C’è un vivere secondo la carne e c’è un vivere secondo lo Spirito! L’interpretazione che mediamente si da a questa definizione è piuttosto banale: si pensa che la vita spirituale debba rinnegare la carne…ma non è assolutamente così! La verità è che la carne non può essere cancellata, anche per chi desidera vivere secondo lo Spirito! Questa espressione che troviamo nella Lettera di San Paolo ai Romani ci può aiutare a fare un po’ di chiarezza: «la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace». Vivere secondo la carne è vivere con la prospettiva della morte, è la negazione di ogni trascendenza, è l’appiattimento sull’adesso senza alcun senso vada oltre l’immediato… Vivere secondo lo Spirito è vivere nella carne ma riconoscendo in essa il disvelarsi dell’amore di Dio e la possibilità di corrispondervi! Chi vive secondo lo Spirito vive l’adesso con la consapevolezza che ogni cosa che fa ha un valore eterno, non si perde nell’istante! Fare il bene o fare il male non è una questione semplicemente morale ma identitaria: nel fare il bene o nel fare il male manifesti o nascondi l’essere figlio! Acquisti o perdi la tua dignità! Se si vive per la morte niente di quello che si fa ha spessore, perché tutto è destinato a finire…  se si vive per la vita tutto è proiettato al futuro che non ha fine! Tutto è splendidamente importante! Buona giornata