DIO E UOMO INSIEME

C’è molta folla che segue Gesù. Gli apostoli gongolano nel vedere tanto seguito: immaginano già il loro futuro di gloria accanto al Messia. Gesù non ha alcuna cura della sua fama: a lui interessano le persone. Ha il suo baricentro fuori da sè… proprio il contrario dei discepoli! Tant’è che la sua preoccupazione è la fame della gente: come fa a sfamarsi quella marea di uomini e donne che lo sta seguendo? Per i discepoli è un non problema… Gesù potrebbe arrangiarsi da solo, fare un bel miracolo dei suoi e mettere apposto tutti. Che cosa fa? Chiama in causa i discepoli e li chiama a giocarsi in prima persona. «Quanti pani avete?». Gesù mostra che Dio non fa mai da solo! La sua forza è nella comunione! Dio è forte insieme all’uomo e l’uomo è forte insieme a Dio! Se non collaborano non c’è alcun miracolo nella vita! L’uomo deve mettere tutto quello che ha e Dio mette tutto quello che è: la condivisione è la garanzia della salvezza per tutti! Se ci pensate proprio nella separazione tra Dio e l’uomo stanno i problemi dell’umanità: nell’aspettarsi tutto da Dio come nel pensare che tutto dipende dall’uomo! Solo la comunione salva! Buona giornata

UN SILENZIO CHE GRIDA

Gesù compie miracoli e, ogni volta, esorta i guariti a stare zitti, a non svelare quanto gli è capitato. Anche oggi, leggiamo nel Vangelo di Marco l’episodio dove Gesù guarisce un sordomuto «E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano». Perchè Gesù non vuole che si sappia? Semplicemente perchè non vuole che gli uomini pensino che Dio sia quello che decide il bene e il male delle persone, tenendole in qualche modo sotto scacco e in continua dipendenza da Lui. Gesù è venuto semplicemente a rivelare il volto di Dio che è Padre e ama ciascuna delle sue creature fino a dare la sua vita… non una semplice guarigione ma la salvezza! Fatto sta che Gesù non vuole pubblicità! Eppure, il silenzio imposto, diventa ancora più eloquente e altisonante! Penso allo stile proprio del mondo: non è forse il contrario lo stratagemma? Appena si fa una cosa buona è necessario raccontarla più non posso… si deve diffondere il più possibile perchè la gente possa ascoltare e credere! È quello che in gergo si chiama marketing… anche la Chiesa, a volte, cade in questo tranello… forse occorre che parlino più i testimoni che le istituzioni… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Mariangela che oggi accompagniamo nel suo ultimo pellegrinaggio

CORRISPONDENZA NON UGUAGLIANZA

Siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio. Dio è relazione di persone: è Padre e Figlio e Spirito santo. Dio Padre presuppone necessariamente la relazione con il Figlio e viceversa. Lo Spirito è il loro amore che manifesta la relazione del Padre e del Figlio con il mondo. Noi viviamo nello Spirito santo la nostra relazione con il Padre e il Figlio. Questa dinamica relazionale – potremmo dire anche personale – è stata partecipata all’uomo pari-pari nella creazione: l’uomo non esiste come individuo, come essere compiuto in sè, ma come apertura all’altro. Senza l’altro noi non esistiamo: siamo frutto di una relazione e viviamo dentro relazioni. È proprio questo che Dio ha pensato, secondo il Libro della Genesi: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Qual è il desiderio di Dio? Che ci sia qualcuno con cui parlare a cui rispondere! Si fanno tanti discorsi sulla parità: qui è evidente che non c’è alcun primato dell’uno sull’altro! C’è la corrispondenza, ossia la bellezza di una alterità che svela il proprio dell’uno e dell’altra! L’uomo ha cercato corrispondenza con gli animali… ma la Genesi afferma che non ne trovò! Proprio il contrario di quello che oggi molti oggi sostengono… aihmè… Buona giornata

IL MALE IN NOI

Stiamo leggendo i racconti della creazione secondo il libro della Genesi. Un cosa che appare evidente è che ciò che Dio ha creato è bello e buono. Tutto ciò che è l’uomo – corpo, libertà, volontà – è da considerarsi cosa bella e buona. Anche la creazione è bella e buona: è stata posta in essere per dare gioia all’uomo. E, allora, viene da chiedersi: da dove viene il male? Viene dal cuore dell’uomo che è buono! L’uomo buono può fare il male! La bellezza della libertà contempla la possibilità di agire ad immagine di Dio così come di contrapporvisi… È inutile che continuiamo a cercare il male a destra o a sinistra, nella politica o nella religione, nella famiglia o nella scuola, nell’industria o nell’agricoltura e chi più ne ha più ne metta! Il male è nel nostro cuore… ognuno di noi deve dire: “il male è nel mio cuore”! Gesù lo dice a chiare lettere nel vangelo che ascoltiamo oggi: «Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro… Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo». Quando smetteremo di cercare fuori di noi il male, inizieremo davvero un autentico processo di conversione! Buona giornata

VECCHI E NUOVI KORBAN

Sappiamo come le diatribe più feroci Gesù le ha sostenute con scribi e farisei: non per antipatia ma per la distanza siderale nel concepire Dio! Gli scribi e i farisei erano religiosissimi, avevano nel cuore l’intenzione ferma di servire Dio, ma avevano totalmente equivocato la Legge di Mosè. Gesù voleva portarli alla verità ma li trovava talmente chiusi ad una conversione che non sapeva come smuoverli… Di fatto, non c’è riuscito: ha perso Lui! Lo hanno ucciso… La contesa che oggi ci è raccontata dal Vangelo parla di una legge farisaica che invece di sostenere il comandamento dell’onorare il padre e la madre forniva la scappatoia per evitarlo. Era l’offerta così detta “korban”. Che cos’era? Era sostanzialmente un vincolo del capitale a favore di Dio. Cosa succedeva? Se un genitore avesse avuto bisogno, il figlio avrebbe dovuto corrispondere un aiuto. Ora, investendo il capitale a favore di Dio giustificava l’indisponibilità economica al sostegno dei genitori. Era un modo subdolo per raggirare il comandamento e mettere la coscienza apposto! Scandaloso? Assolutamente sì! Ma non possiamo di certo dire che nel nostro modo odierno non ci siano dei nuovi “korban”… il lavoro, la casa piccola, il tempo… quante scuse buone per non accudire i propri cari… pensiamoci! Buona giornata