«Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto». Mamma mia, che bastonata questo versetto dell’Apocalisse! Credo sia la disgrazia più grande che possa accadere all’uomo: immaginare di essere sulla strada della felicità ed essere, invece, sull’orlo del baratro… Occorre che tutti noi ci mettiamo continuamente in discussione e non ci arroghiamo la presunzione della perfezione! Attenzione ad accontentarsi del giudizio che gli altri ci danno di noi: siamo facile a cedere alle adulazioni… Meglio che noi stessi c’è solo Dio a conoscere a fondo il nostro cuore! Non conta essere vivi per la gente! Quante persone godono della stima e della fama del mondo ed interiormente sono pieni di morte… provate a pensare a quanti uomini di successo si sono tolti la vita perchè vuoti nel cuore! Conosco tante persone che si accontentano di vivere in maniera mediocre, tirando a campare: prima o poi la vita presenta il conto! Meglio scoperchiare i nostri disagi, le nostre disforie! Meglio denunciare le nostre morti interiori e lasciarci curare dal Signore piuttosto che vivere da morti! Ricordiamoci: la vera morte non è quella fisica! Quella, a volte, è pure desiderata… La morte è quella interiore… è un male così nascosto che solo nella verità della Parola è possibile scovare! Non sorvoliamo… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Vitaliano che si presenta al Signore nella verità della sua persona