IL SACERDOZIO DI CRISTO

Le parole hanno un significato ben preciso. Forse oggi, in nella nostra cultura dove anche il linguaggio è diventato “veloce” per cui un termine vale l’altro, non riusciamo bene a capire… ma nell’antichità ogni parola aveva un peso ben preciso. Ad esempio, la parola “sacerdote”. Il sacerdote era colui che era chiamato ad entrare nella stanza più intima del tempio, al di là del “velo”, per portare a Dio le preghiere del popolo e ottenere la salvezza. I cristiani della prima ora non hanno avuto dubbi e hanno riconosciuto che Gesù, passando oltre il velo della morte è entrato nella vita di Dio, è il vero e unico sacerdote. Il sacerdozio antico, che era prefigurazione di Cristo, è stato superato: ora c’è Gesù che continuamente intercede per noi presso il Padre. È per questo motivo che, mai, nel Nuovo testamento si attribuisce il titolo di sacerdote a chi presiede le comunità! Si utilizza, invece, il termine “presbitero” – che significa anziano – successivamente abbreviato con il termine “prete”. C’è una novità, invece, che ci riguarda: grazie al battesimo, essendo inseriti in Cristo come sue membra, anche noi partecipiamo al sacerdozio di Cristo e possiamo  unire l’offerta della nostra vita alla sua e così entrare nella comunione del Padre! È proprio ciò che viviamo in ogni Eucaristia… che meraviglia! Buona giornata

ALLA LUCE DEL SOLE

Marco, l’evangelista, è eccezionalmente stringato nel resoconto dei miracoli operati da Gesù: il suo intento è quello di costruire la scena in modo tale che che legge si riesca ad immedesimare e vivere in prima persona l’evento. Ci riesce in maniera davvero strabiliante, non ci non si corre di certo il rischio di perdersi in particolari scenografici marginali… A me colpisce questo fermo immagine letterario: «Gesù disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Àlzati, vieni qui in mezzo!“». C’è una autorevolezza in Gesù da far star giù il fiato. Tutto attorno ha una schiera di scribi e farisei pronti ad incriminarlo in nome della Legge. Gesù non si lascia intimorire: è ovvio che Lui è ben oltre Legge! Sono i menzogneri che si nascondono e tramano nell’anonimato… chi è dalla Verità agisce alla luce del giorno! Tant’è che subito dopo Marco ricorda: «E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire». Ecco i figli delle tenebre: si trovano di nascosto perché, apertamente, sanno di essere dalla parte del torto… Gesù si gioca in prima persona, alla vista di tutti, per promuovere la vita di un povero paralitico… I farisei tramano al buio per dare la morte… Come agiamo noi? Buona giornata

LA SALVEZZA DENTRO LA VITA

Più leggo il Vangelo e più mi accorgo di quanti tradimenti sono colpevole… Gesù ci ha aperto un autostrada per una vita piena e noi l’abbiamo chiusa a favore di un sentiero irto e stretto e, per di più, in salita! Gesù ha lottato tenacemente contro ogni tipo di forma religiosa consegnandoci la salvezza attraverso una vita vissuta nell’amore e noi non abbiamo fatto altro che ripristinare norme e pratiche necessarie per un pedigree autenticamente cristiano… Cavolo: ci siamo trasformati in una nuova e peggiorata versione di farisei, capaci solo di indicare negli altri ciò che non è conforme al nostro prototipo del credente… Proprio come ci è raccontato oggi dal Vangelo di Marco: «I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”». Cosa stavano facendo i discepoli? Stavano raccogliendo delle spighe perchè avevano fame! Ecco cosa arriva a prescrivere la religione: se hai fame non devi mangiare! Perchè? Perchè la legge dice che non puoi! Ma come? Dio ha creato l’uomo prevedendo la fame per poterlo saziare con le sue delizie e l’uomo stabilisce che non deve mangiare! Gesù svela tutti questi soprusi e invita a dare la vita per amore… l’unica legge veramente divina! …e salvante! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Rosangela che ora vede faccia a faccia il Signore della vita

RITO E LITURGIA

Da che mondo è mondo l’uomo a fronte delle situazioni più complesse ha sempre cercato di reagire con dei riti. Il rito è una risposta emotiva ai problemi che razionalmente non si riescono a spiegare. Compiere determinati gesti ben congeniati aiuta a dare sicurezza e ad esorcizzare il non senso. Il confine tra rito e magia è molto risicato ed è facile equivocare. Gesù ha preso sul serio la critica che i profeti facevano al rito sacrificale e nella sua rivelazione ha mostrato come la vita stessa è un’esperienza sacrificale. Scrive così l’autore della Lettera agli Ebrei: «Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito». Gesù non compie riti ma fa della sua vita una liturgia, un dono totale di se stesso al Padre. La nostra celebrazione eucaristica non è un rito ma l’eterna offerta del Figlio al Padre alla quale “aggiungiamo” lofferta della nostra vita. Se la nostra vita non è offerta, pur partecipando all’Eucaristia, non aggiungiamo un bel niente! Liturgia e vita sono strettamente connessi! Se così non fosse cadiamo rovinosamente nella magia… Vigiliamo… Buona giornata

CHI CI GUIDA NEL CAMMINO DELLA VITA

I padri della Chiesa qualificavano l’uomo come viator, cioè come essere in cammino, essere alla ricerca. Il cammino e la
ricerca non sono mai asettici, hanno sempre qualcuno che li ispira. È così che, se l’uomo non ha riferimenti chiari, cammina a tentoni: prova, sperimenta, cade, si smarrisce… capita pure che si fidi della prima sirena incantatrice e si perde definitivamente… La Parola di Dio di questa domenica ci presenta due pagine di sequela, una dall’Antico Testamento e una dal Nuovo: la prima è l’esperienza del piccolo Samuele che sente una voce che lo chiama ma non sa identificarla. Grazie a Dio, Samuele vive con il sacerdote Eli, ricco di fede e di esperienza: da lui riceve l’indicazione per mettersi in ascolto di Dio. Solo Dio chiama per nome, ci conosce nell’intimo e scommette sulla nostra umanità. Quanti uomini e donne sono chiamati da Dio ma equivocano la sua voce seguendo falsi maestri e profeti di sventura. Come è facile, oggi più di ieri, nel marasma delle voci incantatrici che ci inseguono, disorientarsi e metterci nelle mani di nemici della vita buona… Dal Nuovo Testamento ci è proposta la pagina meravigliosa della chiamata dei primi di discepoli secondo il vangelo di Giovanni: qui c’è una svolta decisiva! Andrea e Giovanni ricevono la testimonianza del Battista, figura di Eli, che indica loro l’Agnello di Dio: diversamente da Samuele l’ascolto di Dio e la sequela si fanno tangibili ed è così che possono mettersi in cammino dietro a Lui, camminando in sicurezza. In questi primi passi del tempo ordinario, dopo i tempi forti dell’Avvento e del Natale, sentiamoci interpellati personalmente e rispondiamo con verità alla domanda di Gesù: «Che cosa cercate?»… I discepoli della prima ora hanno risposto «Dove abiti?»: così la loro sequela non è più finita… Buona domenica