CAMPO ESTIVO 5^ ELEMENTARE – 3^ MEDIA
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Così recita il Salmo 21: «Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore!”. Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte Gerusalemme!». Gli Ebrei ogni volta che vanno a Gerusalemme non mancano di pregare con questo salmo, esprimendo la loro gioia e la loro esultanza. Gerusalemme è la città di Dio! Gerusalemme è la citta che ha fatto sentire Israele un popolo, una nazione! Gerusalemme è la terra santa! Eppure, oggi, la liturgia ci presenta un brano del Vangelo di Marco, dove l’atteggiamento è totalmente diverso: «Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti». Salire a Gerusalemme con Gesù cambia radicalmente prospettiva… Dio ha fatto entrare Israele in Gerusalemme, sottraendolo dalla dura schiavitù! Ora gli fa visita, ma Israele non lo riconosce! Il figlio del vignaiolo viene catturato e ucciso per avere tutta per sè la vigna, usandone a piacimento, senza rispetto e cura! Gesù sta davanti, apre la strada… dietro stanno i discepoli e poi quelli che lo seguivano: il destino di colui che si riconosce Gesù come proprio Signore non è un destino glorioso… la vita è un andare sempre verso Gerusalemme! Per che cosa? Per dare la vita! Buona giornata
«Pietro prese a dire a Gesù: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”». Povero Pietro, ancora offre il fianco a un rimprovero inevitabile di Gesù! Tutto non ha lasciato… forse ha lasciato le barche… forse ha lasciato le reti… forse ha lasciato il padre… ma non ha lasciato il suo desiderio di avere! Pietro, in qualche maniera, da buon imprenditore, ha fatto i suoi bei calcoli: sostanzialmente ha investito le sue ricchezze in Gesù per moltiplicarle! Ovviamente, ha sbagliato tutto… Quando Gesù chiede di lasciare tutto, intende proprio tutto! Significa non aver più nel cuore altro desiderio che Lui! Qui sta la scommessa del Vangelo: i santi che hanno fatto loro questa esigenza lo hanno raccontato in lungo e in largo! La Provvidenza non li ha mai abbandonati… più davano e più ricevevano… È il miracolo della moltiplicazione dei pani: tu dai qualcosa e diventa abbondanza per tutti! «Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto»: se vogliamo fare un veloce discernimento sul nostro distacco dalle cose, basta che guardiamo quanto sia abbondante la gioia in ciò che possediamo! Abbiamo di più di ciò che ci manca… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Riccardo che ha lasciato questo mondo perchè possa avere la vita eterna
Madre della Chiesa: è il titolo attribuito a Maria che più mi piace in assoluto! Mi piace perchè mostra come la Chiesa sia il Corpo di Cristo! Come ha generato il corpo di Gesù così genera il corpo del Risorto che è il Cristo totale, Capo e membra insieme! Avere una Madre come Maria dà una sicurezza enorme: la sua perseveranza è il biglietto da visita più qualificato per dimostrare che non c’è situazione o condizione in cui ella si possa chiamare fuori! Maria c’è e basta…. c’è nella nascita… c’è nella crescita… c’è nella vita adulta… c’è nella gioia di Cana e c’è nella sofferenza del Calvario… c’è nell’attesa del Risorto e c’è nell’invocazione dello Spirito… Nessuno come lei sa discernere l’intervento di Dio nella vita dell’uomo: l’ha sperimentato nell’annunciazione e non se ne è più dimenticata! Dio interviene in maniera delicata, rispettosa, senza alcuna pressione o irruzione di forza… Laddove Dio entra lo fa in punta di piedi lasciando intatta la persona affinché possa rispondere in piena libertà e deliberato consenso! Non è possibile essere Chiesa senza se non nella forma propria di Maria: la sua persona è il criterio per discernere chi è ecclesiale o no! Maria ci è necessaria! Buona giornata
«La carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste». Trovo queste parole di san Paolo illuminanti! Noi siamo fatti di carne e la carne ha le sue leggi: sono le cosiddette leggi della natura. Si tratta di istinti, pulsioni, esigenze, alla pari degli animali. A questi moti carnali è impossibile porre rimedio se non attraverso delle leggi che reprimono e arginano il loro influsso.
San Paolo annuncia una modalità nuova che va oltre la legge: lasciandosi inabitare dallo Spirito che sollecita la libertà è possibile orientare la carne secondo Dio, generando frutti speciali che sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé». Non si tratta di incatenare la carne, fustigandola e comprimendola, ma di metterla al servizio di ciò che è bello e buono!
Come capire se abbiamo fatto spazio allo Spirito nella nostra vita? Se all’insorgere dei bisogni della carne, nel nostro cuore affiorano i desideri dello Spirito! Se tutto quello che abbiamo “spirito, anima e corpo” agiscono in sintonia e armoniosamente e la nostra carne diventa veicolo di Dio e non dell’io.
Ecco lo Spirito che ci accingiamo a ricevere nella Pentecoste che celebriamo: è la vita di Dio, la vita di Gesù, la vita filiale! Ci viene donata progressivamente: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso». Non preoccupiamoci se abbiamo ancora tante falle nella nostra vita spirituale: il Signore sa ciò di cui abbiamo bisogno e al momento opportuno non ci farà mancare ciò di cui necessitiamo!
«Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità». L’ansia che abbiamo di conoscere tutto, di capire tutto, di rinchiudere la realtà dentro le nostre misure non è per nulla sana! Esiste una progressione: il mistero, via via, si disvela, non dobbiamo temere! Veni, Sancte Spiritus!
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