DARE TESTIMONIANZA

«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza». Gesù non ha dato rassicurazioni esaltanti ai suoi discepoli… non li ha illusi con promesse mirabolanti… Tutt’altro: li ha messi di fronte ad un rifiuto capillare della loro nuova vita, deboli e fragili come agnelli in mezzo a lupi… Il martirio è la cifra della sequela cristiana: la cattiveria, la violenza, l’odio, devono diventare l’occasione per dare la testimonianza del proprio essere figli, totalmente affidati al Padre! Gesù non ha detto, nel momento in cui sarebbe iniziata la persecuzione, di preparare parole e strumenti per contrastarla facendo valere le proprie ragioni… nella resa filiale l’unica risposta davvero credibile! La testimonianza non va data in una condizione di agio… pensate a quante testimonianze diamo a parole, magari invitati in qualche assemblea: e allora parliamo di quello che siamo, di quello che abbiamo fatto e di quello che faremo! Ebbene Gesù sembra dirci: la vera testimonianza la dai solo quando sei alle strette e noi puoi più confidare in te stesso ma solo nel Padre al quale “nemmeno un capello del capo sfugge“… Ne saremo capaci? Buona giornata

LEGGERE LA STORIA

Grazie a Dio i preti che usano un linguaggio terroristico nel rileggere e interpretare gli eventi della storia sono sempre di meno. Purtroppo, quei pochi che ancora ci sono, vengono immediatamente usati dai media per screditare la Chiesa e, insieme, la fede cristiana. Il fatto che ci siano persone che imbrattano i credenti non è un problema: è giusto, spesso ci azzeccano pure… Il problema sono i predicatori che a nome di Gesù danno interpretazioni catastrofiste, totalmente contrarie alle logiche che troviamo nel Vangelo! Oggi, Tra l’altro, la Parola che ascoltiamo nella Messa, calza davvero a pennello: «Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Gesù non mette ansia e terrore: nessun uomo è chiamato a corrispondere all’amore di Dio attraverso la paura! Le cose che accadono sono situazioni da leggere e interpretare affinchè possiamo rispondere prontamente donando gratuitamente la nostra vita ad immagine del Figlio! Non ci sono condizioni che si debbano ritenere ostacolanti all’offerta di sè… Un figlio ha nel cuore la certezza di essere nel cuore e nelle mani buone del Padre che mai lo lascerà solo e abbandonato! Il Covid non è una maledizione di Dio verso l’uomo… può essere , invece, un occasione di santità!

 

p.s. Una preghiera per Livio che ritorna al Padre da cui è stato amato e mai smetterà di esserlo!

SANTIFICARE IL NOME

«Io, Giovanni, vidi: ecco l’Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo». Che cosa preghiamo ogni giorno nella preghiera del Padre nostro? “Sia santificato il tuo nome“! Ciò che chiediamo al Padre è che il suo nome possa essere riconosciuto nel mondo nella sua vera identità! Vedete: tutti i credenti del mondo cercano di dare gloria al nome di Dio. Ma possiamo dire che il Dio a cui danno gloria è il Padre di Gesù Cristo? Anche noi battezzati corriamo seriamente il rischio di testimoniare un Dio che niente ha a che fare con quello che Gesù ci ha rivelato nel Vangelo… Nella visione di san Giovanni viene messo in risalto come le persone che stavano davanti all’Agnello avessero scritto il nome di Gesù e del Padre… Questa è l’originalità: sono testimoni di un Dio relazione! Di un Dio che entra nella storia degli uomini nell’amore del Padre per il Figlio… Quindi, come si santifica il nome di Dio? Vivendo una relazione filiale con Lui! Ovviamente ad immagine del Figlio! Noi non possiamo che essere figli nello Spirito che il Figlio ci ha regalato! Meraviglioso… Buona giornata

ABBIAMO LE CHIAVI DEL PARADISO

Due domeniche fa abbiamo sentito la parabola delle dieci vergini, dotate tutte di lampade per illuminare la notte: il discrimine tra le cinque sagge e le cinque stole era l’olio. Si diceva che l’olio è la carità, l’amore, il servizio… Domenica scorsa abbiamo sentito la parabola dei talenti: a tutti i discepoli sono affidati dei talenti a seconda delle capacità di ciascuno. I talenti sono l’amore filiale, il servizio, il dono di
sé. Il discrimine tra i discepoli non è tra chi ha più o meno talenti ma tra chi li usa e chi non li usa. Oggi ascoltiamo il racconto del giudizio finale, quando Gesù, re dell’universo, siederà sul trono ed esprimerà la sua scelta tra chi entrerà nel regno e chi ne rimanarà escluso. Il discrimine sono le cosiddette opere di misericordia corporale.Qualora non l’avessimo capito, saremo giudicati sull’amore, sulla carità, sul servizio degli altri! Spesso mi capita di sentire persone che vivono nel terrore perché non sanno se Dio li giudicherà degni del paradiso o meno: a me sembra che non ci debba essere alcuna paura! Gesù ci ha svelato il passpartout del paradiso qui e dopo: la carità! Se abbiamo vissuto la vita nell’attenzione agli altri più che a noi stessi… se abbiamo speso l’esistenza nel reduplicare il perdono e la misericordia filiali… se abbiamo aiutato dei poveri e avuto compassione dei bisognosi… non c’è proprio nulla da temere! Gesù è un Re tutto particolare: regna scendendo dal trono e vivendo la condizione  dell’affamato, dell’assetato, del nudo, dello straniero, del malato, del carcerato… non vuole culti o onori di sorta! La sua gloria si manifesta nei piccoli e nei poveri: chi accoglie loro, anche solo donando un bicchiere d’acqua avrà una riconoscenza in cielo! Ecco le chiavi del paradiso! Buona domenica

UN ECCOMI PERSISTENTE

Memoria della Presentazione al Tempio di Maria. È una festa devozionale in quanto non si ha traccia del suo reale avvenimento nelle fonti riconosciute dalla Chiesa. Essendo Anna e Gioacchino senza discendenza, avevano fatto voto che qualora avessero avuto in dono un figlio, lo avrebbero consegnato al tempio come primizia per il Signore. Così avvenne: fin da piccola Maria è posta nelle mani di Dio affinchè ne faccia secondo la sua volontà. È il modo per “giustificare” l’eccezionalità di Maria, prescelta per un compito così importante e, quindi, la sua preservazione nel suo splendore da Dio stesso. Se questo episodio può sembrare piuttosto romanzato, certamente è vero che Maria stessa si è presentata a Dio mettendosi totalmente a disposizione della sua volontà: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la sua parola»! Questo cosa vuol dire? È possibile che ci sia stata una offerta fina da piccola di Maria al Signore… ma ciò che sostanzia la grandezza del suo nome è la sua decisione libera di aderirvi con tutta se stessa. Nelle cose di Dio non c’è mai un intervento unilaterale nella vita dell’uomo: c’è sempre una proposta e una risposta! Dalla sinergia delle due parti prende forma la storia della salvezza! Buona giornata