Così recita il Salmo 21: «Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore!”. Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte Gerusalemme!». Gli Ebrei ogni volta che vanno a Gerusalemme non mancano di pregare con questo salmo, esprimendo la loro gioia e la loro esultanza. Gerusalemme è la città di Dio! Gerusalemme è la citta che ha fatto sentire Israele un popolo, una nazione! Gerusalemme è la terra santa! Eppure, oggi, la liturgia ci presenta un brano del Vangelo di Marco, dove l’atteggiamento è totalmente diverso: «Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti». Salire a Gerusalemme con Gesù cambia radicalmente prospettiva… Dio ha fatto entrare Israele in Gerusalemme, sottraendolo dalla dura schiavitù! Ora gli fa visita, ma Israele non lo riconosce! Il figlio del vignaiolo viene catturato e ucciso per avere tutta per sè la vigna, usandone a piacimento, senza rispetto e cura! Gesù sta davanti, apre la strada… dietro stanno i discepoli e poi quelli che lo seguivano: il destino di colui che si riconosce Gesù come proprio Signore non è un destino glorioso… la vita è un andare sempre verso Gerusalemme! Per che cosa? Per dare la vita! Buona giornata