Ce lo dobbiamo ricordare sempre: occorre stare molto attenti a lascarci abbindolare dalle logiche del mondo che presentano il Natale come un momento di spensieratezza e di serenità! Il Natale è drammatico! Gesù nasce nella povertà, nella marginalità, nel rifiuto… come agnello condotto al macello! È vero che ci sono cori di angeli e pastori che accorrono stupiti ma la salvezza che Gesù porta passa attraverso il dono della propria vita… È per questo che la memoria del martirio di santo Stefano non stride affatto: è la semplice e naturale esplicitazione della logica del Natale! Se uno si dispone a vivere nell’amore secondo l’immagine di Dio inevitabilmente incorre nella prova e nella repulsione! Santo Stefano non tutela minimamente la sua vita: ciò che gli sta a cuore è anzitutto perdonare i suoi persecutori e pregare per la loro conversione! Già sa che la sua vita apparitene al Signore: per questo non ha paura… Chi ha capito il Natale non rimane imbambolato davanti alla tenerezza del bambino ma avverte tutta l’importanza di mettersi in gioco e dare la sua vita per la causa del Vangelo! Il martirio, in qualche maniera, può essere considerato la necessaria conseguenza di chi ha imparato la lezione del presepio! Buona giornata