PER CHE COSA VIVIAMO?

«Dite: “Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni”, mentre non sapete quale sarà domani la vostra vita!»… sarcastico san Giacomo nella sua Lettera! Però, molto vero, autentico, diretto. È così: noi facciamo progetti sul futuro come se non ci fossero limiti ai nostri sogni e ai nostri desideri… soprattutto come se dovessimo vivere qui in eterno! Se pensassimo alla vita eterna avremmo tutt’altre priorità! Che cosa resta di quello che facciamo? Non è forse esperienza pluridimostrata che se lasciamo tanti beni, gettiamo le basi per altrettanti conflitti? È davvero la ricchezza economica ciò di cui i nostri figli e il mondo in genere hanno bisogno? San Giacomo suggerisce di appropriarci di un altra logica: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello». Porre tutto ciò che facciamo al vaglio della volontà di Dio! Lasciare che sia la sua Parola a farci da discrimine nelle scelte… Siamo così impostati secondo le logiche del mondo che niente più ci scalfisce: dolore, sofferenza, morte… pur di raggiungere gli obiettivi di ricchezza e di potere facciamo di tutto! La guerra che sembra stia prendendo piede in Ucraina è l’evidenza macroscopica di ciò che c’è nel cuore di tutti… convertiamoci! Buona giornata

PREGHIERA PER IL PAPA

Un tempo i papi erano figure lontanissime, quasi sacralizzate, veri e propri simboli della fede. I loro nomi venivano pronunciati nelle liturgie ma nessuno li conosceva, nemmeno per foto. Il papa era il successore di Pietro, il vicario di Cristo, il capo della Chiesa. Oggi, il papa è una delle persone più conosciute ed esposte al mondo. È un leader religioso, spirituale, politico: parla a tutti e cerca di dare voce al Vangelo nel nome di Cristo. È importantissimo che lo faccia non solo con le parole ma anche con l’esempio… Il modo di essere del Papa è un punto di riferimento per tutti i credenti. È bello che ci sia un giorno nel quale si prega in modo particolare per la missione del papa: è troppo importante che lo Spirito lo ispiri sempre con i suoi doni perchè le sue parole segnino in modo radicale il solco da seguire per essere fedeli a Gesù! I cristiani non sono autodidatti! Gesù per definire chi è il discepolo non ne fa una questione di testa ma di piedi: non dice ai suoi discepoli “impara” ma “seguimi”… Pertanto, nel Papa riconosciamo colui che sta davanti! Se lui sbaglia, è molto probabile che sbagliamo anche noi! Pietro ha detto «Tu sei il Cristo!»: ha risposto bene alla domanda di Gesù! Siano così tutti i suoi successori! Buona giornata

LA CURA DELLA PREGHIERA

Gesù era veramente uomo. Degli uomini del suo tempo condivideva la cultura e le conoscenze. Ovviamente, anche se era Dio, non è che vantasse un qualche privilegio nell’affrontare il quotidiano. Per Gesù, come per tutti gli uomini del suo tempo, le malattie non erano tutte note: alcune venivano curate con le medicine tradizionali e altre attraverso l’ascolto e la vicinanza. Una cosa sembra chiara a Gesù: non tutti i tipi di malessere possono essere curati con strumenti umani: alcuni hanno bisogno di un intervento diretto del Signore! È il caso di quel ragazzo che i discepoli non riuscirono a guarire con i mezzi a loro disposizione… «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera»: ecco l’osservazione di Gesù. Penso alle conoscenze che abbiamo oggi in ambito medico e psicologico: certamente abbiamo a disposizione una serie di informazioni che ci permettono di affrontare le malattie con più cognizione di causa di un tempo ma, ugualmente, qualche problema rimane irrisolto! Forse, occorre che si riconosca la necessità della preghiera per affrontare determinate malattie dello spirito… siamo più del nostro corpo e della nostra psiche! La felicità piena riguarda un di più che solo Dio può donare! Pensiamoci… Buona giornata

LA NOSTRA LINGUA

Papa Francesco non perde occasione nel rilevare come il chiacchiericcio, le malelingue, le critiche gratuite, lo sparlare, siano i mali più infestanti della Chiesa! Ed è vero… Ringrazio il Signore perchè, nel tempo, mi ha reso totalmente indifferente a tutto quanto riguarda il mondo del “si dice in giro”: sono indifferente! Meglio: non mi interessa proprio! Però, so io quanto ho sofferto per questo e, soprattutto, quante confidenze di persone ferite e distrutte dai giudizi gratuiti o dalle insinuazioni di chiacchiere velenose… San Giacomo scrive una pagina memorabile su questo argomento. Cito semplicemente un versetto: «ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale». Ci viene chiaramente manifestato che la lingua è davvero mortifera! È ovvio che non occorre prendersela con il minuscolo organo del corpo che sta nella bocca come se fosse un membro che agisce indipendente dal cuore… qui viene detto come la parola sia effettivamente un dono grande di Dio: con la Parola Dio ha creato il mondo! Significa che anche noi possiamo creare! Ma se il maligno se ne prende il possesso, allora, la parola è l’arma più distruttiva in nostra dotazione! Che responsabilità! Buona giornata

VERIFICA RADICALE

Scrive san Giacomo in maniera lapidaria: «la fede se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta». Come dargli torto? Che cos’è la fede? La fede, sostanzialmente, è l’amore, l’attaccamento, la comunione con il Signore. Se la fede è come l’amore, ci possiamo anche chiedere: che cos’è l’amore? L’amore è baci, carezze, parole belle, servizio, disponibilità, generosità… tutte azioni che presuppongono qualcosa di concreto! Non si può dire di amare e non si può dire di aver fede se nelle opere non si manifesta qualcosa di tangibile! Se una persona dice di amare qualcuno e non è disposta a lasciare papà e mamma, fratelli, casa, paese, abitudini, non ama sul serio… ama a parole ma non nei fatti! Così, se una persona dice di aver fede e non è disposta lasciare il proprio egoismo, la propria ricchezza, il proprio potere, non ha fede realmente! L’amore e la fede presuppongono un passaggio, un cambiamento, una scelta di campo! L’atto più rivoluzionario che l’amore e la fede esigono è la perdita di sè, il dono della propria umanità per l’altro da sè! Se non c’è questo salto significa essere fermi al proprio ombelico, alla salvaguardia della propria pellaccia! Non possiamo sottrarci a questa verifica così radicale… Buona giornata