LA PAROLA DOLCE E AMARA

Quante volte abbiamo sentito dire: “non sono le parole che contano ma i fatti”! Può essere vero anche questo, certamente… ma non possiamo nasconderci quanto, a loro volta, anche le parole contino! Con le parole si avviano processi di pace o di guerra… con le parole si può dare forza a una persona o indebolirla… con le parole si può edificare o distruggere… Anche la Parola di Dio ha questa duplice caratteristica. Lo descrive bene la visione di Giovanni nell’Apocalisse: «Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza». La Parola di Dio ha dentro la dolcezza della maternità e la determinazione della paternità. Quando ci mettiamo in ascolto, a volte ci sentiamo profondamente consolati e a volte ci sentiamo devastati fino alla nausea di noi stessi… Certo è che la Parola non deve rimanere solo sulla bocca: occorre che la si divori… che la si faccia entrare nell’intimo del cuore per toccare i pensieri e i sentimenti più profondi! Allora ne si prova tutta la forza rivoluzionaria e sconvolgente… Difficilmente la Parola di Dio lascia indifferenti! O è dolce o è amara… altrimenti vuol dire che non la si è ascoltata! Buona giornata

DIO CI FA VISITA

Dio in Gesù visita Gerusalemme, la sua città amata, e Gerusalemme non lo riconosce. Gesù piange e ammonisce: «Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte». Dio visita la storia ogni giorno ma anche oggi non siamo in grado di riconoscerlo e così il male imperversa libero e tranquillo. Gesù non piange come farebbe un bambino che vuole essere al centro dell’attenzione e passa inosservato… Gesù piange perchè se non si accoglie il Signore siamo in balia di ogni insidia… e ci facciamo male, pesantemente! Da cristiani non abbiamo il compito di combattere contro il male: siamo assediati alla stessa maniera degli altri… abbiamo le armi spuntate pure noi! Abbiamo, invece, il compito di scrutare dentro le vicende ordinarie la visita di Dio! Dobbiamo renderci conto che non sarà così evidente… non ricalcherà i nostri cliché religiosi… Anche ai tempi di Gesù i credenti scrutavano gli eventi per scorgere il Messia ma non l’hanno riconosciuto perchè lo cercavano nei loro stereotipi… Dio ci fa visita in ogni persona che ama, che da la vita, che accoglie, che serve, che sorride, che canta… Lo vediamo Dio? Sì! Seguiamolo! Buona giornata

UNA PAROLA VIVA

Giovanni descrive così la visone degli evangelisti nel libro dell’Apocalisse: «In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d’occhi davanti e dietro». Anzitutto vengono qualificati come “esseri viventi“: la Parola di Dio è viva ed efficace, più tagliente di una lama a due tagli! La Parola di Dio è viva, nel senso che esercita un potere reale sull’esistenza delle persone: non è lettera morta ma è la presenza risorta di Gesù che fa ciò che dice! Secondariamente si dice che gli evangelisti hanno occhi da tutte le parti: bellissimo questo particolare! Non c’è angolo della vita che rimanga oscuro e che non possa essere rischiarato dalla Parola di Dio! Penetra fin nelle giunture delle ossa… Quante volte ho sentito le persone dichiarare, dopo aver sentito proclamare la Parola, che parlava proprio a loro… sembrava riferirsi esattamente alla loro oscurità… E la stessa Parola a diverse persone per situazioni diverse tra di loro: la Parola scruta ogni cosa in maniera da rispondere puntualmente e secondo verità! La Parola interviene ma non si impone: sollecita la libertà ma non obbliga! Invita e sprona alla liberazione dal male ma non si sostituisce a nessuno… Lasciamoci raggiungere dal pungolo della Parola! Buona giornata

 

SIAMO DAVVERO VIVI?

«Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto». Mamma mia, che bastonata questo versetto dell’Apocalisse! Credo sia la disgrazia più grande che possa accadere all’uomo: immaginare di essere sulla strada della felicità ed essere, invece, sull’orlo del baratro… Occorre che tutti noi ci mettiamo continuamente in discussione e non ci arroghiamo la presunzione della perfezione! Attenzione ad accontentarsi del giudizio che gli altri ci danno di noi: siamo facile a cedere alle adulazioni… Meglio che noi stessi c’è solo Dio a conoscere a fondo il nostro cuore! Non conta essere vivi per la gente! Quante persone godono della stima e della fama del mondo ed interiormente sono pieni di morte… provate a pensare a quanti uomini di successo si sono tolti la vita perchè vuoti nel cuore! Conosco tante persone che si accontentano di vivere in maniera mediocre, tirando a campare: prima o poi la vita presenta il conto! Meglio scoperchiare i nostri disagi, le nostre disforie! Meglio denunciare le nostre morti interiori e lasciarci curare dal Signore piuttosto che vivere da morti! Ricordiamoci: la vera morte non è quella fisica! Quella, a volte, è pure desiderata… La morte è quella interiore… è un male così nascosto che solo nella verità della Parola è possibile scovare! Non sorvoliamo… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Vitaliano che si presenta al Signore nella verità della sua persona

MANTENERE VIVO L’ASCOLTO

Siamo al rush finale dell’anno liturgico e la Parola ci invita a considerare la serietà della nostra vita in ordine al compimento. Il mondo ci porta a concentrarci sull’attimo e sul presente e rischiamo di perderci in questioni irrilevanti senza tener conto che il caso serio della nostra esistenza è il Regno di Dio, è l’opera di Dio che agisce affinchè Cristo sia tutto in tutti! Noi credenti siamo i primi che devono vigilare perchè la fede sia espressione di un attento ascolto del Signore e non l’affermazione della nostra verità. Questo versetto dell’Apocalisse sia monito per una seria verifica: «Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore». Questa tentazione è propria di tutti coloro che dalla fede passano alla religione… Ha fatto così il popolo d’Israele nel momento in cui, dopo aver seguito il Signore nel deserto obbedendo alla sua Parola, ha iniziato a costruirsi leggi e norme da osservare senza più tener conto della Parola viva di Dio! L’Apocalisse richiama la comunità di Efeso che, benchè sia stata capace di grandi sacrifici per Cristo, ora ha perso il suo “primo amore”… Non c’è più Gesù davanti ma le proprie veirtà… da riflettere…

 

p.s. Una preghiera per Delia ed Enza che compiono la loro vita in Cristo