SURROGATI DELLA GIOIA

Conosco la storia di Giona quasi a memoria. Eppure, ogni volta che la rileggo mi fa sorridere. Trovo che riesca a descrivere molto bene e in maniera davvero originale la nostra umanità, proprio in quelle pieghe più paradossali e assurde che la caratterizzano. Giona sa benissimo che quanto il Signore gli chiede è giusto e doveroso… eppure non lo vuole fare! È come se fosse attratto proprio dal contrario. E così, invece di andare a Ninive va dalla parte opposta a Tarsis. Nel percorso scelto, ovviamente, tutto va male, al punto da rischiare la morte. Ma Dio conosce il cuore di Giona e gli da un’altra chance. Nonostante questo non scatta nel suo cuore il desiderio di obbedire: la proposta di Dio di partecipare alla sua gioia per la conversione dei niniviti non lo accalora per nulla! Gli basta tirare a campare e salvaguardare la propria pelle… pensate, leggiamo oggi nella prima lettura: «Giona provò una grande gioia per un ricino».  proprio così quello che ci accade: chiamati a gioire per cose grandi ci accontentiamo per piccole corrispondenze ai nostri bisogni immediati! Dio voleva far festa con Giona per uomini e donne salve e Giona prova una grande gioia per un po’ di ombra che un ricino gli fa in un pomeriggio assolato… la droga dei surrogati! Pensiamoci… Buona giornata

FRENESIA

Credo che Gesù, dovesse incarnarsi nelle nostre terre lombarde, ci ripeterebbe sicuramente quanto detto all’amica Marta, brianzola ante litterem: «tu ti affanni e ti agiti per molte cose». Non esiste località dove ci sia l’attivismo sfrenato che abbiamo nelle nostre città e nei nostri paesi… c’è una agitazione di fondo di cui tutti ci lamentiamo ma da cui non riusciamo proprio a prendere le distanze! Ci pare di dover arrivare sempre dappertutto, di dover produrre sempre di più, di dover rispondere in maniera sempre più performante alle domande che ci vengono poste… siamo in competizione con i nemici, con gli amici, con i fratelli, con noi stessi… per che cosa? Ce lo chiediamo mai? È davvero necessaria tutta questa frenesia? Siamo davvero tutti costretti? Ma da chi? Credo che tutti dobbiamo riconoscerci di avere diversi “datori di lavoro”: anzitutto il nostro “IO”, pieno di ambizioni e di vanagloria… poi, le persone vicine, famigliari e amici, che non vogliamo deludere e di fronte alle quali desideriamo fare bella figura… poi, l’opinione pubblica di fronte alla quale non possiamo sfigurare, mantenendo o implementando la nostra condizione di benessere… Di necessario non c’è nulla, c’è solo l’idolo di “un dover essere” che ci mangia la vita! Fermiamoci…la morte arriva ugualmente! Buona giornata

 

FRANCESCO, UOMO DELLA CROCE

L’immagine che si ha di san Francesco è quella dell’uomo spensierato, ilare, gioioso, poeta… certo, ne si ricorda la povertà ma come una cosa bella, pacifica, vincente. Tutt’altro! San Francesco è stato un discepolo esemplare di Gesù proprio perchè ha percorso fedelmente la via della croce! Quanti pianti, quante delusioni, quanta sofferenza, quante privazioni… fino al punto di sperimentare nella propria carne gli stessi patimenti di Cristo nelle stimmate. Come Paolo, anche san Francesco sembra dire con la sua vita: «quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo». La santità di Francesco affascina tanto proprio perchè è altro dall’affermazione di sè… Si è talmente svuotato per fare spazio a Cristo da diventane una splendida e autentica icona! Come sempre avviene, il mondo compie delle pesanti cesure rispetto alla provocatorietà dei santi elidendo ciò che maggiormente spinge alla conversione… Il messaggio di san Francesco non si può ridurre ad una pia esortazione all’ecologia e alla fraternità universale! Al centro di tutto c’è la Croce di Cristo, il dono di sè, la paternità di Dio e la nostra figliolanza… siamo davvero su un altro piano! Buona giornata

L’ECCEDENZA DELL’AMORE

Fintanto che siamo educati a giudicare il mondo delle persone attraverso il principio del “do ut des” non sarà possibile camminare nella logica del Vangelo. I rapporti non possono basarsi sulla perfetta corrispondenza tra il dare e l’avere altrimenti non hanno maniera di stare in piedi. O entra in gioco la logica dell’eccedenza, cioè dell’amore gratuito, o si avranno sempre delle ragioni per giustificare la rottura di una relazione.
«Alcuni farisei domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie»: una domanda di questo tipo è inaccettabile nel piano dell’amore! Se un uomo ha sposato una donna dichiarandole il suo amore, ossia il suo desiderio di amarla per tutta la vita, non potrà avere motivazioni giustificabili per cui, un giorno, ripudiarla… Qualcuno potrebbe dire: me “se ha tradito” oppure “se ha disinteresse per la famiglia” oppure “se ha comportamenti squilibrati” perché dovrebbe continuare ad amarla? Proprio perché solo l’amore salva, accogliendo l’altro nella sua fragilità.
Gesù compie un gesto che ancor più radicalizza il senso: proprio nel momento nel quale sta pronunciando le parole sul ripudio dei bambini gli fanno ressa attorno. I discepoli li scacciano come elementi fastidiosi. Gesù dice loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite». Per chi ama, non c’è nessuno di insopportabile da respingere! Ogni persona, benchè possa essere impegnativa, ha diritto di essere accolta e amata.
Non sarà mai una legge a tenere insieme in un vincolo un uomo e una donna… se non avranno amore l’uno per l’altra, se non sapranno accettare i limiti l’uno dell’altra, se non si perdoneranno l’un l’altra, ogni pretesto sarà buono per un ripudio… solo l’amore resta.

ANGELI IN CIELO E IN TERRA

Gli Angeli sono puri spiriti. Significa che non hanno corpo. Il loro essere consiste nell’essere di qualcuno. Anche il diavolo è un angelo: un tempo era di Dio e ha voluto ribellarsi a Lui. Ora per essere qualcuno si attacca all’uomo. Se ci pensate, chi da consistenza agli angeli, sono Dio e l’uomo! La tentazione a cui siamo costantemente sottoposti riguarda a chi dare il nostro consenso: a chi ha la consistenza di Dio (gli Angeli) o a chi cerca consistenza da noi (i demoni). Alla fine, si tratta di scegliere se vogliamo farci dio dando un corpo al maligno oppure accogliere gli Angeli di Dio e rimanere figli. Dio dispiega un esercito sterminato di angeli a nostro favore, in cielo e in terra. Nel libro dell’Esodo leggiamo «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato»: abbiamo degli Angeli che ci indicano il cammino, non possiamo dire che non c’è nessuno nella nostra vita che non ci mostri il bene! Nel vangelo leggiamo «non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli»: se non ascoltiamo gli angeli che abbiamo accanto, ce ne sono in cielo che avvisano il Padre per rimetterci in careggiata! Solo noi possiamo decidere di dannarci la vita… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Paolo che ha compiuto il suo pellegrinaggio terreno e si accinge ad abbracciare il Padre