IL PANE CHE SAZIA

Tra i bisogni fondamentali dell’uomo c’è la sazietà. Cosa significa? Significa che in sè l’uomo non è pieno, è, quindi, mancante, ha bisogno di qualcosa, di qualcuno. Importantissimo leggere questo dato: ci porta a riconoscere la nostra dipendenza! È una cosa brutta? Direi proprio di no! Anzi: che bello questo nostro bisogno di ciò che ci sta attorno, ci insegna ad essere grati per tutto ciò che ci viene donato… Che bella l’esperienza del mangiare! Che bella l’esperienza dell’amore! Tutto si connota della dinamica offerta – dono. Sfamarsi non si sposa con l’abbuffarsi… amare non si sposa con il possedere… Entrano in gioco le componenti della condivisione e della comunione. Ebbene: Gesù, sulla categoria della fame, ha costruito gran parte della sua buona notizia. Questo versetto del vangelo di Giovanni che oggi leggiamo nella Liturgia la dice lunga: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Sembrerebbe una pretesa fin troppo ambiziosa, eppure, effettivamente, chi mangia di Gesù ha tutto ciò che è necessario ad una vita piena! Non che non si mangi più ma il cibo non è più ciò che da la vita… la vita assume tutt’altra dimensione! Che meraviglia… Buona giornata

PERCHÈ CERCHIAMO GESÙ?

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la gente si mette alla ricerca di Gesù. Arrivata a Cafarnao trovano Gesù che dice loro: «voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». Si può cercare Gesù in maniera corretta e si può cercare Gesù in maniera sbagliata: noi credenti ci dobbiamo chiedere con molta onestà perchè lo cerchiamo… Forse perchè speriamo di ottenerne qualcosa? Forse perchè una volta abbiamo ottenuto una grazia e ora speriamo di ottenerne altre? Forse perchè abbiamo bisogno? Forse perchè seguiamo le orme dei nostri genitori? Gesù ci mette in guardia dalle attese mondane! Da quelle compensazioni ai bisogni della natura perchè hanno il fiato corto… occorre cercare Gesù come il salvatore! Come colui che sazia la nostra fame di vita eterna! Il pane materiale può allungare i tempi della morte ma nulla può contro di essa! Se non riconosciamo in Gesù il Figlio di Dio che ci spalanca la porta all’eternità, totalmente vana è la nostra fede! Credo che qui sia in gioco l’adesione della fede rispetto all’adempimento religioso… è sempre il grande equivoco da cui facilmente ci lasciamo ingabbiare! Vigiliamo con attenzione! Buona giornata

UNA CARNE TRASFIGURATA

Credevano di vedere un fantasma». Quando pensiamo al Risorto come ce lo immaginiamo? Difficilissimo esprimerci: da una parte abbiamo la percezione che sia “spirito” dall’altra che sia “carne”, facciamo fatica a definirne i contorni… proprio come i discepoli! Gesù va molto oltre la loro comprensione e, pertanto, sono attanagliati dalla morsa terribile del dubbio!
È chiaro che ogni discepolo ha bisogno di imparare a vedere diversamente. Gesù a Nicodemo dice chiaramente che se non nasce dall’alto non può assolutamente capire… Se nella vita pubblica Gesù ha dovuto guarire i ciechi, immagine di chi non lo riconosceva Figlio di Dio, così ora deve guarire la cecità dei discepoli che non lo riescono a vedere vivo oltre la morte…
Si tratta di avere occhi nuovi che imparano ad andare oltre la superficie: Gesù non è semplicemente il figlio di Giuseppe così non è nemmeno semplicemente il martire ucciso ingiustamente per la protervia dei potenti… Gesù è il Figlio di Dio! Gesù è l’Ucciso che vive! Perché? Perché vive nel Padre, dove niente muore! Dove tutto l’amore è ritrovato… Gli occhi dei discepoli devono imparare a leggere la realtà nell’ottica dell’«uno nell’altro». Cosa significa? Significa che nella carne c’è di più della carne e nello Spirito c’è di più dello Spirito! Nella carne c’è lo Spirito e nello Spirito c’è la carne, le due dimensioni non vanno assolutamente dissociate, altrimenti non capiamo più niente della realtà! I discepoli sono sconvolti dal vedere Gesù perché vivono nella dimensione di peccato che dissocia tutto: perciò ciò che biologicamente è morto è morto e ciò che è vivo è vivo!
Gesù, nella risurrezione, svela chiaramente che ciò che è morto nell’amore, in realtà, vive! La morte non può cancellare nulla della carne imbevuta dall’amore…

PAROLA E SERVIZIO

«Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense», dicono gli Apostoli alla comunità dei discepoli. Qualcuno potrebbe dire: servire alle mense, cioè assistere i più poveri, è un modo più concreto di mettere in pratica la Parola di Gesù. È la solita obiezione: serve di più un panino o un l’annuncio del Vangelo… C’è da dire che gli Apostoli non dicono che è più importante la Parola di Dio rispetto alla mensa: dicono, piuttosto, che non bisogna dimenticare la fonte che alimenta l’impegno a dare la vita per i più bisognosi! Tant’è che ci si attiva per garantire i due servizi, sia l’annuncio che il servizio delle mense! La gestione del giusto equilibrio è la sfida di tutti i tempi: si è sempre oscillato tra l’esaltazione dell’uno e la demonizzazione dell’altro… Devo dire che nel contesto attuale la mentalità ci porta a relativizzare l’aspetto spirituale: l’importante è fare qualcosa per gli altri! Il perchè e il senso non contano… finchè ce la si sente va bene, la carità ha un po’ una connotazione autoreferenziale: è segno del proprio buon cuore, Dio non conta! Su questo fronte forse c’è qualcosa da approfondire di più… Buona giornata

SONO ANCORA POSSIBILI I MIRACOLI?

«Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”». È bellissimo il fatto che Gesù nella sua opera non agisca mai da solo. La sua non è mai una prova di forza, una dimostrazione di potere… Anzitutto, Gesù non manca di ricordare che non agisce mai da solo perchè il Padre è sempre con Lui! Poi, nei miracoli interpella sempre qualcuno: o i discepoli o gli interessati stessi… Tutto è sempre compiuto nella sinergia di più persone: è un fatto comunionale! Nel caso citato all’inizio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, pensiamo forse che Gesù non potesse fare tutto da solo? Assolutamente sì, ma decide di non farlo! Anche oggi avvengono i miracoli… e non sono quelli eclatanti e spettacolari come noi siamo abituati a considerare! Sono piuttosto quelli dove le persone in comunione con il Signore realizzano servizi inimmaginabili ed eroici! È sempre la potenza di Dio che realizza i miracoli ma con il contributo fattivo di occhi, orecchi, mani e piedi di persone in carne ed ossa! Sappiamo guardarci attorno come Andrea e trovare le condizioni per compiere ancora miracoli? Buona giornata