ESERCIZI SPIRITUALI
“Li chiamò perché stessero con Lui e per mandarli…”
Marco 3,14-15
“Li chiamò perché stessero con Lui e per mandarli…”
Marco 3,14-15
È impressionante tutto l’impegno di Dio nel cercare di raggiungere l’uomo! Noi ci siamo illusi di essere noi a cercare Lui, in realtà, è esattamente il contrario: da quando ci ha creati, Dio Padre non ha smesso di venirci incontro e dimostrarci la sua bontà e la sua misericordia! La prima lettura ribadisce l’idea: «Per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia» ! Questo è il cuore di Dio: non è in pace fintanto che l’uomo non ha trovato la via della comunione! Significa che non c’è tempo nel quale si possa pensare a un Dio disinteressato dell’andamento della storia dell’uomo… ci segue passo passo e, discretamente, non ci fa mancare i mezzi per uscire dalle situazioni più complesse! Ovviamente sempre rispettando profondamente la nostra libertà… Le Nozze di Cana a cui Gesù partecipa come ospite sono espressione del suo interessamento affinché nell’umanità non ci sia vita senza festa! Come è facile vivere un’esistenza anonima, fatta di semplice routine, dove il tempo scorre senza entusiasmo e prospettiva! Ecco: questa vita annacquata, Gesù la desidera trasformare nel vino buono della gioia! Dio non vuole altro che l’uomo sia felice! Quante volte mi capita di dialogare con persone lontane dalla fede perché pensano che diventare credenti sia privarsi della felicità, della libertà, della festa… non è assolutamente così! Forse, un certo annuncio del passato ha trasmesso la fede fatta di privazione e di divieti: basta tornare a leggere il vangelo per accorgersi che non è proprio così! Gesù è venuto “perché avessimo la gioia e l’avessimo in abbondanza”! Non scordiamocelo! Buona Domenica!
Capita che qualcuno mi faccia i complimenti per qualche omelia o catechesi che tengo. Senza alcuna modestia rispondo che ad essere meravigliosa è la Parola di Dio! Sì: io non so dire null’altro di bello che quanto il Signore ha detto. Sono un semplice megafono… La Lettera agli Ebrei che stiamo leggendo in questi giorni ci ricorda: «la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore». La Parola di Dio è bella perché è efficace, arriva al cuore! Non è chiacchiera, non è un “puor parler”… è cosa seria che riguarda la vita e il caso serio del nostro destino! Davvero «tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto». Ascoltando la Parola di Dio non si può scappare accampando scuse o giustificazioni… o si è dentro o si è fuori, non c’è margine di errore! La cosa che più mi fa pensare è che la Parola piace all’uomo quando è esigente e tranciante: siamo davvero bisognosi di una guida nel ginepraio della vita… Buona giornata
Ieri sera parlando con un amico si diceva come molte persone che si dicono non credenti in realtà lo sono… infatti, non è raro sentire testimonianze di persone che si definivano atee e che improvvisamente si sono sentite travolte dalla bellezza della fede! Non sono stati necessari chissà quali percorsi ma solo un cambio di atteggiamento: da una ostilità ancorata all’orgoglio ad una resa umile e filiale all’amore di Dio. Se vi è capitato di ascoltare qualche testimonianza di conversione avrete certamente avuto modo di cogliere come il passaggio tra l’ateismo e la fede si sia concretizzato in un salto da una vita caotica e frenetica ad una vita ordinata e pacificata! Il segno più evidente di una persona credente è la pace… Non per nulla, a mio parere, la Lettera agli Ebrei ci lancia questo appello:«Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo»! Cediamo un po’ le armi del nostro protagonismo che ci fa responsabili di tutto quello che avviene in noi e attorno a noi e affidiamo la nostra vita a Colui che ce l’ha donata e mai smette di sostenerla. Non “entrare nel riposso di Dio” significa rimanere nel nostro caos disperante e affannante! Ad ogni giorno basta la sua pena… Buona giornata
C’è poco da fare: abbiamo perso il fervore! Siamo credenti all’acqua di rose. Interiormente siamo convinti, abbiamo delle ragioni, ci piace pure nutrire la speranza che ci è stata trasmessa ma non è la sostanza dei nostri giorni… Se penso a mio papà, a mia mamma, ai miei zia, a tanti anziani conosciuti nel ministero, vedo l’abisso tra la loro struttura di fede e la nostra. Per loro è il respiro della vita, è il linguaggio feriale, è l’occhio attraverso guardare la realtà: è la loro identità! Per noi è un di più… siamo contenti di avere la fede ma crediamo che ce la si può cavare anche senza! Tant’è che non ci indigniamo più per la gente che non prega più, non si confessa più, non si comunica più. Poveri loro, si perdono qualcosa di bello, ma tutto sommato possono essere bravi lo stesso, quindi tanto vale stare a importunare! Il passaggio della Lettera agli Ebrei che leggiamo oggi ci mette un po’ in guardia, credo: «non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno». È un invito chiaro a farci missionari e responsabili della fede dei nostri fratelli… chissà se ci arriva il messaggio. Buona giornata
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