PORTARE A DIO TUTTI

c’è un equivoco grande in cui si cade facilmente: visto che noi per primi siamo poco coerenti è inutile che chiediamo di esserlo ad altri! È così che la spinta educativa subisce un contraccolpo tale da non spingere più all’ideale ma accontentarsi della mediocrità! Sì! Ritengo che il male peggiore che oggi si registra non sia la promozione di istanze malvage ma l’assenza di slancio, di positività, di prospettive di ampio respiro! Da cristiani abbiamo un mandato specifico a portare il Vangelo… Gesù non ha raccomandato di testimoniare il Vangelo solo in condizioni di perfezione morale! Opportunamente e inopportunamente è bene che la nostra bocca non si fermi di fronte ad alcun ostacolo: purché Cristo sia annunciato! San Giacomo propone questi precetti a partire di un senso di Chiesa che diventa una vero e proprio ospedale da campo! C’è da curare chi sta morendo!  «Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati». Come il Padre, chiede a Gesù di non perdere nessuno di quelli che gli ha affidato, così anche dobbiamo agire affinché nessuno si senta escluso ma accolto e sostenuto. È bene che riscopriamo il bello di impegnarci per la vita buona dei nostri fratelli! Buona giornata

LA PAZIENZA

Molti dicono che gli piacerebbe tornare al tempo dell’adolescenza, quando la spensieratezza permetteva una conduzione più leggera della vita… Io, al contrario, proprio no, non vorrei! Sono molto contento dell’età che ho! Sono contento degli anni che ho vissuto e che mi stanno dando una consapevolezza diversa della vita! Sono certo che devo ancora così vederne di cose per acquisire una saggezza degna per dei giudizi calmierati… tuttavia mi accorgo che lo sguardo sulla realtà cambia sostanzialmente con il passare degli anni! Cicerone affermava nel De oratore “Historia magistrae vitae” (=la storia è maestra di vita): molti giudizi frettolosi che ho dato a situazioni ed eventi, se potessi, me li rimangerei! San Giacomo oggi ci ricorda: «Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti». La pazienza, questa virtù sconosciuta… pressati come siamo oggi dalla velocità non siamo più in grado di attendere nulla! Tutto subito! Tutto all’istante! Ma la storia non è così… la storia è lenta! Ha bisogno di sedimentare ogni cosa per esprimere un giudizio… Prego perché il Signore di doni la pazienza! L’avverto come un tesoro incommensurabile! Quanti errori, quante sciocchezze, quante delusioni, si potrebbero evitare… se solo si avesse la pazienza di attendere i ritmi del tempo… Del resto, secondo la teologia ebraico cristiana, Dio parla proprio nella storia… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Francesco che dopo una lunga lotta con la malattia si è abbandonato alla misericordia di Dio

L’USO DELLA RICCHEZZA

Continuiamo la lettura della Lettera di Giacomo. Come sempre molto diretto: «A voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi!». Giacomo apostolo ha imparato molto bene la lezione del Maestro sulla ricchezza, vero e proprio idolo capace di sottomettere a sé chiunque se ne invischia. Non esiste la ricchezza che lascia indifferenti! I ricchi dovranno piangere non perché possiedono del denaro ma perché sostanzialmente lo hanno sottratto a qualcun altro! I ricchi sono giudicati tutti indistintamente nemici del popolo, affamatori… la cultura era di tipo contadino e, inevitabilmente, la cura della terra era lasciata al popolino, che veniva angariato dai padroni per ogni cosa! I ricchi facevano il buono e il cattivo tempo: per questo Gesù ha parole di fuoco al riguardo! Nella logica di Gesù non devono esistere né ricchi e né poveri: tutti siamo fratelli e ci dobbiamo sostenere a vicenda! Come è difficile, ancora oggi, rimanere indifferenti rispetto ai beni e alle ricchezze… Solo un’amicizia stretta con il Signore permette di rimanere all’altezza nella gestione libera e liberata dalla forza della ricchezza! Non permettiamo che il nostro cuore si allei con la brama dell’avere… rimaniamo liberi e preghiamo incessantemente! Buona giornata

FARE SOLO IL POSSIBILE

«Chi sa fare il bene e non lo fa, commette peccato». San Giacomo in questo versetto descrive in maniera lapidaria che cosa si intende quando si parla di peccato di omissione: non mettere il proprio impegno nel realizzare quanto il Signore ci chiede  a partire dalle nostre capacità e attitudini personali. È bene sottolineare: non si pecca quando non si riesce a compiere una impresa ambiziosa! Esemplificando: posso riconoscere che dare tutto quello che possiedo ai poveri e seguire il Signore sia la cosa più bella e più grande che poteri fare, ma se ho una famiglia a cui dedicarmi non posso mettere in atto radicalmente un proposito del genere… potrò, invece, realizzare un percorso di essenzialità e di rinuncia confacente alla mia vocazione di padre o di madre! San Giacomo aggiunge: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello». Mai credere di essere capaci di grandi cose a prescindere dall’aiuto di Dio! Quando iniziamo a concepirci come degli assoluti, indipendenti, commettiamo l’errore più grande! Tutto ciò che di buono la nostra libertà realizza è grazie alla provvidente azione della Grazia in noi! È sempre Dio che fa, ce lo dobbiamo mettere in testa! «Ad ogni giorno basta la sua pena…». Buona giornata

DISCERNIMENTO DEI DESIDERI

Molti dicono di aver provato a leggere la Bibbia ma l’hanno trovata troppo difficile, inaccessibile… Se si parte da alcuni libri dell’Antico testamento, ammetto che qualche problemino di comprensione lo si possa avere! Anche alcune lettere di Paolo non scherzano in quanto a complessità… Se, però, posso dare un consiglio, invito a leggere la Lettera di Giacomo: è di una chiarezza impressionante e, soprattutto, come molti chiedono, è di una concretezza disarmante! Direi, a volte, fin troppo didascalico… Leggete questa espressione: «Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere». Quanto è vera questa cosa? La nostra infelicità non è forse dettata dal fiorire incessante di desideri che, immancabilmente, non riusciamo a compensare? Per inseguire il soddisfacimento dei nostri desideri siamo pronti anche a calpestare gli altri… per poi fare , comunque, l’esperienza della insoddisfazione! Lo diceva anche Buddha che “il dolore viene dal desiderio”…  Un sano discernimento dei desideri potrebbe essere un buon programma di vita per ottenere una serenità stabile e duratura! Ci sono desideri possibili – ed  è giusto che si faccia di tutto per realizzarli! – e ci sono desideri impossibili: occorre farsene una ragione e metterli da parte! Non è sinonimo di fallimento ma di raggiungimento del reale possibile! Buona giornata