NATI PER AMORE

C’è qualcosa che possiamo vantare di avere unicamente per merito nostro? Noi esistiamo per merito di qualcun altro: siamo essenzialmente un dono ricevuto! Nella sua Prima Lettera ai Corinti san Paolo scrive: «Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come non l’avessi ricevuto?»… quanto è vero! Vivere senza un senso di gratitudine e di riconoscenza è proprio di chi annega dentro il proprio io, in una autoreferenzialità davvero patologica… Oggi nella Lettera di san Giovanni leggiamo: «In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi». Occorre riconoscere che fintanto che non ci accorgiamo dell’amore di cui siamo oggetto difficilmente sapremo amare! L’amore non è una conoscenza, non è un contenuto che posso imparare attraverso un corso! L’amore è un’esperienza… Sì, perchè l’amore non è una sensazione, una emozione, una mozione sentimentale! L’amore è la constatazione di essere amati gratuitamente, senza meriti, semplicemente in quanto figli! Chi crede di doversi meritare l’amore o ancor peggio di essersi meritato l’amore, non amerà mai ma tratterà l’altro secondo quanto gli appare più o meno meritevole di attenzione… Stupirsi dell’amore gratuito sperimentato dall’esserci è alla base della felicità! Buona giornata

L’AMORE È DA DIO

«Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta». È un’affermazione piuttosto impegnativa: dire con così limpida certezza che noi siamo da Dio non è scontato! Di sicuro, Giovanni, essendo così intimo a Gesù, se ha sostenuto una cosa del genere, aveva delle buone ragioni… Chi viene da Dio, secondo il vangelo di Giovanni? Nel vangelo ci ricorda che Gesù aveva affermato: «Da questo vi riconosceranno: se avrete amore gli uni verso gli altri». Negli Atti degli Apostoli è attestato come i cristiani godessero di una grande stima dal popolo vedendo come si amavano! Chiaro che l’amore è il tratto distintivo di chi viene da Dio: se uno non ama non conosce Dio, perchè Dio è amore! Pertanto, l’amore è il discrimine di chi è di Dio da chi non lo è! Da quanto emerge dalle parole della Lettera di san Giovanni si evince che non ci si possa far ascoltare a forza di ragioni e di dimostrazioni… o si è aperti alla Grazia o si è chiusi, non c’è nulla da fare! Occorre accettare che qualcuno non sia da Dio… Non ci sono problemi! Noi dobbiamo semplicemente occuparci esclusivamente del nostro assenso… i fratelli sono oggetto della cura di Dio! Buona giornata

 

P.S. Una preghiera per Maria Stella che serenamente si è consegnata all’amore del Padre

DOV’È DIO?

«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo», chiedono i Magi alla città di Gerusalemme, depositaria della Parola di Dio. Una stella, un elemento della creazione ha dato loro modo di avvicinarsi alla Città santa e una risposta è d’obbligo. Quanti uomini e donne, anche oggi, si avvicinano alla Chiesa, a noi che crediamo e ci pongono la stessa domanda: Dov’è Dio? Dove lo possiamo incontrare? Mostrateci i segni della sua presenza. Che cosa rispondiamo? Siamo turbati e senza parole come Gerusalemme? Siamo terrorizzati come Erode perchè le domande che ci vengono fatte mettono a repentaglio le nostre sicurezze e il nostro potere? Chi cerca, generalmente, non vuole risposte preconfezionate e nemmeno frasi fatte… preferisce segni, indicazioni, orientamenti! Nessuno di noi deve credere di poter dare risposte così dettagliate come se avesse la verità in tasca! I Magi si sono accontentati di una stella per avvicinarsi al Mistero… e poi che cosa li ha convinti della verità? «Videro il bambino con Maria sua madre»: ecco l’evidenza della presenza di Dio! Un bambino con la madre: è l’Emmanuele, il Dio-con! Non è un uomo solo al comando ma è un bambino con la madre, Dio con l’umanità! Per arrivare a Dio occorre ristupirsi dell’umanità nella sua scaturigine… Buona giornata

LA PASQUA ORIZZONTALE

Chi può vantare nella propria vita di non aver mai avuto uno screzio o un litigio con qualcuno? Neanche Gesù! Quante tensioni con farisei e scribi… non si contano… eppure, nessun discepolo ha posto delle obiezioni alla sua divinità a partire da questa verità! Fa parte della originalità di ciascuno incontrarsi e scontrarsi con la diversità dell’altro: la sfida aperta è riconoscere sempre e comunque la dignità dell’altro e attendere con pazienza la realizzazione di una comunione sempre più piena! Sentite cosa dice Giovanni nella sua lettera: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli». Se ami i fratelli la luce e la pace regnano sovrane nel cuore: è una vera Pasqua, un autentico passaggio da morte a vita! E come è vero… Quante persone conosco che vivono nel buio pesto del rancore per torti subiti o arrecati! Giorni, mesi, anni buttati all’aria coltivando risentimenti e meditando vendette… Molti dicono di aver superato il problema con la cosiddetta “indifferenza” ma è tutta una illusione: nel cuore non c’è pace! Il ricordo e la memoria non danno tregua… Amare i fratelli, riconoscerne la dignità, è il trampolino di lancio per il paradiso! L’ostilità è la porta d’ingresso per l’ospitalità… Buona giornata

IL PECCATO: OBLIO DEL PADRE

Generalmente, che cosa si intende per peccato? Da quello che sento, a livello teorico, il peccato è inteso quale trasgressione della legge divina… a livello pratico, è inteso più quale senso di colpa per qualcosa che non conviene alla sensibilità personale… Il peccato è una cosa da non fare ma che, a volte, purtroppo si fa! Chi può uscire da questa condanna al peccato che avvertiamo gravare su di noi in maniera incontrovertibile? Se, poi, riflettiamo su quanto leggiamo di quello che scrive l’evangelista Giovanni nella sua Lettera non ce ne raccapezziamo più: «Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato». Se è vero che il Battesimo ci genera come figli di Dio, il fatto che pecchiamo, contraddice radicalmente questa verità! In realtà, proprio questa Parola ci illumina sul vero senso del peccato: il peccato non è trasgressione di una norma ma uno scegliere uno stile di vita a prescindere da una relazione con Dio! Chi si confronta quotidianamente con la Parola di Dio e cerca di corrispondervi non pecca! Al massimo equivoca o cede a qualche tentazione ma se ne accorge prontamente… risale subito la china della comunione chiedendo perdono, vivendo nuovamente e con serietà la relazione con il Padre! Il peccato, pertanto, è rottura e oblio del rapporto filiale… pensiamoci Buona giornata