«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»: in queste parole c’è una perentorietà e una decisività che non possiamo evadere con superficialità. Non c’è un tempo diverso da questo, da quello che viviamo, per vivere sul serio e con frutto la nostra vita.

Credere nel Vangelo non significa aderire ad una nuova religione ma aprirsi alla gioia che scaturisce dall’amore gratuito e incondizionato di Dio nei nostri confronti! Basta perdere tempo in lamentazioni, in giustificazioni, in critiche sterili! È tempo di aprire gli occhi e scorgere le opportunità per una vita veramente degna.

Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, erano delle brave persone, lavoravano sodo con il padre. Probabilmente avevano anche delle famiglie da mantenere. A loro Gesù si rivolge e li invita a seguirlo: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». Gesù non sprona a seguirlo per diventare delle persone più brave ma per aprire loro una prospettiva di senso diversa: un conto è procurarsi da mangiare per sopravvivere e un conto è avere una vita da donare!

Provate a dire a qualcuno che non sono importanti i soldi e le ricchezze… certamente vi risponderà che non si vive d’aria… verissimo! Anche i discepoli che hanno seguito non hanno smesso di lavorare per procurarsi il necessario… ma è fuori dubbio che la priorità, via via, è diventata un’altra: come rendere la propria vita un dono per i fratelli! Come spendere la propria vita per la salvezza degli uomini!

Proviamo ad interrogarci seriamente rispetto alle nostre priorità: quale è il senso della nostra vita? Qual è il vero scopo per cui ogni mattina ci alziamo e ci affanniamo tutto il giorno? La prima cosa che ci interessa è amare o pensare come sopravvivere? Buona domenica