Un tempo, dentro una cultura di prossimità, ci si conosceva personalmente… si sapevano le cose del paese: quelle belle e quelle brutte. C’era solidarietà, è vero, ma c’era anche tanta ipocrisia. Di fatto, però, si conoscevano le persone e si mantenevano i giusti equilibri del dire e del non dire. Oggi siamo dentro una cultura globalizzata: tutti possono dire tutto e il contrario di tutto… anche senza il minimo rispetto dell’altro! Tanto quello che si dice, di solito, non è a voce ma per iscritto e non si sa chi va a colpire… difficilmente si paga di persona per quello che si afferma… siamo tutti spiriti, intoccabili, inconsistenti, evanescenti! In questo contesto dove tutti possono dire tutto e il contrario di tutto senza pagare di persona c’è però una costante che è anche quella di un tempo, stigmatizzata dalla scrittura: «Il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: “Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio”». I poteri forti non permettono che si dicano le verità che mettono in discussione il potere costituito… Si dica tutto quello che si vuole: purchè si parli a vanvera e non a ragion veduta! Quanti profeti come Amos anche oggi vengono invitati a tacere perchè non parlino… Non lasciamoci chiudere la bocca! Buona giornata