ARRIVA IL BUON PASTORE

«Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?». A questa domanda evangelica come si fa a non rispondere di sì! Certo, dovessi essere io quell’uomo, mi premunirei di mettere al sicuro le novantanove e andrei a cercare la centesima… Se mi penso da prete oggi non riesco più a trovarmi in questa metafora! Oggi a smarrirsi sono novantanove e una a rimanere… come ricondurre tutte all’ovile? Le pecore sono disperse ovunque: c’è quella ammalata, c’è quella sola, c’è quella arrabbiata, c’è quella ribelle, c’è quella polemica, c’è quella che si nasconde, c’è quella offesa, c’è quella pigra, c’è quella stanca, c’è quella annoiata, c’è quella impazzita… ognuna chiede una cura particolare, un’attenzione specifica! Persino quella che è rimasta nell’ovile si lamenta perché poco curata e accarezzata… Se dovessimo pensare che è nostro compito radunare il gregge in un unico ovile e sotto un unico pastore c’è da impazzire! È evidente che il pastore non può che essere Gesù… non per niente nel presepio tutte le pecore pascolano su pascoli erbosi e ad acque tranquille sotto la presenza vigile del pastore in fasce! Raduna Signore tutte le pecore disperse! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Bina che oggi il Buon pastore accoglie nel suo gregge del cielo

PORTARE TUTTI ALLA GROTTA

Natale si avvicina con una velocità imbarazzante! Sembra che le cose precipitino sempre! Davvero non c’è tempo da perdere! Il Signore viene e noi dobbiamo assolutamente essere pronti ad accoglierlo… Non solo noi, ma anche tutte le persone che amiamo e conosciamo! Un po’ come i portantini del miracolo dobbiamo fare di tutto per portare le persone a Gesù: «alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui»! Non possiamo lasciare che il natale consumistico ci scippi la scena… da credenti abbiamo il compito di assicurare il più possibile il carattere sacro dell’evento: Dio che si fa carne per incontrare ogni carne sulla terra! Il mondo ci sta convincendo che non vale più la pena insistere sulla dimensione spirituale… “chi crede, crede… gli altri non sono avvicinabili”… Non è proprio così: proprio chi appare più refrattario è il più permeabile alla novità cristiana! Penso ai ragazzi che hanno riempito la discoteca per ascoltare le canzoni demenziali e dissacranti di Sfera Ebbasta: possiamo permettere che persone così vuote abbiano la possibilità di veicolare i loro messaggi ai nostri figli? Portiamoli da Gesù: Lui non ruba le vite, ma dona la sua… perché non lo capiamo? Buona giornata

SINERGIA DI DIO E UOMO

L’Incarnazione di Dio è avvenimento sorprendente e gratuito, segno dell’amore benevolo e misericordioso del Padre nei confronti dell’umanità uscita dalle sue mani, imprigionata dal male e dalla morte. A monte della salvezza ci sta una scelta totalmente libera da parte di Dio che precede ogni buona azione e ogni merito dell’uomo! La liturgia ci permette di riconoscere che questo avvenimento non riguarda il tempo passato ma l’oggi, l’hic e il nunc nel quale viviamo: ogni uomo è raggiunto dall’amore di Dio, anche chi è refrattario, chi è indifferente, chi è malvagio… non c’è istante che non sia ricolmo della grazia di Dio che chiama alla salvezza i suoi figli! Questa istanza determinata e volontaria di Dio è ben descritta dalle parole dell’evangelista Luca: «Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!» . L’opera della salvezza ha chiaramente come soggetto il Padre. Pur tuttavia è innegabile che all’intervento grazioso del Padre è necessario corrisponda una risposta libera e disponibile dell’uomo! Un dono, per arrivare a destinazione, ha bisogno di mani che lo ricevano, di cuori che lo accolgano: questa è la parte dell’uomo! È una parte altrettanto importante che vede un protagonismo dell’uomo nella realizzazione della volontà di Dio: l’amore non è mai imposto, non è mai violento, non è mai pretenzioso… si propone e attende una risposta! Buona domenica

LA BELLEZZA

La parola che mi viene da abbinare ad Immacolata è Bellezza! Sì: Maria mi pare di una bellezza assoluta… una bellezza da cui traspare il mistero di Dio in una maniera unica e irripetibile! Quando diciamo bella ad una persona, abituati dal mondo dell’apparenza, ci riferiamo all’aspetto esteriore… ma quanto è effimero quel bello! Ebbene: il bello di Maria supera il tempo, varca i secoli e i millenni! Artisti, letterati, teologi hanno riempito il mondo di rappresentazioni mariane: da qualsiasi parte la si guardi si rimane avvolti dalla meraviglia! “Tota pulchra est Maria”, recita un famoso inno latino… Tutta bella è Maria! D’altra parte, se non fosse così, mai Dio si sarebbe piegato con quella convinzione di trovare accoglienza e disponibilità alla sua proposta! Maria brillava sulla terra come una stella in cielo… Ma che cosa aveva in più Maria delle altre creature? Semplicemente il dono anticipato di quello che poi sarebbe stato di tutti grazie a Gesù! Maria ha vissuto prima di tutti i doni della grazia che Gesù ha meritato per tutti gli uomini! In questo senso potremmo dire che in Maria possiamo leggere in filigrana tutto il percorso di salvezza realizzato da Dio per ogni figlio! Bellissimo… Buona giornata

SEMPRE SPERARE

È una meraviglia leggere le profezie di Isaia lungo il tempo dell’avvento, sono una ventata di speranza, di positività, di ottimismo! Ne abbiamo sempre bisogno… Il popolo d’Israele, continuamente sotto il torchio della prova, aveva bisogno di avere motivazioni forti per non mollare e lasciarsi andare! La certezza che Dio avrebbe portato a compimento le sue promesse forniva l’entusiasmo per superare le difficoltà e faceva guardare al proprio futuro con occhi nuovi. Un esagerato ripiegamento sull’istante genera asfissia! Sembra di non vedere altro che quello che si vive nell’attimo: se si sta attraversando un’esperienza di fatica tutto appare impossibile e irrisolvibile.. Israele ha imparato a guardare oltre! I profeti hanno insegnato a sperare! Sia chiaro: sperare non ha niente a che fare con il sognare… sperare ha che fare con l’azione salvifica di Dio! L’uomo non sarebbe in grado di uscire dalle sabbie mobili in cui si impantana… solo Dio può fare un’irruzione e cambiare il lutto in gioia! Proviamo a pensare quante volte ci viene da disperare perché il mondo che abbiamo attorno manifesta atteggiamenti di cattiveria, di ingiustizia, di prevaricazione… sembra un progressivo peggioramento dell’umano! Ebbene: riascoltiamo questa profezia di Isaia: «Il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante, saranno eliminati quanti tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla». io ci credo… e ci spero! Vieni Signore Gesù! buona giornata