DIO È FEDELE

L’Antico Testamento ha, oggettivamente, delle pagine che lasciano molto perplessi… chi non possiede un minimo di conoscenza dei generei letterari ha diritto ad affermare “come possono essere dette ‘Parola di Dio’?”… A chi mi interpella sollevando dubbi e domande sui passaggi più critici suggerisco sempre di leggere prima il Vangelo e, a partire da esso, riconoscere il cammino svolto dal popolo d’Israele lungo la storia fino ad arrivare alla pienezza che è Cristo! È bello, però, ravvisare nell’Antico Testamento anche delle pagine di una bellezza assoluta… come nel caso del capitolo 16 del Libro del profeta Ezechiele che oggi leggiamo in Chiesa: un testo di una dolcezza e di una tenerezza da parte di Dio davvero eccezionale! Dio che racconta la storia d’Israele come la sua sposa, trovata povera e abbandonata e resa bella e ricca… eppure infedele… Il colpo di scena sta nella reazione di Dio a fronte dell’infedeltà della sposa: «infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita, concedendo i tuoi favori a ogni passante. Ma io mi ricorderò dell’alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un’alleanza eterna». Questa immagine di Dio la riconosco! È esattamente quella che ci ha annunciato Gesù! Dio è fedele… sempre e nonostante tutto! Buona giornata

IN CIELO COME IN TERRA

Chi non crede pensa che tutto quello che si fa ha senso o non ha senso nell’immediato. Pertanto il giudizio sulle azioni è semplicemente personale o, nella migliore delle ipotesi, sociale: i comportamenti sono giudicati dai propri codici etici a prescindere da ogni riferimento esterno. Chi crede non si accontenta del proprio giudizio perché sa che le sue azioni travalicano l’istante, hanno una ricaduta che va oltre il tempo… Noi non costruiamo semplicemente la città terrena ma anche quella celeste! Con il nostro agire il sogno di Dio si realizza! Dio si riconosce nelle nostre azioni… Mi piace ricordare qui le parole del Padre nel battesimo di Gesù: “Questi è il figlio mio nel quale mi riconosco”! Ecco: ogni volta che compiamo un’azione dovremmo sentire che lo sguardo di Dio è su di noi… se agiamo bene con il suo compiacimento… se agiamo male con la sua delusione… Un’espressione del Vangelo di oggi mi ha fatto pensare: «Così anche il Padre mio celeste farà con voi…». Non è una minaccia ma una conseguenza del nostro agire! Il Padre ha una così alta considerazione di noi che accetta di misurare il suo amore sul nostro… è un paradosso esagerato ma che non può non smuovere la nostra coscienza! Buona giornata

GESÙ NON DIMENTICA

San Giovanni Paolo II diceva che le tradizioni cristiane occidentale e orientale facevano parte dello stesso organismo: come due polmoni che permettono di respirare alla perfezione il soffio dello Spirito di Cristo! Il dogma dell’Assunzione che oggi celebriamo visto con il contributo dell’ortodossia assume un luce davvero particolare. A partire dall’arte cogliamo subito i due punti di vista specifici: nelle raffigurazioni occidentali l’Assunzione è vista come un innalzamento di Maria verso il cielo, con gli apostoli con lo sguardo al cielo, estasiati… nelle icone orientali l’Assunzione è raffigurata con Maria stesa su un letto, dormiente, con Gesù disceso dal cielo che tiene tra le braccia la sua anima. È una chiara descrizione di quanto ascoltiamo oggi nella Lettera di San Paolo ai Corinti: «Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita». Maria è la primizia dei risorti: avendo amato Gesù, tenendolo tra le braccia, ora è tra le braccia di Gesù, custodita nel grembo di Dio! Dal momento che l’amore non muore mai, lo troviamo tutto nella memoria di Dio! E l’amore non è mai un sentimento aleatorio… è piuttosto sempre un atto di libertà compiuto da mani e cuore! Ogni realtà toccata dall’amore non può che avere come dimora il cielo! E chi ha amato al pari di Maria? Buona festa dell’Assunzione

PANE E PAROLA

In queste domeniche di piena estate la Parola di Dio ci sta presentando Gesù come il pane della vita. Più volte abbiamo sottolineato come nell’Antico Testamento il pane della vita sia la TORAH, il Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia, la Legge, secondo i nostri fratelli ebrei. La pagina della liturgia di oggi dal profeta Ezechiele esprime molto bene questa convinzione: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». C’è un nesso stretto tra pane e Parola, un nesso che è bene non separare per riconoscere come effettivamente Dio sia l’origine e la fonte di ogni vita! Capita, infatti, di sentire erroneamente accostare il pane alla vita materiale e la Parola alla vita spirituale… quasi che le due componenti potessero sussistere singolarmente! In realtà, il pane è pieno di Dio quanto la Parola! La vita materiale non esiste a prescindere dalla vita spirituale e viceversa! Nell’Eucaristia questa unità è evidentissima: nel momento in cui mangiamo il Pane, mangiamo la Parola che è uscita dalla bocca di Dio! Ci nutriamo di Dio! Dio è la vita! Il cibo è quanto Dio ci dona per la nostra gioia, tanto quanto la sua Parola… Mangiare è non perdere nulla di quanto Dio ci regala ogni giorno… Buona giornata

I SOLDI NELLA CHIESA

«Quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: “Il vostro maestro non paga la tassa?“». Da che mondo è mondo, i soldi hanno sempre costituito un motivo di dibattito nel momento in cui entrano in causa in relazione alla vita spirituale. I puristi ritengono che quando c’è di mezzo la fede non ci deve essere alcun interesse economico… gli addetti ai lavori richiamano alla necessità pratica di far fronte alle strutture che la animano… Gesù fa un ragionamento che non fa una piega: di per sé le tasse le pagano i sudditi… dal momento che noi siamo figli di Dio, non c’è alcuna tassa da pagare! Tuttavia, manda Pietro a procurarsi una moneta per adempiere alla richiesta! È doveroso riconoscere che le cose di Dio non si pagano perché sono sempre e solo un dono… tuttavia non ci si può chiamar fuori dalla responsabilità di sovvenire ai bisogni e alle necessità pratiche che servono alla fruizione del dono stesso! Nella Chiesa deve essere abolito tassativamente ogni accenno al costo e al pagamento di chicchessia… necessario invece far ricorso alla offerta libera ma responsabile! Il rischio di avidità non c’è solo in chi prende ma anche in chi da… Chi ha orecchi per intendere, intenda… Buona giornata