LA FEDE: UN ALBERO CHE CRESCE

Oggi, memoria dei santi Tito e Timoteo, figli spirituali di Paolo. C’è una fecondità nella fede. Si nasce alla vita grazie alla fecondità della mamma e si nasce alla fede grazie alla fecondità di qualche testimone. Noi siamo tutti generati da qualcun altro: sarebbe bene che tutti potessimo risalire a chi ha dato sostanza spirituale alla nostra vita! Credo che un rischio grossissimo che corriamo è di pensarci il prodotto della nostra unica volontà, come se potessimo di essere noi la madre di noi stessi… È normalissimo che degli adolescenti cerchino di smarcarsi dai loro padri e dalle loro madri: è necessario alla loro identificazione. È tristissimo vedere adulti scontrarsi frontalmente con chi li ha generati… un mondo senza radici è un mondo fragile, in pericolo di fronte anche alle più deboli intemperie… È per questo che Paolo così scrive nella sua Lettera a Timoteo: «Mi ricordo della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio». Guai a noi se non ravviviamo il dono ricevuto! Non basta reiterarlo: occorre renderlo vivo! Ma con un riconoscente legame con il passato! Buona giornata

FARE VERITÀ

Come può essere che un uomo diretto a Damasco per uccidere dei cristiani cada a terra e cambi totalmente proposito… nel cuore di Saulo, probabilmente, già da tempo frullava il sospetto che quello che stava facendo non era secondo Dio! Nessuno abbraccia una vita nuova se prima non ne ha già considerato la percorribilità! È così il cuore dell’uomo, di tutti gli uomini: c’è la coscienza del bene da una parte e la l’inevitabilità di una vita ordinaria dall’altra… chiaro che l’istinto porta alle scelte più abituali nell’immediato ma il bene rimane lì, latente, con la sua continua forza persuasiva. Le delusioni, gli insuccessi, generalmente, sono grandi occasioni nelle quali la verità del cuore viene alla ribalta… Non si accetta più una vita nella menzogna! C’è solo bisogno di un po’ di coraggio per strappare con il passato e mettersi nuovamente in gioco! Questo passaggio non è mai percorso in solitaria… è bellissimo che gli Atti degli Apostoli raccontino come Saulo sia stato preso e portato da Anania perchè potesse essere liberato dalla cecità… la cecità era la mancanza di verità! Chi erano veramente i cristiani? Erano dei sovversivi? Tutt’altro! L’ideologia accieca sempre… ieri come oggi…c’è bisogno di qualcuno che ci aiuti a guardare con più oggettività… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Italia che in punta di piedi è uscita dalla scena di questo mondo

LE PRIORITÀ DELLA NOSTRA VITA

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»: in queste parole c’è una perentorietà e una decisività che non possiamo evadere con superficialità. Non c’è un tempo diverso da questo, da quello che viviamo, per vivere sul serio e con frutto la nostra vita.

Credere nel Vangelo non significa aderire ad una nuova religione ma aprirsi alla gioia che scaturisce dall’amore gratuito e incondizionato di Dio nei nostri confronti! Basta perdere tempo in lamentazioni, in giustificazioni, in critiche sterili! È tempo di aprire gli occhi e scorgere le opportunità per una vita veramente degna.

Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, erano delle brave persone, lavoravano sodo con il padre. Probabilmente avevano anche delle famiglie da mantenere. A loro Gesù si rivolge e li invita a seguirlo: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». Gesù non sprona a seguirlo per diventare delle persone più brave ma per aprire loro una prospettiva di senso diversa: un conto è procurarsi da mangiare per sopravvivere e un conto è avere una vita da donare!

Provate a dire a qualcuno che non sono importanti i soldi e le ricchezze… certamente vi risponderà che non si vive d’aria… verissimo! Anche i discepoli che hanno seguito non hanno smesso di lavorare per procurarsi il necessario… ma è fuori dubbio che la priorità, via via, è diventata un’altra: come rendere la propria vita un dono per i fratelli! Come spendere la propria vita per la salvezza degli uomini!

Proviamo ad interrogarci seriamente rispetto alle nostre priorità: quale è il senso della nostra vita? Qual è il vero scopo per cui ogni mattina ci alziamo e ci affanniamo tutto il giorno? La prima cosa che ci interessa è amare o pensare come sopravvivere? Buona domenica

FUORI DI SÈ

«I suoi uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”». Interessante: Gesù è passato per pazzo! È un assurdo? Assolutamente no! Se una persona ha un modo diverso di pensare e di agire rispetto al cliché comune è inevitabile che sia ritenuto fuori di testa. Non si contano i santi che per i loro comportamenti e le loro scelte venivano considerati non a piombo… Chi ha il cuore di Dio, in effetti, viene da un altro pianeta! Ha punti valoriali di riferimento diametralmente opposti a quelli ritenuti ragionevoli! L’espressione “fuori di sè” che nel gergo comune significa pazzia, letta secondo la logica del Vangelo sta per “amore totale e gratuito”! Gesù invita i suoi discepoli ad uscire da sè, a perdere se stessi, a non considerare il proprio tornaconto… «chi perde la sua vita la ritrova»! Gesù non vive più nel suo corpo perchè, ormai, vive in noi: Gesù è più del suo corpo! Gesù è il Corpo della Chiesa di cui tutti noi siamo membra! Qui c’è il miracolo più grande che ogni giorno possiamo contemplare con i nostri occhi! Come dice il canto: “Cristo vive nell’uomo e cammina con noi!”! Oggettivamente è fuori di sè! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuditta che “fuori di sè” contempla la vita piena

UN’ALLENAZA FEDELE

Dio è Creatore e Signore del cielo e della terra, tutto ciò che esiste ha a che fare con Lui in quanto amato e voluto da Lui! Pertanto, ogni creatura, uomini e animali, vegetali e minerali, è legata a Dio: da Dio viene e a Dio ritorna! Stante questo dato universale, ad un certo punto, avviene che Dio decide di stabilire un’alleanza particolare con Abramo e la sua stirpe. Il popolo d’Israele, per una indecifrabile decisione, diventa il popolo eletto per essere il segno della relazione che Dio desidera intrattenere con tutta l’umanità: significa che tutto quanto Dio fa per Israele è destinato ad ogni uomo. Israele gode di un privilegio davvero grande che però non è esclusivo: il desiderio di Dio è che la risposta fedele di Israele segni la strada pe un’adesione a Lui di tutti gli uomini. Così non avvenne! Israele non fu all’altezza della chiamata che gli fu rivolta… Dio non viene meno a questa alleanza e manda suo Figlio affinchè, da buon israelita corrisponda con gioia all’amore! La fedeltà di Dio in Gesù si fa carne e così diventa fedeltà anche dell’uomo! In Gesù l’alleanza che Dio ha stipulato non avrà mai fine! Grazie a questa alleanza siamo salvi! Buona giornata