UNA FEDE CHE STUPISCE

È tutto un gioco di cortesie il rapporto fra il centurione e gli ebrei, e fra Gesù e il centurione. È un uomo buono, non solo ha collaborato al finanziamento della sinagoga, ma prende a cuore le sorti di un suo subalterno, disturbando addirittura l’ospite di Pietro. È un uomo buono e pieno di fede: non ha bisogno della presenza del Rabbì, gli basta una parola così come egli, con una parola, riesce a comandare ai suoi subalterni senza preoccuparsi di verificare l’esecuzione dell’ordine. Si stupisce, il Signore, sorride alla fede cristallina di questo pagano simpatizzante per l’ebraismo. Com’è bello stupire il Signore con la nostra fede! Com’è bello pensare che egli possa commuoversi davanti ai nostri gesti pieni di fiducia e di abbandono! E com’è bello sapere che questi gesti di fede non provengono necessariamente dai credenti, dai devoti, ma anche da chi, come il centurione, è ai margini della religiosità. Dio sa vedere la fede non solo nei suoi figli e si sa stupire di chi, pur non avendolo conosciuto, pur conducendo una vita difforme dai precetti del vangelo, pone dei gesti di fede cristallina come, ahimè, noi discepoli a volte non sappiamo porre. Buona giornata, don Michele 

Ps. Una preghiera per tutti i bambini e i ragazzi, maestri e professori per l’inizio di un sereno anno scolastico

DIO E’ PADRE

Il pastore che va in cerca della pecora perduta e la riconduce all’ovile, come pure la donna che perde la sua piccola moneta e non si dà pace finché non la ritrova, fanno risaltare ancora di più l’insuperabile atteggiamento del padre della parabola del Padre Misericordioso. Parabola che ci mostra il volto di un Dio che non è semplicemente un pastore o un padrone, ma un Dio che è un Padre. Anche se ha molti figli, un padre si preoccupa per ciascuno come se fosse l’unico, si trattasse pure del figlio cattivo.  Ancora una volta viene posta in risalto la singolarità di ogni uomo, la preziosità che anche una sola persona, qualsiasi persona, riveste agli occhi di Dio. Così è l’amore vero, quello di Dio come quello degli uomini. Un amore di Padre che viene espresso nella maniera più bella da Gesù nel racconto della parabola del Padre Misericordioso, un padre che è sempre pronto a correrci incontro e riabbracciarci. Tante volte se ci pensiamo il nostro orgoglio ci paralizza e non ci permette di ritornare al Padre. Ci ricorda anche papa Francesco: «Dio perdona sempre, siamo noi a stancarci di chiedere perdono ma Lui perdona sempre»…. Non dimentichiamocelo mai!!!, buona giornata, don Michele

COSTRUIRE SULLA ROCCIA

Si vede che siamo cristiani? Si vede dalle nostre scelte, dalle nostre decisioni, dalle nostre opere? Davvero il Vangelo è cresciuto in noi, portando frutto? La domanda che pone il Signore ci inquieta e ci scuote, giustamente. Perché dobbiamo stare attenti a non ingannarci, a non raccontarci delle favolette: se l’albero della nostra fede è sterile, se non porta nessun frutto, nessuna consolazione, nessuna decisione, non serve a nulla. Se la fede resta sempre e solo alla superficie, se non incide nelle cose che facciamo e diciamo, a cosa ci serve? Il criterio stabilito dal Signore, anche se scomodo, è pieno di verità. Costruiamo la casa sulla roccia, davvero. Fatichiamo meno a convertirci che a far finta di esserci convertiti! Ascoltiamo sul serio questa Parola, perché è l’unica che ci può illuminare, orientare, che può cambiare le nostre scelte, renderle autentiche. Che sia il Vangelo a vibrare dentro di noi. Poi, certo, fatichiamo a vivere in coerenza, fatichiamo a cambiare le nostre scelte, ci costa fatica, e tanta, e l’uomo vecchio che è in noi si ribella e trova mille scuse. Ma se davvero abbiamo capto chi è Cristo, non dobbiamo aver paura a osare e costruire la nostra vita sulla roccia che è Cristo. Buona giornata, don Michele

Ps. Una preghiera particolare per Roberto e per Anna che oggi a Como e Assisi metteranno la loro vita nelle mani del Signore e al servizio della Chiesa

UNO SOLO E’ IL MAESTRO

Il rischio c’è eccome. Quello di essere come delle guide cieche che conducono altri. Per cadere entrambi in un fosso. Siamo guide cieche quando pretendiamo di conoscere la strada, senza ammettere con umiltà che Cristo è l’unica via, siamo guide cieche, come spiega il Signore, quando, pieni di noi stessi, crediamo di essere capaci di giudicare gli altri senza prima togliere la trave che portiamo nel nostro occhio. Siamo guide cieche quando ci sostituiamo a Dio, magari proprio nel suo nome, e pensiamo di essere se non proprio dei maestri almeno dei bravi istruttori sulla via della santità. Ma uno solo è il Maestro e noi siamo tutti discepoli. Tutti, anche il migliore fra noi, anche chi è più avanti nella conoscenza di Dio, anche chi crede di sapere già molto, anche chi fra noi ha un ruolo per la comunità, anche chi è prete o vescovo. Siamo tutti discepoli e dobbiamo vigilare costantemente, fare in modo che nessuna trave ci impedisca di vedere dove mettere il piede. Ristabiliamo le priorità nella nostra vita, seguiamo saldamente le orme del Maestro. Buona giornata, don Michele

Ps. Affidiamo alla misericordia del Signore la nostra sorella Maria perchè possa entrare nel Regno del Padre

LA NASCITA DI MARIA

La nascita di Maria, che la Chiesa ci fa celebrare oggi, è il segno che Dio ha preparato per noi la salvezza: per questo ha preparato il corpo e l’anima della madre di Gesù, che è anche madre nostra.
San Paolo nella lettera ai Romani scrive: “Quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo”. Questo è particolarmente vero per la Vergine santa, predestinata ad essere conforme all’immagine del Figlio di Dio e figlio suo. E Dio ha predisposto tutte le cose secondo questa intenzione: “Sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”.
Dio ha preparato tutte le generazioni umane in vista della nascita di Maria, in vista della nascita di Gesù. Nel Vangelo di oggi questa lunga serie di generazioni è in realtà come la sintesi di una storia vivente, spesso anche di peccatori, che è stata condotta da Dio verso la nascita di Maria e di Gesù. L’azione dello Spirito Santo continua anche oggi a parlarci dell’amore di Dio che si fa dono per noi. Si serve di uomini e donne per rendersi presente ancora oggi nella storia. Maria con il suo “si” ha aperto la strada al Signore…a noi oggi il compito di imitarla e accogliere il Signore nella nostra vita.