NON IL SANGUE MA L’AMORE

Nelle indagini che si fanno per capire quali sono le realtà a cui le persone sono più legate risulta essere, imbattibile, la famiglia. È bella questa cosa: al di là dei problemi che in questi ultimi tempi si registrano nella tenuta delle coppie, le persone sentono che la famiglia è il luogo più sicuro e più pacificante che esista. Sembrerebbe che il sangue è il vero collante dell’umano… In realtà, non è il sangue all’origine di una famiglia, ma l’amore! La carne per certi versi lega ma per altri divide radicalmente… Occorre rivisitare il ruolo fondamentale dell’amore. Gesù stesso ce ne ha dato un criterio di lettura: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Maria di Nazareth è importante per Gesù in forza della sua dedizione alla volontà del Padre, non in forza della carne! In questo senso, madre, fratelli e sorelle, sono oltre la carne… è l’amore di Dio a legare, a unire, mettere l’uno nella vita dell’altro! Forse investiamo troppo nell’istintivo legame che deriva dal sangue: tutti gli episodi di violenza intra-famigliare mostrano come il regime del possesso legato alla carne non è davvero sano! Quanti rapporti genitori – figli poco hanno a che fare con un amore davvero liberante… Buona giornata

SAPER TACERE

Conservo nella memoria il prezioso consiglio che il mio primo parroco ad Ardenno, don Mario, mi suggerì rispetto alle critiche che inevitabilmente da preti si ricevono nel corso del ministero: “Ascolta. Incassa. E taci.”. Sapete bene come è il mio temperamento… quando subisco un attacco sento in me un fuoco che incendierebbe chiunque mi passasse sotto tiro… eppure, grazie a Dio, quando il gioco si fa duro, riconosco che la strada indicatami è la più giusta! Perchè? Perchè, anche se si hano tutte le ragioni di questo mondo, l’unità e la comunione sono il bene più grande. San Paolo, in prigione, scrive così alla comunità di Efeso: «Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace». Chissà quanto è costato anche a san Paolo mordersi la lingua ed esortare alla sopportazione… ma questa è la strada! Senza alcun vittimismo, ovviamente! So come la stessa cosa si eserciti nella vita famigliare… quante volte nella famiglia marito e moglie devono tacere e soprassedere su ingiustizie subite pur di conservare l’unità… È così! Ma è più grande la gioia procurata dalla fatica della comunione che dalla spudoratezza della verità… Aiutiamoci a ricordarcelo! Buona giornata

SERVI O FIGLI?

Continua a chiamare i suoi figli, il Padre… non c’è ora del giorno in cui non offra opportunità nuove di salvezza! Il Padre chiama alla vita e l’uomo, stoltamente, volta le spalle al Padre e imbocca la strada della morte. Il Padre rispetta la libertà dell’uomo ma non smette di sperare nel suo ritorno… C’è chi torna prima e c’è chi torna dopo! È una grazia, un dono, essere con il Padre fin dall’alba! La gioia che alberga nel cuore di un figlio che incontra l’amore del Padre è inenarrabile! Riempie gli occhi, il cuore, le mani… non c’è più il minimo spazio per l’invidia, il giudizio, la recriminazione! Eppure, nel Vangelo di oggi, i fortunati che sono con il Padre fin dalle prime ore del giorno sono tutti arrabbiati per l’amore che il Padre riserva anche per chi si è unito a lui alla fine del giorno… Qualcosa non è stato compreso appieno! Che cosa manca a questi privilegiati? Manca il cuore di figli… Quante volte nel Vangelo ritroviamo questo rammarico di Gesù nel vedere il rapporto con Dio nella direzione servile e non in quella filiale… se sei un servo, inevitabilmente, concepisci in maniera antagonista il rapporto con gli altri servi:
è tutta una questione di interesse, di guadagno, di potere… Dio Padre patisce terribilmente questa prospettiva! Non vuole servi nella sua casa! Preferisce di gran lunga la libertà… piuttosto, muore di dolore per la perdita di un figlio ma guai ad avere schiavi nella sua casa! Ne deriva una riflessione profonda per noi che viviamo una appartenenza ecclesiale: come stiamo nella casa del Padre? Come consideriamo i fratelli che godono con noi della sua paternità? Non siamo un po’ servi invidiosi anche noi? Buona domenica

IL CORPO GLORIOSO

Tutto ciò che Dio ha creato ha una logica che si ripete. Per questo quando leggiamo gli autori sacri spesso troviamo esempi che traggono ispirazione dagli elementi della natura. L’uomo, secondo la natura, non è diverso da tutti gli altri elementi creaturali! È così che san Paolo, per spiegare un argomento così complesso come la risurrezione, fa riferimento al seme: «Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. Così anche la risurrezione dei morti». Mi sembra molto chiaro il senso: come una pianta ha origine dal seme ma è uno sviluppo del seme così il il nostro corpo glorioso nascerà dal nostro corpo mortale ma sarà diverso! È chiaro che una pianta non nasce se non da un seme preciso così anche il nostro corpo glorioso non potrà prescindere.dal nostro corpo terreno. Prezioso il nostro corpo ma non così importante come il mondo ce lo presenta… oggi sembra che sia l’unica cosa preziosa da tutelare! Ma noi siamo più del corpo! La corruttibilità la si sente tutta… è bene che la percepiamo e la accettiamo! Sono altri gli elementi che rimarranno oltre la morte… questi siano oggetto della nostra cura! Buona giornata

FEDE NON ETICA

La riduzione della fede ad etica è una delle questioni che più mi inalbera. La fede è lo svelamento della vita nel suo sbocco per il cielo. A che cosa serve l’etica se è una questione meramente terrena? Basta la legge! Con la legge si regolamentano i comportamenti delle persone affichè non confliggano tra di loro… sulle motivazioni che cosa importa? San Paolo è radicale in questa questione: «Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini». Se la fede in Cristo funge come semplice narcotico alle difficoltà della vita è davvero ridicolo! La fede illumina l’aldiqua e l’aldilà dello stesso senso: la vita è una! Sia che viviamo, sia che moriamo, noi siamo di Cristo! Il comportamento buono non è in funzione etica ma esistenziale! Non si tratta di sforzarsi a contenere gli eccessi della natura animalesca dell’uomo ma di vivere in pienezza la nostra identità di figli, creati ad immagine e somiglianza del Figlio! A un credente non deve minimamente interessare se il proprio comportamento risulti etico o meno ma se corrisponde alla divinoumanità di Cristo! Cristo è bagliore di luce che dal giorno del battesimo si staglia sull’eternità! Spettacolo! Questa cosa io la vedo nitida e la contemplo nel mio caro amico don Roberto… tutto è chiaro! Buona giornata