IL BENE VIENE SEMPRE DA DIO

A volte mi sento dire: “non è necessario avere fede per fare il bene!”. Io rispondo sempre: “Assolutamente sì, è vero!”. Il bene non lo fa solo chi ha fede ma anche chi non ce l’ha… così come il male! La fede non la si giudica dal bene ma dal desiderio di fare il bene secondo la maniera di Cristo! Questa è la caratteristica fondamentale del cristiano: aver incontrato Gesù vivo e seguirlo per diventare sempre più simili a Lui! Fino alla misura descritta da san Paolo con queste splendide parole: «Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me». Chi segue Gesù è in cammino, non è detto che sia sempre sulla sua lunghezza d’onda… la storia degli apostoli è piena di episodi nei quali Gesù ha dovuto rimproverarli perché avevano un pensiero lontano dal suo! Anche oggi leggiamo la pagina nella quale i discepoli discutevano tra loro che fosse il più grande… Quindi: se è vero che nei discepoli c’è il male, in chi non segue Gesù c’è anche il bene! E quando il bene è bene va riconosciuto e apprezzato! È quanto Gesù raccomanda ai discepoli «chi non è contro di voi, è per voi». Chiunque agisce nella maniera filiale, anche senza saperlo, è un giusto agli occhi di Dio  come tale deve essere anche ai loro occhi! Buona giornata

IMPERMEABILI ALLA PAROLA

Quando ascoltiamo un brano di Vangelo è bene avere l’accortezza di stare attenti a quali sono i soggetti a cui Gesù si riferisce: diverso è se parla ai discepoli o ai farisei o alla folla. I toni e gli argomenti sono sempre strettamente legati ad un contesto di relazione ben definito: si possono fraintendere facilmente i messaggi se non è attenti! Il brano che ascoltiamo oggi, ad esempio, si presta ad interpretazioni fantasiose e fuorvianti: certamente Gesù non sta descrivendo come saranno il paradiso e l’inferno e nemmeno cosa accade nello specifico a chi si comporta in un determinato modo… Gesù si sta intrattenendo in tono polemico con i farisei che non intendono prestare ascolto alla sua parola perché si attengono agli insegnamenti tradizionali e non sono disposti ad aprirsi alla novità del Vangelo. Il vero scopo della parabola, quindi, è quello di mettere chiaramente i farisei di fronte alla loro cocciutaggine. Chiarissime, a questo proposito, queste parole di Gesù: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti» . I farisei si trovano nella condizione di chi pensa di essere fedele a Dio perché osserva tutta una serie di norme e precetti ma, alla fine, non ascoltano Mosè e i Profeti, che sono i portavoce più accreditati di Dio! Va ancora più in profondità l’affondo di Gesù: va bene non ascoltare i Profeti ma ora che è davanti ai loro occhi il Figlio di Dio dovrebbero ravvedersi… in realtà, nemmeno la risurrezione riuscirà a scalfire la loro presunzione e saccenteria… Sentiamo rivolta questa pagina di vangelo al fariseo che è in noi, a quella parte di noi che presume di essere nel giusto e non sa mai mettersi in discussione. Chiediamoci: cosa deve ancora fare Dio per convincerci della stringente necessità della conversione? Buona domenica

NEL RIFIUTO LA PACE

La storia di salvezza ha un destino drammatico! Sempre! Non ci sarà mai un tempo dove tutto filerà via liscio! L’amore, proprio perché non vincolante e impositivo, vivrà sempre l’esperienza del rifiuto e del rinnegamento! Non parrebbe possibile immaginare qualcuno che navighi contro la bellezza dell’amore… eppure è sotto gli occhi come chi ama sia vessato e schiacciato! Gesù ne ha una piena consapevolezza: «Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: “Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini”». È impressionante la lucidità di Gesù: la preconizzazione del suo destino di sofferenza e morte non la fa in un momento di difficoltà e impopolarità! Anzi, proprio quando tutti lo stimano e lo acclamano! Quanto è diverso da noi… noi siamo facili all’entusiasmo del successo e del consenso! Siamo alla ricerca costante dell’approvazione… Gesù ci mostra che dare la vita è proprio perdersi! È essere disposti a morire! Occorre diffidare dai successi mondani, credendo di aver trovato la strategia giusta dell’annuncio… nel fallimento vissuto come abbandono alla potenza del Padre c’è la via della salvezza! Solo lì! Mai confidare in se stessi… è la sicurezza più precaria che esiste! Buona giornata

NON FOLLA MA DISCEPOLI

Il Vangelo sarà sempre attuale. Non si potrà mai dire che esiste una generazione lo ha vissuto di più e una di meno. Il Vangelo è un annuncio che chiede accoglienza. Ciascun uomo deve dichiararsi nei suoi confronti. Senza una presa di posizione personale non esiste storia di salvezza. Questa verità risulta chiaramente dalle parole che ascoltiamo oggi nella liturgia: c’è un parere  su Gesù delle folle e c’è un parere dei discepoli. C’è un abisso tra l’uno e l’altro… Le folle rimangono in superficie, ripetono un cliché, si attengono ad una forma! Possiamo certamente ritenere un cristianesimo tipico “da folla” quello inaugurato da Costantino e confermato da Teodosio… tutti erano diventati formalmente cristiani, recitavano il credo nelle Chiese, ma l’adesione personale era pressoché inesistente…  Non c’è da imputare a nessuno delle colpe! Ogni tempo e ogni epoca vive secondo leggi e costumi particolari. Forse il nostro tempo, caratterizzato da una galoppante secolarizzazione. è una opportunità per una risposta a Gesù più personale e intima! La risposta delle folle non appassiona più… un cristianesimo di massa è probabilmente definitivamente tramontato! Si tratta di stimolare una risposta da discepoli, da gente che non ripete frasi fatte ma esprime un’adesione autentica e viva! Proviamo a dire a Gesù che cosa pensiamo sia…  Buona giornata