LA VISITA DI MARIA

Termina il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna. Abbiamo pregato ogni sera comunitariamente il rosario per contemplare la cura materna di Maria nei confronti di Gesù e, in lui, di ogni discepolo. Oggi la liturgia fa memoria della Visita di Maria alla cugina Elisabetta. Mi pare bello pensare che, come risposta alle tante nostre preghiere, venga incontro anche a noi. Maria visita la nostra umanità, così come è. Elisabetta è anziana ed è in attesa di un figlio: forse ci rappresenta… anche noi siamo vecchi nel cuore, abbiamo tante necrosi nell’animo, abbiamo fatto trascorrere tanto tempo invano, invecchiando senza speranza… anche noi, però, abbiamo ancora un po’ di vita dentro che desidera venire alla luce, abbiamo desideri da coronare, abbiamo progetti da realizzare… Da soli, però, siamo fermi, inattivi, improduttivi! Abbiamo bisogno di qualcuno che ci sproni, ci dia la partitura da suonare, ci segni la strada. Ecco: Maria ci porta Gesù, ci dice di fare ciò che Lui ci dice! Seguire Gesù è ciò che fa nascere veramente ogni uomo che viene al mondo… si può uscire dal grembo e non nascere mai sul serio! Con Gesù si nasce alla vita vera, alla vita piena, quella che non muore! Che Maria ci faccia visita davvero! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Renzo che dopo lunga sofferenza si è incamminato verso la gioia della vita piena

SIAMO TUTTI FRAGILI

È incredibile come sia volubile l’uomo: è facile che passi dal pronunciare con entusiasmo promesse altisonanti al rinnegare più meschino e più bieco. Non si tratta di falsità o di disonestà premeditate ma di grande fragilità, di incoerenza, di squilibri emotivi improvvisi. Spesso me lo ripeto: se sono ancora dentro la strada che ho intrapreso non è certo per merito mio ma di Dio che mi ha trattenuto accanto a sè con vincoli di bontà e di misericordia. Del resto, se leggiamo il Vangelo di oggi troviamo stigmatizzata questa fragilità del discepolo: «“Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi”. Rispose loro Gesù: “Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo». È proprio così: promettiamo mari e monti e, poi, basta una piccola avversità che mettiamo in discussione tutto… Occorre che conosciamo molto bene questa nostra piega problematica: la fedeltà non è il nostro forte… E proprio a partire dalle nostre incoerenze esercitare maggiormente la virtù della misericordia verso chi sbaglia o perde la strada della verità. Siamo tutti a rischio: impariamo a sostenerci a vicenda invece che puntarci inutilmente il dito… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Tina che si è serenamente addormentata nel Signore

TESTIMONI DEL CROCIFISSO

Gesù conclude i suoi giorni a Gerusalemme in compagnia dei Dodici e di un gruppetto di donne che nel corso dei tre anni hanno riconosciuto la sua unicità. A loro Gesù apre il suo cuore e rivolge le parole più importanti affinchè continuino la sua opera: «saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme».

Proviamo ad immaginare il contesto: Gesù è odiato da coloro che hanno potere… il loro gruppo è esiguo ed è fatto da persone piuttosto semplici e poco istruite… tutto sembra presagire una fine ingloriosa… eppure Gesù già vede l’abbondanza dei frutti della missione dei suoi discepoli!

In che cosa confida Gesù? Nella forza che viene dallo Spirito santo! Lui sale al cielo, entra in Dio come primizia dell’umanità risorta, ma lo Spirito ricordando le sue Parole e animando la speranza dei discepoli aggiungerà uomini e donne al Corpo di Cristo, associandole al suo medesimo destino di paradiso!

C’è una raccomandazione che Gesù fa ai suoi discepoli e che ci deve far riflettere: «voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Se il vangelo deve essere annunciato a tutti i popoli perché i discepoli devono rimanere in Gerusalemme? Non implode forse tutto nella sola Città Santa?

Deve scendere lo Spirito perché possano parlare degnamente di Lui… ma sapete quando i discepoli saranno maturi per la testimonianza? Quando saranno perseguitati e cacciati con la violenza da Gerusalemme! La maturità nella fede i discepoli la conseguono soltanto nel momento in cui sono associati al destino di rifiuto e di odio del Maestro… credo debba essere così anche oggi!

LA PREGHIERA CRISTIANA

Mi capita di essere invitato da amici a qualche evento e di entrare in relazione con persone che, appena scoprono che sono un prete, si sentono in dovere di manifestare la loro posizione rispetto alla fede. Tra le cose che mi dicono, ricorrente è il discorso sulla preghiera: la maggior parte dice di non andare a messa, di non dire le orazioni classiche imparate da piccoli, ma di vivere momenti di preghiera personale. Un dato sembra certo: molti pregano! Ma che tipo di preghiera è? Cosa si intende per preghiera? Il pensare tra sè e sè? L’esprimere un qualche desiderio del cuore? Gesù fa questa osservazione ai suoi discepoli: «Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome». Per ottenere che la preghiera giunga a buon fine è necessario pregare nel nome di Gesù! Cosa significa? Significa anzitutto pregare “in Lui”: cioè mettersi dentro la sua vita e presentarsi al Padre con la faccia del Figlio! Come possiamo presentarci a Dio con la faccia di disgraziati che abbiamo? E poi, pregare “come Lui”: cioè chiedere le stesse cose che chiede Gesù! Non le nostre pretese e i nostri egoismi… c’è molto da fare per educarci sul serio alla preghiera! Buona giornata

FIDUCIA NELL’OPERA DI DIO

Se abbiamo un minimo di senso di fede riusciamo benissimo ad accorgerci che Gesù non ci lascia soli nella missione che ci ha affidato: è ovvio che non parla vis a vis… ma i segni per comprendere i suoi suggerimenti non mancano! Io mi sento assolutamente accompagnato, per questo non ho paura di nulla… Io posso dare solo il meglio di me ma non sarà mai sufficiente ai bisogni di chi attende il mio dono! Per questo ho la certezza che Gesù moltiplichi il mio poco in una abbondanza inimmaginabile… Penso che la stessa cosa la possano sostenere anche tutti i papà e le mamme del mondo… San Paolo ha avuto una visione dove Gesù gli ha attestato: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso». Gesù rassicura, dà coraggio, imprime fiducia, infonde speranza… Paolo, probabilmente, si trova in una terra che appare refrattaria e chiusa all’annuncio: Gesù gli apre la prospettiva! Non deve convertire tutti! Non deve pretendere numeri stratosferici! Semplicemente dovrà inaugurare la nascita di un popolo nuovo, di una piccola porzione… Sono i numeri che ci rovinano! Gesù ci insegna l’arte dei piccoli passi! Impariamo… Bona giornata

 

p.s. Una preghiera per Maria che si è abbandonata alla misericordia del Signore