Chi cerca trova. Magari trova solo degli indizi ma quegli indizi son importanti e vanno sondati. Un buon cercatore ha pazienza, è meticoloso, sta sul pezzo. Bene: oggi, in questo secondo giorno di triduo, vorrei invitarvi a STARE. La frenesia della vita in cui siamo immersi in questo nostro mondo contemporaneo ci porta ad essere sempre fuori da noi, ad essere il nostro ruolo, a non fermarci mai… ma chi siamo? Possiamo trovare noi stessi nel momento in cui ci fermiamo e stiamo in ascolto di un altro. Ieri abbiamo cercato e siamo arrivati all’Eucaristia. Gesù si è fatto presenza. È bene che ci fermiamo e che non viviamo anche questo incontro freneticamente… la preghiera è un tempo diverso dagli altri proprio per la sua caratteristica lentezza… Se prendete un sacchetto di plastica e lo fate girare velocemente ciò che è contenuto è scaraventato al limite… se lo fermate il contenuto si redistribuisce in maniera più naturale. Anche noi abbiamo bisogno di rallentare per ritrovarci, per lasciarci dire da Dio chi siamo, quanto valiamo, qual è il senso della nostra vita… Il Vangelo di oggi ci ricorda «C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità»: se vogliamo guarire dalle nostre infermità dobbiamo STARE con Lui! Proviamoci… Buona giornata