio a condurre la storia… forse, però, è più giusto dire che Dio conduce la storia in sinergia con la nostra libertà: in ciò che accade c’è sempre la nostra responsabilità, le cose non accadono mai a caso… Pensando alla distruzione del Tempio di Gerusalemme mi è venuta spontanea l’associazione con la decadenza della fede cristiana nelle nostre comunità… possiamo tranquillamente dire che dopo il lungo tempo della costruzione siamo entrati in quello della distruzione… Non serve stare a piangere e gridare allo scandalo! Chiediamoci: dove abbiamo peccato? Come si sta rivelando la misericordia di Dio? Buona giornata

NELLA DEBOLEZZA LA FORZA

Oggi i bambini sono quasi idolatrati. Essendo così pochi, inevitabilmente, catalizzano l’attenzione di tutta la famiglia: dai genitori ai nonni, dagli zii agli amici… tutto ruota attorno ai bambini! Al tempo di Gesù – ma anche fino a qualche decennio fa – i bambini erano pochissimo considerati: il mondo girava attorno agli adulti… i bambini crescevano pressoché allo stato brado! É comprendendo questo contesto che è possibile decifrare le parole di Gesù: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Gesù si riconosce nello scarto dell’infanzia, nella marginalità della loro condizione… Nessuno si sognava, al tempo di Gesù, di ascoltare un bambino, di chiedergli un parere su qualcosa, di dedicarsi alla sua causa! Accogliere Gesù è fare una scelta controcorrente: è dare spessore a uno che non ha alcun peso nella società perché non ha potere, perché non ha voce, perché non ha forza… Gesù può contare solo nel momento in cui qualcuno gli fa spazio, gli concede di emergere dalla marginalità… Il peso, il valore, la grazia, che si trovano in Gesù si attivano solo nel momento in cui qualcuno le prende sul serio e le abbraccia. Quanto è importante – sempre – il gioco della nostra libertà… Non solo: Gesù assicura che abbracciando Lui, accogliendo la sua persona, si accoglie Dio stesso! Nella fragilità e nella debolezza di Gesù si nasconde una ricchezza impressionante! Di più: in ogni uomo che ci appare povero e senza importanza è possibile trovare un tesoro oltre ogni aspettativa… Solo chi ha occhi nuovi e cuore convertito può comprendere questa verità!

ANDARE

CERCARE è alla base di un rapporto d’amore. Si cerca ciò che si ama, ciò che si desidera. Quando si trova ciò che si cerca è bello STARE. Stare non è rimanere fermi, immobili, passivi: è approfondire, è andare a fondo, è gustare. Chi sta bene con chi ama lo porta nel cuore, lo ha dentro in tutte le cose che fa e che dice. Lo stare non è fisico ma spirituale: una moglie sta con il marito e viceversa anche a chilometri di distanza… Stando con qualcuno si vive, ci si muove, ci si relaziona. Da qui la terza dimensione che vorrei sviscerare in questo terzo giorno: ANDARE. L’andare di un cristiano è sempre un andare insieme a qualcuno: insieme a Gesù e insieme ai fratelli. Andare senza qualcuno con cui si sta bene è sterile, non porta frutto. Chi vive avendo nel cuore qualcosa di bello e di grande non può non raccontarlo. Se non ci viene spontaneo annunciare il Vangelo è perchè non ce lo abbiamo nel cuore: è bene rimettersi a cercare e a stare con Gesù. Guai fare i missionari senza entusiasmo e senza gioia: non si può che tradire la bellezza della fede! Chiediamoci: sono membro di una comunità che annuncia con gioia Gesù? Se non è così, mettiamoci ancora a cercare! Coraggio! Buona giornata

STARE

Chi cerca trova. Magari trova solo degli indizi ma quegli indizi son importanti e vanno sondati. Un buon cercatore ha pazienza, è meticoloso, sta sul pezzo. Bene: oggi, in questo secondo giorno di triduo, vorrei invitarvi a STARE. La frenesia della vita in cui siamo immersi in questo nostro mondo contemporaneo ci porta ad essere sempre fuori da noi, ad essere il nostro ruolo, a non fermarci mai… ma chi siamo? Possiamo trovare noi stessi nel momento in cui ci fermiamo e stiamo in ascolto di un altro. Ieri abbiamo cercato e siamo arrivati all’Eucaristia. Gesù si è fatto presenza. È bene che ci fermiamo e che non viviamo anche questo incontro freneticamente… la preghiera è un tempo diverso dagli altri proprio per la sua caratteristica lentezza… Se prendete un sacchetto di plastica e lo fate girare velocemente ciò che è contenuto è scaraventato al limite… se lo fermate il contenuto si redistribuisce in maniera più naturale. Anche noi abbiamo bisogno di rallentare per ritrovarci, per lasciarci dire da Dio chi siamo, quanto valiamo, qual è il senso della nostra vita… Il Vangelo di oggi ci ricorda «C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità»: se vogliamo guarire dalle nostre infermità dobbiamo STARE con Lui! Proviamoci… Buona giornata

CERCARE

Incominciamo oggi il Triduo in preparazione alla Festa della Comunità . Mi piace l’idea che da battezzati prendiamo coscienza di essere il sale e il lievito del mondo e non la pasta! Cioè che il nostro compito non è di essere separati dal mondo ma di essere nel mondo con un sapore ben preciso. E chi ci dà questo profumo? Gesù! O profumiamo di Lui o il nostro aroma non ha niente di così originale… I cristiani non sono delle persone geniali e nemmeno esemplari ma sono persone che hanno un modo di pensare e di vivere che ha a che fare con Gesù. E come fanno ad essere così? A partire dalla loro frequentazione di Gesù! Occorre rimettersi sulle tracce di Gesù… sono convinto che abbiamo smesso di cercarlo! Ci siamo abituati a stare fra di noi, a fare le nostre cose, a tenere in piedi le nostre tradizioni… Siamo diventati dei custodi del passato e non ci siamo più confrontati con il futuro che è la visione propria di Dio! La prima indicazione che vorrei suggerire alla nostra riflessione e preghiera riguarda proprio IL CERCARE: chiedervi di venire in chiesa alle 6.30 è sollecitarvi a mettervi ancora sulle tracce di Gesù, fin dall’inizio di questa giornata! Proviamoci… Buona giornata