Secondo giorno di Novena. La figura che ci accompagna in questa giornata che ci avvicina all’avvenimento del Natale è Giuseppe, il figlio di Giacobbe. Da sempre la Chiesa ha riletto nella storia di questo uomo lo stesso destino di Gesù. Come Gesù, Giuseppe è venduto dai fratelli, respinto e rifiutato semplicemente perché figlio amato dal padre… Giuseppe, dapprima schiavo di Putifarre, diventa persona qualificata e quando i fratelli vanno in Egitto per cercare cibo in forza della carestia che ha toccato la loro terra si ritrovano lui come responsabile della distribuzione… ma non lo riconoscono! Lui, al contrario, li conosce bene… e intimamente li ama… non riesce a respingerli! Conosce l’amore del padre e sa che, seppure l’amore è diverso per ciascuno, ha una intensità tale che non può essere ferito! Giuseppe sa rileggere il male che i fratelli gli hanno procurato come provvidenziale, donandogli la possibilità di amare ancora di più, ad immagine del padre… Come non vedere Gesù in tutto questo! Infine, i fratelli, una volta conosciuto Giuseppe, sono mandati a chiedere al padre di andare con loro e di unirsi nuovamente come famiglia. Mi piace vedere in questo l’immagine della Chiesa che con Gesù continuamente invoca la visita del Padre perché la costituisca in unità. Chiediamolo come dono… Buona giornata