MAI DISPERARE

C’è un versetto del Salmo 125, che mi piace tantissimo, che recita: «Nell’andare se ne va  piange portando la semente da gettare ma nel tornare viene con giubilo portando i suoi covoni». Si tratta del racconto di Israele che va in esilio, triste e avvilito, e poi torna, pieno di gioia, ricco dell’esperienza vissuta. È quella che spesso definisco la “dinamica pasquale“, ossia la certezza che non c’è morte che non preluda a una vita… la morte non sarà mai l’ultima parola! La stessa cosa è quella che Gesù dice ai discepoli prima di salire al cielo: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». Certo che il distacco da Gesù è difficile e destabilizzante ma non c’è nulla da temere: lo Spirito santo apre strade di bellezza inaspettate! Gesù arriva a dire ai discepoli che “faranno cose ancora più grandi delle sue”! Non si deve mai disperare dentro una prova: è normale avvertire un po’ di disagio ma guai a precludersi le novità sorprendenti di Dio! Anche a Gesù la passione sarà sembrata una prova troppo dura ma grazie ad essa si è spalancato a noi il cielo, mostrando l’amore smisurato del Padre per noi! Dopo il pianto c’è sempre la gioia… dopo il temporale c’è sempre il sole… Buona giornata

IN ME L’ALTRO

Non c’è pagina del Vangelo di Giovanni dove non emerga la centralità della relazione: niente è individuale, tutto è personale! L’io non è mai un assoluto, è sempre in comunione con un altro. Esemplari sono queste parole di Gesù: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito… Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio» Lo Spirito santo non afferma se stesso ma manifesta Gesù! In se stesso, nella sua persona totalmente originale, grazie all’amore legato alla comunione, la bellezza e la verità di Gesù rifulgono ancor più nel loro splendore. Ma ciò che è proprio di Gesù non è proprietà privata ma è ciò che è proprio del Padre! Nè il Padre, nè il Figlio, nè lo Spirito santo invocano un loro spazio di affermazione ma tutti sono l’uno nell’altro… Trovo questo principio di una meraviglia esagerata: ognuno è se stesso senza alcun bisogno di affermare una differenza o cercando di oscurare lo splendore dell’altro, ma godendo della manifestazione dell’altro! L’uomo è stato fatto secondo questo modello: chissà quando usciremo dalla menzogna del serpente… Buona giornata

LA FEDE NELLA PROVA

«Il carceriere li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi». Paolo e Sila sono messi in prigione a causa del Vangelo. Proprio come Gesù. Il carcere più duro è occasione per arrivare a condividere la prova di chi ha peccato con maggiore violenza. Paolo e Sila non si preoccupano di salvarsi ma pregano e cantano. I prigionieri ascoltano. Probabilmente si chiedono dove venga loro tanta serenità… Chi ha incontrato Gesù non ha condizione che non gli permetta di vivere appieno la gioia della salvezza ricevuta! E chi è nel buio e nell’ombra di morte inevitabilmente sente la bellezza di questa prospettiva e si dispone alla fede! Ce lo dobbiamo chiedere molto schiettamente: siamo capaci di cantare in tutte le situazioni in cui ci imbattiamo? Oppure basta un piccolo ostacolo o una piccola prova per prostrarci nella disperazione? «Venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti». Bellissima questa notizia: le porte e le catene si aprirono per tutti i carcerati e non solo per i due discepoli! La preghiera e la santità dei credenti è per la salvezza di tutti non solo per la propria! Spettacolo! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuseppe che si prepara ad entrare nella pienezza della vita

LA RELIGIONE È DELL’UOMO, IL CUORE È DI DIO

È difficile capire perchè l’uomo sia così attaccato alla religione, cioè alle pratiche e alle tradizioni cultuali. Fatto sta che da quando l’uomo comunica sono ravvisabili tutta una serie di gesti e di azioni compiuti in devozione alle divinità di turno. Gesù ha minato alla basi tutta questa struttura istruendo i suoi discepoli sulla centralità del cuore: è l’amore il vero culto gradito a Dio, non i sacrifici! Eppure, anche il cristianesimo ci ha messo pochissimo a ripristinare tutti i riti, svilendo il il messaggio rinnovatore di Gesù… Valutando le domande che ricevo circa la vita di fede mi accorgo che tutte vanno nella direzione della religione e non certo del cuore! Mi si chiede quando poter celebrare un battesimo, come accedere al cammino di preparazione alla comunione, che tipo di certificati abbisognano per il matrimoni… pochissimi che chiedono come vivere la vita secondo il Vangelo! La religione tiene, la fede è in crisi… D’altra parte, gli Atti degli Apostoli ricordano molto bene come il cuore non sia un ambito gestibile dagli uomini: è Dio che lo illumina e lo guida alla verità! «C’era anche una donna di nome Lidia, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo». Prego perchè il Signore apra il cuore di tanti… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Elena che prosegue la sua vita nella luce del Risorto

UNA GIOIA ABBONDANTE

«Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando». Suona strana questa parola di Gesù: tutti consideriamo amici quelli che fanno quello che noi vogliamo! Ma non può essere considerato amico solo quello che dice sempre di sì ad ogni nostro desiderio… Se fosse così, Gesù non avrebbe detto una cosa molto originale.
«Vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi». Ecco qui la chiave di lettura
corretta: Gesù ci ha già dato la sua amicizia incondizionata! Quello che aveva nel cuore, la sua intimità più profonda – ossia la sua comunione con il Padre – l’ha regalata senza alcuna riduzione!
Quindi: l’amicizia da parte di Gesù è assicurata! È la nostra amicizia con Lui a rischio… per questo ci da dei “comandamenti”, delle indicazioni, per non perdere la rotta e abbandonare il cammino della vita! Tra l’altro, la parola “comandamento” dice chiaramente l’implicazione di Gesù nello stesso percorso: andare con… Il comandamento è il binario della relazione tra noi e Gesù, percorrendo il quale arriviamo certamente al Padre!
«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». I comandamenti non sono gravami posti sulle nostre spalle per rendere la vita più sacrificata e, quindi, più meritevole… Per troppo tempo si è pensato che la vita cristiana dovesse essere una vita immolata! Tutto ciò che Gesù ha fatto per noi è perché per noi si aprisse una strada di gioia straripante!
È per questo che la gioia è un criterio di discernimento imprescindibile per riconoscere se la nostra fede è secondo il Vangelo
o no: se la vita cristiana ci fa arrancare e ci toglie l’entusiasmo è certissimo che non è una vita in Cristo… c’è sicuramente qualche idolo che ha preso il suo posto! La GIOIA, non dimentichiamocelo!