PREGHIERA: UNA RELAZIONE

«Pregando, non sprecate parole come i pagani». Tutti gli uomini hanno in sè l’istinto della preghiera. Perchè? Perchè riconoscono di avere bisogno. Il bambino prega il papà e la mamma… il giovane prega l’amore della sua vita… l’adulto prega il suo cliente o il suo datore di lavoro… l’anziano prega ogni persona che gli passa accanto… Tutta la vita si gioca dentro una supplica a qualcuno che ci sta di fronte perchè ascolti e si faccia prossimo. L’esperienza porta a riconoscere che ci sono desideri e bisogni che nessuno può garantirci e allora la preghiera si apre a Colui che tutto può. Esistono, però, uomini che a fronte del bisogno si chiudono in se stessi e si intestardiscono nell’affrontare e nel risolvere i problemi da soli, senza il contributo di nessuno. Una sorta di dimostrazione di forza, di onnipotenza, che, inevitabilmente porta con sè tante fatiche, affanni e solitudini. Da queste semplice e banali osservazioni ne deriva che la preghiera non è la serie infinita di parole ma è l’espressione della condizione di dipendenza e di relazione di cui siamo caratterizzati! Si possono dire tante parole a Dio e, alla fine, non attendere nulla da Lui! Occorre pregare con il cuore di chi si fida e si affida… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Agostina che corona la sua vita nell’incontro con il Padre

UNO VALE TUTTI

Oggi festa della Cattedra di san Pietro. Cosa sta a significare? Che nella Chiesa uno non vale uno! Nella Chiesa uno vale tutti! Ma non perchè è più grande, perchè vale di più, perchè ha un potere maggiore… ma perchè ha a cuore la vita di tutti e la sua vita è votata al servizio della comunione fino alla morte! Il mondo guarda al papa e pensa che sia come una star… niente affatto! Il papa è un martire, nel senso che deve rinunciare a sè, alle proprie idee, al proprio io per far emergere la sinfonia della comunione ecclesiale! Giustamente papa Francesco non perde occasione per chiedere di pregare per lui… nessun uomo ragionevole può avere l’ambizione e la mira di diventare papa! Quante umiliazioni, quante contestazioni, quante scelte impopolari… tutto per il servizio all’unità dei figli di Dio! È vero: da secoli il papato ha una immagine troppo nobiliare che non aiuta a comprendere il compito così delicato che gli compete… c’è da dire che da qualche decennio i papi stanno via via smantellando gli orpelli più vistosi del potere temporale… ma ci vuole tempo! È  giusto invocare lo Spirito perchè chi sale sulla cattedra di Pietro sia secondo il cuore di Dio: la sua comunione con Dio è garanzia della nostra! Buona giornata

SEMPRE SOTTO SCACCO DEL TENTATORE

«Gesù nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana». È ancora possibile, oggi, parlare di Satana o del Diavolo? E di tentazione? Sembra che tutti questi discorsi siano stati cancellati dal linguaggio corrente… argomenti “da medioevo”, si dice… eppure, la Liturgia della Chiesa si ostina a ricordarci che la condizione credente è sotto la ostica pressione della tentazione… Satana è costantemente al lavoro!
Quando parliamo di Gesù non possiamo pensare ad una persona altra da noi, una sorta di esempio. Ogni battezzato, in forza dello Spirito, è membro vivo di Gesù! Ciò che vive Gesù, lo viviamo anche noi… Come non avvertire che la nostra vita è una faticosa traversata, in un deserto di certezze e, nello stesso tempo, in un moltiplicarsi di suggestioni e tentazioni!  Dio dice a Gesù nel battesimo “Tu sei mio figlio, l’amato”. Il Satana insinua “Se tu sei il figlio di Dio”. Questo è il dubbio che il maligno alimenta costantemente nei nostri cuori: è vero che siamo amati? È vero che Dio si prende cura di noi? È vero che amare è la via della gioia? È vero che la ricchezza, la fama, il potere, non danno la felicità? Provare per credere…
Chi di noi non è toccato dal dubbio… purtroppo, la maggior parte ha ceduto alle lusinghe menzognero! Le gioie immediate, la sensazione del potere, il delirio della fama, la sicurezza della ricchezza, mietono vittime ogni giorno… non si tratta dei peggiori, dei cattivi, ma delle persone più normali! Di noi che andiamo a Messa, che fruiamo dei sacramenti…
La Quaresima prende il suo avvio, ogni anno, dal metterci in allerta sulla presenza devastante e subdola del nemico! Da battezzati non siamo esonerati dal male… anzi! Guai a noi il pensare di aver annullato la pericolosità del diavolo… la vita spirituale è tutta una lotta! Ricordiamocelo… Buona domenica

MORDERE LA LINGUA

Il Papa non perde occasione per richiamare sulla necessità di non sparlare contro gli altri, di non alimentare chiacchiere inutili, di non giudicare da primi della classe… sono tutti peccati presenti nelle comunità di tutto il mondo, da sempre… capaci di fare tanto di quel male da trasformare la vita un inferno! È facilissimo pensare subito a ciò che si subisce e così giustificare parole e sentenze che escono dalla nostra bocca… Occorre che vigiliamo sulla nostra lingua! Mi piace il versetto del profeta Isaia «Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato… Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi»: assicura che il Signore guida il cuore di chi domina il proprio istinto alle malelingue! Ma soprattutto assicura vita buona anche dentro situazioni difficili! La promessa non è una vita nell’abbondanza e nell’esultanza: è una vita dentro “terreni aridi” ma sazia di consolazione! Vorrei essere chiaro: è necessario mordere la lingua non solo quando si sa di dire bugie o cattiverie ma anche quando si dice la verità! La parola che esce dalla bocca di chi è rinato in Cristo è solo per edificare, mai per distruggere... non demordiamo dalla lotta… Buona giornata

ATTENZIONE AD UNA QUARESIMA MUSCOLARE

Difficile uscire dallo schema muscolare della quaresima. Tutti abbiamo imparato, fin da piccoli, a prenderci degli impegni, dei digiuni, delle rinunce: non è del tutto sbagliato. Tuttavia, non ci è mai stato indicato esattamente il senso: fare sacrificio, fare penitenza, semplicemente. Rimanendo fedeli all’impegno avremmo potuto celebrare la Pasqua con la “medaglia” al merito per la nostra fedeltà… la Pasqua di Gesù, sostanzialmente, un corollario: l’importante la fedeltà al nostro proposito… fariseismo puro! E sì che già Isaia aveva contestato radicalmente la pratica del digiuno al suo tempo: «Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?». Dio chiede qualche rinuncia, qualche sacrificio? Assolutamente no! Dio chiede di ascoltare la sua Parola e praticare il comandamento dell’amore! Se un digiuno è richiesto è dal nostro ripiegamento su noi stessi, ossia del nostro peccato! E il peccato non si combatte rinunciando ai dolci o alla carne ma facendo memoria dell’amore di Gesù fino alla morte, accogliendolo in noi! Coraggio! Buona giornata