DARE TEMPO AL TEMPO

Gli oppositori di Gesù sono riuscita a dargli anche del collaboratore del demonio: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». La sovversione della verità è uno sport molto praticato da chi ha interessi da difendere… Oggi non non si usa più dare del demonio a nessuno ma, semplicemente, si taglia fuori dall’opinione pubblica chi non è allineato al pensiero unico. Difficilissimo sostenere idee contrarie al sentire comune, non c’è ragionevolezza che tenga. Cosa bisogna fare? Nulla! Esternare le proprie idee e amare chi le osteggia! La verità non fa guerre per affermarsi e imporsi: ha la pazienza del tempo che, alla lunga, è sempre signore! Se abbiamo ricevuto la grazia di essere con Gesù non dobbiamo coltivare il desiderio di affermare a tutti i costi la nostra esperienza: Gesù ci assicura «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde». La ragione sta nella raccolta! Non c’è strada che percorriamo in comunione con il Signore che non porti ad una gioia grande… Quante cose del Vangelo, grazie alla testimonianza di battezzati, sono diventate consuetudini del mondo! Il cristiano non deve ambire ad averne la prerogativa… l’importante è che si realizzi! Buona giornata

QUELLO CHE DIO HA FATTO

Israele riconosce che le Dieci Parole sono un regalo immenso da parte di Dio! Non sono assolutamente avvertite dal popolo come una limitazione alla libertà ma, al contrario, come un aiuto preziosissimo a vivere una vita sensata e intelligente. Quanto siamo distanti noi da questa interpretazione… appena si accenna ai comandamenti subito viene avvertita l’insopportazione di chi li giudica leggi vecchie e sorpassate! “Ci vuole ben altro”, si pensa… Ma c’è un perchè a questo sentimento! Lo troviamo spiegato benissimo nel brando che leggiamo oggi da Libro del Deuteronomio: Mosè nell’esortare i suoi fratelli al rispetto dei comandamenti sottolinea «bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita». Qui sta il valore aggiunto che gli Ebrei riconoscono ai Comandamenti: non si tratta primariamente di leggi ma di parole pronunciate da Chi ha dimostrato sul campo il suo amore e la sua dedizione all’intero popolo d’Israele! Se si dimentica quanto Dio ha fatto e operato per la salvezza, inevitabilmente, si riterranno i comandamenti una normativa impersonale e semplicemente moralistica… No! I Comandamenti sono il più grande atto d’amore di Dio Padre ai suoi figli… perchè non si perdano nella tentazione. Buona giornata

IL CUORE DEL PADRE

Spero che tutti ricordiamo con gratitudine il Giubileo che Papa Francesco ha indetto sei anni fa sulla misericordia, il cu slogan era: “Misericordes sicut Pater“, Misericordiosi come il Padre. È chiarissimo che la misericordia non è un tratto distintivo dell’uomo ma, piuttosto, un dono partecipato dal Padre a noi, suoi figli. Nessuno può usare misericordia se prima non l’ha sperimentata… velo posso dimostrare di persona! Finchè ci reputiamo sostanzialmente giusti e non abbiamo bisogno di essere rialzati da un baratro di peccato, ci consideriamo delle brave persone, meritevoli di stima e di rispetto… ed inevitabilmente ci sentiamo in diritto di sentenziare rispetto a chi commette delle colpe da noi ritenute inaccettabili! Nella parabola che ci è proposta oggi dalla liturgia c’è un uomo a cui il Re condona un debito esorbitante e, a sua volta, non condona a un fratello da cui deve ricevere solo qualche spicciolo. L’indignazione del Re è assoluta! Ma per quale motivo, essenzialmente? Perchè se è vero che il re è il Padre e l’uomo è un figlio significa che il figlio non ha accolto il cuore del Padre e vive ancora dentro una logica di peccato… Non basta condonare un debito una volta… occorre vivere nella condizione del condono ad oltranza! Dite poco… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Nunziata e Amsicora che affidiamo alla misericordia del Padre

COME DIO SALVA

Molto interessante la vicenda di Naaman il Siro. Famoso, ricco, eppure lebbroso. Sarebbe disposto a spandere tutte le sue ricchezze pur di riavere una vita sana, ma non conosce nessuno che possa fare qualcosa. È una serva che viene dal popolo d’Israele a conoscere una via possibile di guarigione ma occorre che Naaman si rechi nella terra dei padri. Naaman si convince e si mette in viaggio. Porta con sè una montagna di denaro quasi che fossero i suoi beni ad acquistare la salvezza. Va dal re d’Israele ma non è dai potenti che si trova la salvezza. Naaman pensa che sia la sua iniziativa a condurlo, in realtà, è Dio a cercarlo! Tant’è che è il profeta Eliseo che manda a cercare Naaman perchè vada da lui. Non scende nemmeno dal carro che gli viene detto di immergersi nel Giordano e lì sarà guarito. Naaman non ci vuole credere: la guarigione, secondo la sua idea, dovrebbe essere qualcosa di appariscente e di eclatante…  invece, avviene con un semplice lavaggio con le acque melmose del Giordano… Sembra tutto troppo banale ma, sostenuto da un servo, fa quanto Eliso ha comandato e la lebbra scompare! Naaman vorrebbe sdebitarsi ma Eliseo rifiuta! Basta la testimonianza… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Renzo che affidiamo alla misericordia del Signore

UN NUOVO TEMPIO

Un tempo, fin da piccoli, a catechismo si studiavano a memoria i comandamenti: non era una brutta idea! Il limite, però, era nella loro declinazione moralistica: “non devi fare” perché è proibito e il Signore ti punisce… Tutto il discorso di alleanza tra Dio e il suo popolo veniva trascurato a tal punto che i comandamenti rimanevano una rigida normativa da osservare e non, invece, un atto d’amore di Dio a garanzia di una gioia imperitura…

Infatti, nonostante tutti conoscessimo a memoria i comandamenti non ne derivò una pratica effettiva! Alle leggi ci si abitua facilmente e, soprattutto, si trovano le scappatoie per aggirarle e fare di testa propria. Se si perde l’amore di Dio, la sua paternità, è inevitabile che tutto appare asettico e insignificante.

Questa stessa situazione è quella che Gesù contesta vigorosamente nel vangelo di oggi: «Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete». Il popolo d’Israele, pur essendo erede dell’alleanza, viveva con logiche totalmente diverse da quelle in cui diceva di credere… una vera e propria scissione fra la fede e la vita!

Che cosa fa Gesù? Cosa dice? «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»: è necessario radere al suolo una appartenenza formale alla fede e ricostruire un rapporto nuovo e vitale con il Signore! Gesù distrugge il vecchio, proponendo un nuovo! Il vecchio è una religiosità impersonale, un tempio in cui Dio non c’è più; il nuovo è una relazione personale con Dio che si fa carne!

Nel nostro itinerario quaresimale, questa domenica, siamo invitati a rifuggire da una pratica religiosa della fede a favore di un coinvolgimento di tutto noi stessi nella storia d’amore che Dio ha iniziato con noi e che mai finirà!

Buona domenica