TUTTO HA UN ORDINE

La liturgia della Parola di oggi ci presenta come Prima Lettura il famosissimo racconto della creazione in sette giorni. Sappiamo benissimo che l’intento dell’agiografo non è quello di dare una spiegazione scientifica a come abbia avuto inizio il mondo e tutto l’universo… è piuttosto una sorta di liturgia dove, quasi come un inno, si loda Dio per la sua sapienza nel dare ordine e senso a tute le cose. Davvero è chiaro l’intento di mostrare come ogni cosa è definita nel suo contorno e non può essere equivocata con nient’altro. Tutto il pensiero e la cultura dell’umanità ha da sempre cercato di cogliere il disegno del creato per poterlo abitare e adoperare al meglio: la convinzione che si sottintende è che ogni cosa è quello che è e non quello che arbitrariamente ognuno pensa possa essere! Ebbene: non può sfuggire come nel modo di pensare dell’uomo contemporaneo tutta questa certezza non è più così chiara… ognuno, in base al proprio pensiero e al proprio libero arbitrio, può tranquillamente dare alla realtà il significato e il senso che più gli aggrada… non c’è più maschio e femmina… non c’è più padre e madre… non c’è più uomo e animale… tutto è relativo! Ho tanta nostalgia dell’ordine narrato dalla Bibbia… Buona giornata

 

p.s Una preghiera per Carla che torna al Signore nel quale ha creduto e sperato

AVVIARE PROCESSI

Gesù guarisce la suocera di Pietro e molti altri malati e la sua fama si diffonde in tutto il circondario. Vengono dai paesi vicini a presentare le proprie ansie e le proprie pene. Ormai c’è una folla che si mette sulle sue tracce. Che cosa fa Gesù? Si ritira a pregare! Molto interessante questa scelta: quali sono i commenti che avrà fatto la gente? “Con tutti i problemi e le persone bisognose da soccorrere, questo si ritira a perdere tempo nella preghiera!”. Se ci pensate, è quello che si dice rispetto ai monaci e alle monache di clausura: “invece di stare rinchiusi dentro quattro mura, si mettessero a disposizione dei bisogni del mondo!”… Ma a Gesù non tocca minimamente tutto questo chiacchiericcio: Lui sa bene da dove viene la forza, dove portare gli uomini per risolvere in radice la loro precarietà! Non contento, ai discepoli che lo cercano per sollecitarlo a soccorrere le folle bisognose, Gesù risponde: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono venuto!». probabilmente gli apostoli avevano fiutato il successo: la fama di Gesù sarebbe diventata anche la loro! Ebbene, Gesù li sconvolge radicalmente: laddove c’è troppo consenso la tentazione è quella di cercare la propria soddisfazione personale… occorre andare altrove, assumere la logica del servizio: la missione non consiste nel mettersi apposto ma nel fare la volontà del Padre! Come spesso papa Francesco ci ricorda, il nostro compito non è realizzare obiettivi ma avviare processi, secondo la logica che “il tempo è superiore allo spazio”. Questo vangelo va chiaramente in questa direzione: Gesù guarisce la suocera di Pietro e questa si mette a servire… Gesù guarisce dei malati e questi parlano di lui… la Buona notizia di Gesù arriva a persone che si mettono a cercarlo… tutto si mette in movimento… Buona domenica

GESÙ INSEGNAVA

«Vide una grande folla, ebbe compassione di loro e si mise a insegnare loro molte cose». È impressionante notare quante volte l’evangelista Marco ricordi come Gesù insegnasse. È l’attività principale in assoluto. Generalmente non viene nemmeno specificato il contenuto dei suoi insegnamenti: ciò che interessa a Marco è dirci che Gesù insegnava. Questo significa che l’uomo ha bisogno di imparare: ammettere la propria ignoranza e mettersi alla scuola di Gesù è un’urgenza primaria. Ciò che non sappiamo non sono le leggi delle cose… oggi, come non mai, abbiamo una scolarizzazione su ampia scala! Ciò che non sappiamo riguarda il vivere: sì! Non sappiamo vivere! Siamo come dei neonati, ignari di quello che è il loro destino, distraibili con dei semplici tintinnii di gingilli sonanti… Viviamo da distratti! Ignari di avere un Padre e di essere figli amati… La folla di cui parla il Vangelo di oggi, probabilmente, seguiva Gesù da giorni… cercava qualche miracolo… qualche piccolo aiutino per tirare avanti qualche giorno in più… Gesù cosa fa? Insegna! Interessantissimo: la forza per affrontare la vita viene dal senso e dalla speranza che c’è nel fare le cose… Manca come l’aria il respiro dello Spirito santo che Gesù soffia sul nostro mondo in affanno… chissà quando staccheremo i vari respiratori artificiali e respireremo di Lui… Buona giornata

SAPIENZA O STOLTEZZA

Erode è un uomo tipo, cioè ci rappresenta. Ascolta volentieri le parole di Giovanni Battista, sente che lo riguardano. L’uomo, anzi, tutti gli uomini, ha la sete di verità e la cerca. Sebbene lo inquieti. Cosa diceva il Battista ad Erode? Che stava insieme ad una donna che non era la sua! Ad una lettura immediata, sembrerebbe che il rimprovero riguardasse il sesto comandamento, il peccato di adulterio, ma qui c’è qualcosa di molto più profondo. La donna, nella Bibbia, è l‘immagine sia della sapienza che della stoltezza: la capacità di aprirsi alla verità è data tutta dalla donna che si sposa! Se sposi la donna sbagliata – la stoltezza – non sarai mai in grado di aprirti alla verità… rimarrai accecato dalla paura di venire alla luce! Erode ha sposato Erodiade perchè era bella a vedersi, proprio come il frutto proibito dell’Eden… Chi si lascia abbagliare dalla menzogna non può che arrivare a togliere di mezzo la verità, troncandogli la testa! Ma la verità non muore mai... è la potenza della verità! La verità non ha altra forza se non se stessa! La menzogna ha mille alleate: l’appariscenza, l’ambiguità, la seduzione e chi più n ha più ne metta… Occorre sposare la Sapienza per venire alla luce… ma c’è da rinunciare a sè… molto difficile! Buona giornata

VIVERE DAVANTI A DIO

Chi mi conosce sa quanto io consideri la Liturgia la più grande esperienza di fede. Non vuol dire che la vita non conti, anzi! Tant’è che la Liturgia non è altro che la vita vissuta davanti a Dio. Così la descrive la Lettera agli Ebrei: «Voi vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele». Quando celebriamo siamo noi, così come siamo, con il nostro bene e con il nostro male, che, grazie a Gesù, entriamo nel Santo dei Santi, nella “dimora dove ci sono molte dimore”… facciamo memoria che questo è il nostro destino: la vita che viviamo è tutta in funzione di questa comunione con Dio! Per questo amiamo… l’amore, a volte, sembra perdente! Mondanamente sembra che non valga la pena amare… sembrano molto più produttive la forza e la prepotenza! Ebbene, la Liturgia ci ricorda che in Dio non entrerà che l’amore! Solo l’amore resta! Buona giornata