LO SGUARDO DI DIO

Se supponessimo di sottoporre all’attenzione di un variegato numero di persone questo versetto della Lettera agli Ebrei – «Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto» – immagino otterremo sostanzialmente tre tipi di risposta. La prima di chi ha un senso di Dio piuttosto tradizionale, legato ad una educazione religiosa arcaica: avremmo un senso di timore, paura, terrore, ansia, incognita. La seconda di chi ha da tempo tolto Dio dal proprio orizzonte di vita: indifferenza, menefreghismo, disinteresse, banalizzazione. La terza da parte di chi è evangelizzato e si è, quindi, lasciato istruire dalla rivelazione di Gesù circa il volto paterno di Dio: serietà, serenità, speranza, fiducia. Ebbene sì: quello che siamo è un libo aperto agli occhi di Dio! Mi è sempre piaciuto tanto il versetto del salmo 138 che dice: «La parola non è ancora sulla mia bocca e tu già la conosci tutta»… se Dio è un giudice implacabile che si attiene a ciò che è giusto o ingiusto, non c’è via di scampo alla nostra povera umanità peccatrice! Ma se Dio è amore la speranza è che ci guardi subito e ci salvi immediatamente! Buona giornata

ENTRARE NEL RIPOSO

Secondo il Libro della Genesi Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò. L’uomo è stato creato al sesto giorno: il desiderio di Dio è che l’uomo goda della creazione e viva nel suo riposo. L’uomo in Adamo pensò bene di mettersi all’opera e sappiamo bene come ridusse il mondo… Gesù è venuto nel mondo per restaurare il mondo secondo Dio: ha lavorato con impegno e anche Lui è entrato nel suo riposo donando a noi tutti di entrarvici! La Lettera agli Ebrei ci esorta: «Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo». Il tempo della nostra vita è funzionale affinché smettiamo di pensarci i fautori solitari della storia ma ci poniamo in una condizione di docilità all’opera di risurrezione propria del Padre! Entrare nel riposo è smettere di sgomitare per assicurarci e procuraci la vita e accogliere con riconoscenza la vita nuova che viene da Dio! Non si tratta di un passaggio facile e scontato: istintivamente preferiamo di gran lunga il nostro sforzo e il nostro protagonismo! Ci piace avere in mano le redini della nostra vita e illuderci di essere immortali… La gran parte del nostro affanno è assolutamente inutile… ma ci da una parvenza di vitalità! Ma la Vita è un’altra cosa… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Luigi perchè possa entrare nel riposo di Dio

LA VITA È GRATITUDINE

Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come li indurirono i vostri padri pur avendo visto per quarant’anni le mie opere“, così leggiamo oggi dalla Lettera agli Ebrei. Si può vedere, sperimentare, godere, della salvezza operata da Dio e poi dimenticarsene poco dopo… È incredibile pensare a quanti prodigi Dio ha operato per il popolo d’Israele nell’esodo pasquale e costatare la più radicale irriconoscenza… Non facciamo come gli struzi: la meraviglia esercitata dallo sguardo sugli altri serve proprio a risvegliare in noi la coscienza dello stesso atteggiamento! Se vogliamo, ancor più concretamente, possiamo ravvisare la mancanza di gratitudine generalizzata nella nostra società: non siamo grati ai nostri nonni per i sacrifici che hanno fatto per noi; non siamo grati a chi si prende cura di noi nella malattia; non siamo grati a chi ci ama nonostante la nostra inamabilità; non siamo grati a chi ci regala un sorriso… Piuttosto paghiamo un servizio pur di non dover avere degli obblighi di riconoscenza! Mamma mia: la vita dovrebbe essere un grazie gridato dal mattino alla sera! La vita dovrebbe essere essenzialmente gratitudine! Così l’hanno concepita i cristiani: per questi vivono quotidianamente dell’Eucaristia! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Bortolo nel suo passaggio da vita in vita

LA MORTE È VINTA

Mi ricordo nitidamente quando il Vescovo Maggiolini venne in Seminario e condivise con noi le emozioni dell’incontro con l’allora vescovo di Lugano Mons. Corecco in fase terminale: espresse la sua ammirazione perchè mons. Corecco era Vescovo anche nel suo modo di affrontare la morte, il suo letto di sofferenza nella malattia era diventato la Cattedra da cui Mons. Corecco annunciava con il sorriso in volto la certezza della vittoria pasquale di Cristo! Mi affascina sempre questo ricordo e mi suscita lo stesso desiderio. Del resto, la Lettera agli Ebrei oggi ci dice proprio questo: Cristo è venuto a «liberare quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita». Non possiamo pensare di vincere la morte nella sfida finale. La lotta e la vittoria devono avvenire prima: troppo grande il rischio di vivere difendendoci dalla morte, auspicando il semplice rimando a età più avanzata! La morte è vinta, non ha alcun potere sulla vita! Nel battesimo celebriamo questo avvenimento: moriamo con Cristo e risorgiamo con Lui! Da lì, la vita è un cammino aperto sull’eternità… i dolori, le malattie, le prove, le pandemie, non ci possono mettere con le spalle al muro! Tutta la paura che registro attorno, mi da da pensare… Buona giornata

NON SAPPIAMO

Nel Vangelo, i saputelli non fanno mai una bella figura! I Farisei e gli Scribi hanno il vizietto di esordire nei dialoghi con un saccente “noi sappiamo” e, immancabilmente, si beccano delle ramanzine da Gesù da piegare le orecchie e non osar più controbattere. Anche gli indemoniati hanno una presunta conoscenza, a detta di Gesù, troppo spavalda… emblematico questo botta e risposta del Vangelo di Marco: «“Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. E Gesù gli ordinò severamente: “Taci!”». A Gesù non piace affatto che l’uomo arrivi a considerazioni troppo conclusive sulla sua identità: occorre avere pazienza e riconoscere che la conoscenza è un fatto storico, personale, c’è bisogno di tempo per entrare sempre più in profondità! Sono le persone che non sanno a fare una bella figura nel Vangelo: tipo Giovanni Battista… indica il Messia e, dopo un po’, manda a chiedere se davvero è Lui o no: tra i nati di donna non è nato uno più grande di Lui, dirà Gesù! Tipo il cieco nato: non sa chi lo ha guarito ma lo cerca… è lui il vedo veggente che ha trovato la vera via della conoscenza! L’ignoranza del mistero è la precondizione per una vera ricerca! Buona giornata