Non tutto ciò che sembra: è (Mt 21,28-32)

«È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto».

Nel vangelo di oggi, il Signore Gesù mette a confronto due situazioni simili: nella prima un padre si scontra con un figlio disubbidiente, mentre nella seconda è il contrario. La reazione “esterna” dei due figli fa propendere per un certo giudizio su chi abbia compiuto la volontà del padre, ma la reazione “interiore”, che non si vede, mostra il contrario, perché è entrato in gioco il pentimento, che nel figlio disubbidiente è avvenuto, mentre nel secondo no. Non tutto ciò che sembra: è.

Buona giornata

Nel rapporto con la Verità, non troppi ragionamenti (Mt 21,23-27)

«Il battesimo di Giovanni da dove veniva?».

Il vangelo di oggi, con quel dialogo serrato tra Gesù, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo, ci vuole suggerire come, nel rapporto con la Verità, non si debbano intessere troppi ragionamenti. Il punto chiave è la Fede, e in particolare la difficoltà di credere! Se facciamo fatica ad aver fede nelle cose più piccole e più semplici, o ad affidarci alla mitezza di Cristo, come potremo consegnare il nostro cuore ad un Dio che compie fatti miracolosi?

Buona giornata.

Camminare con chi si ha di fianco (Mt 17,10-13)

«Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto».

Gli scribi aspettavano Elìa, mentre Gesù dice ai suoi discepoli – quindi anche a noi – che Elìa è già venuto. Elìa è già venuto e gli scribi non lo hanno riconosciuto, anzi hanno di fatto di lui quello che hanno voluto. Il rischio è allora quello di attendere qualcuno e non accorgersi che chi ci sta accanto, ed è presente “ora”, è colui al quale dare attenzione. Inoltre, il Figlio dell’uomo non sempre corrisponde alle nostre aspettative e quindi, se ignari della volontà di Dio, non lo riconosciamo. Forza.

Buona giornata.

Solo io (Mt 11,16-19)

«Non ascoltano né Giovanni né il figlio dell’uomo».

La Sapienza viene riconosciuta per le sue opere e non perché piace a noi. Quello di oggi, da parte del Signore Gesù, appare come un rimprovero sapiente: «vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!». Come dire che non ci va mai bene nulla e che siamo incapaci di ascoltare e di accogliere ciò che il Signore ha pensato per noi. In fondo, in questo scorcio di scrittura, vi è tutta la bruttura del ripiegamento su di sé. Solo io.

Un sorriso a tutti.

Dio si fida di noi (Lc 1,26-38)

«Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce».

La venuta di Dio nella nostra vita, come fu per Maria, è gioiosa e porta gioia. L’angelo esclama: «Rallegrati!». Con questa esclamazione il Signore esprime la gratuità con cui vuole entrare nella nostra vita, e noi non sempre siamo pronti ad accogliere tale invito. Ascoltando infatti ciò il Signore ci propone, spesso ci spaventiamo, perché quello che ci vieni chiesto è sempre qualcosa di grande, che sembra essere superiore alle nostre forze e alle nostre capacità. Ma Dio si fida di noi.

Buona giornata a tutti.