Quante volte abbiamo sentito dire: “non sono le parole che contano ma i fatti”! Può essere vero anche questo, certamente… ma non possiamo nasconderci quanto, a loro volta, anche le parole contino! Con le parole si avviano processi di pace o di guerra… con le parole si può dare forza a una persona o indebolirla… con le parole si può edificare o distruggere… Anche la Parola di Dio ha questa duplice caratteristica. Lo descrive bene la visione di Giovanni nell’Apocalisse: «Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza». La Parola di Dio ha dentro la dolcezza della maternità e la determinazione della paternità. Quando ci mettiamo in ascolto, a volte ci sentiamo profondamente consolati e a volte ci sentiamo devastati fino alla nausea di noi stessi… Certo è che la Parola non deve rimanere solo sulla bocca: occorre che la si divori… che la si faccia entrare nell’intimo del cuore per toccare i pensieri e i sentimenti più profondi! Allora ne si prova tutta la forza rivoluzionaria e sconvolgente… Difficilmente la Parola di Dio lascia indifferenti! O è dolce o è amara… altrimenti vuol dire che non la si è ascoltata! Buona giornata