Crediamo ancora nella potenza della Parola? Crediamo ancora che il vangelo è bello e affascina chi lo ascolta? Crediamo ancora che nel mondo contemporaneo la fede dia un valore aggiunto alla vita dell’uomo? Credere non significa chiudere gli occhi e sperare che quello che si pensa sia vero a prescindere! Credere significa aver visto in noi l’opera della Grazia e intravederla anche nei fratelli che incontriamo nella quotidianità! I cristiani della prima ora furono così efficaci nella testimonianza non perché avessero argomentazioni persuasive e inconfutabili ma perché mostravano nel loro modo di vivere la gioia di un incontro che li aveva ribaltati e salvati! Per me è sempre emozionante leggere negli Atti degli apostoli il momento in cui la comunità dei credenti è stata definita da chi li guardava dall’esterno come “cristiana”: «Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani». I credenti non avevano una fede indistinta! Dobbiamo pensare che a quel tempo tutti credevano, tutti avevano una fede… Il fatto che il loro credere sia stato riconosciuto convergente al pensiero di Cristo è semplicemente meraviglioso! Mi chiedo: chi vede le nostre comunità, chi incontra i battezzati, può riconoscere la forma del Vangelo di Cristo? A volte mi assalgono dubbi feroci… Buona giornata