SOLO DIO È FEDELE NEL BENE

A tutti penso sia capitato di vivere momenti intensi di trasporto spirituale tanto da lanciarsi in affermazioni perentorie di fede: sull’onda dell’entusiasmo pare tutto chiaro e scontato, poi, la vita porta sempre con i piedi per terra a fare i conti con la propria debolezza e fragilità. Anche i discepoli hanno sperimentato una cosa del genere e hanno detto a Gesù: «Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». A Gesù tutti quelli che pensano di sapere e si arrogano di avere la verità in tasca danno sempre fastidio… siano giudei e discepoli suoi non importa! Infatti così rispose loro: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo». Gesù non ha dubbi: l’uomo non è capace di fedeltà! L’uomo non è in grado di garantire continuità nel bene! È necessario che si tolga di dosso la presunzione e si rivesta di umiltà, riconoscendo che solo il Signore è fedele! Laddove possiamo vantare una qualche fedeltà è bene che lodiamo il Signore per la grazia che ci ha accordato! Tutto ciò che possiamo è solo nella misura in cui Lui ci da la forza! Buona giornata

 

P.S. Preghiamo per Fabiana e Simone che oggi dicono sì alla logica dell’amore fedele e indissolubile di Dio

L’ASCENSIONE DEL CAPO DEL CORPO CHE È LA CHIESA

Se Mosè, per il popolo d’Israrele, era colui al quale si faceva riferimento per determinare l’autorevolezza di una norma o di una legge, Elia era il profeta per eccellenza, colui al quale attingere per discernere l’autenticità della Parola divina. Per questo motivo, gli evangelisti, in più occasioni, creano un parallelo tra Gesù, Mosè ed Elia. Nel Discorso della montagna di Matteo ( «avete inteso che fu detto… ma io vi dico» ) è evidente come tutti gli interventi posti sulla bocca di Gesù siano in filigrana una Legge nuova. Una Legge che si innesta in quella mosaica e poi la supera in gran misura. Nel racconto che Luca fa dell’ascensione al cielo di Gesù è evidente il parallelo con il rapimento di Elia su carro di fuoco, sotto lo sguardo stupito e incredulo del discepolo Eliseo: «Quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. Elia salì sul turbine verso il cielo. Eliseo guardava… E non lo vide più. Eliseo raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro» I temi sono gli stessi: Gesù come Elia porta i discepoli al punto di partenza della missione; viene portato in cielo ma lascia la sua benedizione; i discepoli accolgono il mandato e continuano l’opera del Maestro: «Li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio» . L’ascendere al cielo è ciò che spetta a chi compie l’opera di Dio, non per niente, la Chiesa riconosce ai santi l’ingresso nel regno dei cieli! Questo andare oltre la terra non significa abbandonare la terra: Gesù continua la sua opera nei suoi amici riempiendoli di Spirito santo, la sua stessa vita! L’ascensione, in questo modo, può essere riconosciuta un’opera permanente dello Spirito: stiamo ascendendo al cielo! Buona domenica

DIO ASCOLTA

Chiunque abbia fatto esperienza della preghiera ha dovuto fare i conti con la delusione di non essere stato esaudito! È vero che c’è la preghiera di lode e di ringraziamento ma, è fuori dubbio, quella che va per la maggiore è quella di supplica: quando una persona è in difficoltà sente la necessità di interpellare il divino per ottenere risposte e soluzioni! Molte volte capita che la domanda fatta ottenga una risposta, molte volte, al contrario, si constata il più freddo silenzio. Rimane evidente che una certezza circa il nesso di causa – effetto tra preghiera ed esaudimento non è mai certo… Fatto sta che Gesù, ai suoi discepoli, promette perentoriamente: «se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà». Ci verrebbe da dire a Gesù: “non dire bugie… non è così… non è la nostra percezione della realtà!”… Eppure, se Gesù ce lo ha detto non può che essere vero! Il Padre ascolta e da ciò di cui i suoi figli e fratelli hanno bisogno! Su questi ambiti si gioca chiaramente la fede: o ti fidi di Dio e accetti che il suo agire nel mondo è spalmato su tutta la storia fin dalla creazione oppure ti arrabbi con Dio perché non fa quello che dici tu! Ad ognuno l’ardua sentenza. Buona giornata