Gesù annuncia il Regno dei Cieli, e seppur rifiutato da “questa generazione”, continua a proclamare la buona novella, perché ha a cuore la vita delle persone. Oggi – nel giorno in cui la Chiesa è in festa per S.Francesco, il poverello di Assisi – lo fa appunto attraverso l’immagine del “piccolo” e del sapiente.

Il Regno dei cieli viene rivelato ai piccoli. Le “cose” del Regno sono svelate solo a coloro che hanno l’umiltà di lasciarsi interpellare dalla Sua vita e dalle Sue Parole. Queste “cose” di cui parla Gesù, sono le relazioni fondamentali che esistono in Dio, cioè i rapporti tra il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Chi si lascia interpellare dagli insegnamenti del Figlio conoscerà quindi il mistero di Dio Padre e dello Spirito Santo.

E un modo per lasciarsi interpellare dalla Parola di Dio è andare da Gesù con le proprie stanchezze e le proprie oppressioni, cosicché egli, che è “il piccolo”, ed è mite e umile di cuore, ci insegnerà come affrontarle. Il giogo di Gesù infatti è leggero perché egli non lo porta da solo, e anche noi, in Dio, non siamo mai soli.