Scrivevo ieri che siamo figli di Adamo, cioè eredi di una umanità sottomessa al peccato. La dottrina della Chiesa ha sempre descritto questa condizione con l’espressione “peccato originale”: di fatto, portiamo nella nostra carne una predisposizione al male, che è, in sostanza, connessa a scelte e azioni legate alla paura della morte… Gesù viene proprio a liberarci da questa paura della morte vincendola con la sua risurrezione! «Chi vive e crede in Lui – scrive Giovanni nei suo Vangelo – non morirà in eterno». È questa l’origine della vittoria sul peccato: la risurrezione. L’inclinazione al peccato la portiamo ancora nel nostro cuore ma con il battesimo non ha più un potere assoluto! Scrive san Paolo nella sua Lettera ai Romani: «il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri». Cosa significa: coloro che sono rinati in Cristo hanno in sé la capacità di dominare il male, di non lasciargli campo libero, di opporvi resistenza, di suggerire vie diverse! Un battezzato non è moralmente più bravo di un non battezzato: ci possono essere uomini e donne moralmente capaci di decisioni assolutamente convergenti al Vangelo… Un battezzato è spiritualmente più dotato di un non battezzato: ha in sé la gioia di una vita secondo Dio! Che grazia… Buona giornata