RESPONSABILITÀ TROPPO GRANDE

Ogni volta che leggo la pagina del profeta Ezechiele contro i pastori d’Israele mi si accappona la pelle! È una requisitoria durissima di Dio nei confronti di chi ha ricevuto una responsabilità su delle persone e non ha portato a compimento il mandato… «Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche». Non posso non pensare a me stesso: che cosa ho fatto in questi anni di sacerdozio? Le persone che mi sono state affidate le ho custodite con cura? Ho avuto le attenzioni necessarie per ciascuna? Molte persone che frequentavano la Parrocchia non le vedo più: sarà per colpa mia? Sono domande che mi assillano frequentemente… penso come quelle di un papà e una mamma che guardano ai figli lontani e si chiedono se le loro scelte dipendano da qualche loro atteggiamento sbagliato… Se non avessi la certezza che io sono solo un umile servitore nella vigna del Signore e che Gesù è il Pastore buono a cui non sfugge nemmeno una delle sue pecore non potrei darmi pace! Cerco di fare il meglio che riesco ma sono ben conscio che non è mai il meglio! Quante carenze… quante debolezze… quante mancanze… Il Signore abbia pietà di me! Buona giornata

ASSUMERSI LE RESPONSABILITÀ

Continuiamo a leggere il libro di Ezechiele con tutte le sue testimonianza profetiche paradossali: oggi è invitato da Dio a non fare il lutto per la morte della moglie. Sappiamo bene come il rituale ebraico del lutto sia piuttosto elaborato e complesso: Ezechiele non mette in atto alcun protocollo rituale e va in giro per la città come se niente fosse. Ovviamente la gente si interroga su tale atteggiamento: perchè Ezechiele non manifesta alcun pianto e alcun dolore per la morte della moglie? Il profeta agisce in questa maniera per raccomandare ad Israele di non fare alcun lutto nel momento in cui il Tempio del Signore verrà distrutto… Dio non vuole alcuna sceneggiata! Se il Tempio viene devastato non è per una casualità ma per l’indifferenza e l’incuria di Israele nei suoi confronti! Potremmo dirla con il proverbio: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso“! Questo insegnamento si adatta alla situazione di disagio morale in cui versa la nostra società: ai miei occhi di ormai cinquantenne appare devastante il cambiamento sociale in atto! Sento il disagio di tante persone che non sanno che direzione dare alla loro vita… la situazione non è altro che la conseguenza di scelte fatte… inutile piangere e lamentarsi! Occorre convertirsi! Buona giornata

CHE PANE MANGIAMO?

Un brano di Vangelo. oggi, pieno di paradossi. È il racconto della guarigione della figlia della donna siro-fenicia. Da una parte c’è Gesù che sembra totalmente indifferente alle richieste della donna e dall’altra la fede cristallina della donna che è contrapposta alla fede superficiale dei discepoli. È chiaro che Gesù sta mettendo in luce come la fede non sia un privilegio di qualcuno e nemmeno una conquista ottenuta una volta per sempre… la fede è il respiro di dio in ogni persona che attende di essere raccolto! I discepoli devono uscire dalla logia settaria che hanno mutuato dal mondo religioso farisaico e aprirsi alla fame di Dio presente in chi ancora non ne ha avuto l’annuncio! Sarà un cammino lungo: Pietro riuscirà a capire che il vangelo è rivolto ai pagani solo dopo la visione a Giaffa e dopo lo scontro a viso aperto con Paolo… Credo che questo passaggio non sia ancora ben avvenuto nemmeno in noi: è facile dividere le persone in meritevoli e non meritevoli, in buone e cattive, in giuste ed ingiuste… Difficilmente crediamo che anche una sola briciola del pane che mangiamo possa sfamare la fame degli uomini! Che briciole cadono dalle nostre tavole? Che pane mangiamo? Da qui si capiscono molte fatiche del mondo affamato di Dio… Buona domenica

LA VITTORIA DELLA VITA

La pagina dal libro dell’Apocalisse che ascoltiamo oggi parla di una donna vestita di sole, gravida di vita, che sta per partorire il bambino e di un drago che, in tutte le maniere, prova a divorarlo: è l’immagine della lotta perenne che c’è tra chi da la vita e chi vuole la morte. Ora, però, cosa dice l’autore dell’Apocalisse: la donna partorisce il bambino che subito viene rapito e portato in cielo al sicuro e la donna viene portata nel deserto, in un luogo al sicuro dove il drago non la può più raggiungere. È la dichiarazione della vittoria della vita sulla morte: la morte non ha alcun potere su coloro che appartengono a Dio! Cristo è nella gloria di Dio come primizia e Maria è nella gloria del figlio in quanto totalmente conformata a Lui. È un mistero, questo, che maria ha già riconosciuto nel momento in cui si è lasciata inabitare dallo Spirito: per questo Elisabetta, nell’accoglierla in casa sua, le dice «Beate te perchè hai creduto»! Certo: Maria riconosce che “grandi cose ha fatto in Lei il Signore: d’ora in poi, tutte le generazioni la chiameranno beata”! Rigenerata dallo Spirito, ogni istante della vita fa parte del mistero della vita e non della morte: è il cambio radicale di registro nel concepire la vita! Spettacolo! Buona giornata

IL MATRIMONIO

Sappiamo come tutte le vocazioni sono profondamente in crisi, sia il matrimonio che il sacerdozio e la vita consacrata. Il perchè non è così chiaro. Per le vocazioni legate a scelte di consacrazione è evidente che influisce notevolmente sia la secolarizzazione galoppante così come l crisi demografica. Per il matrimonio l’analisi è più complessa: la scelta generalizzata è a favore di relazioni non vincolanti quale la convivenza. Forse si ha paura sia di se stessi come dell’altro… forse l’esperienza di relazioni andate male mette addosso una sorta di pessimismo circa la riuscita di un’alleanza permanente… Io credo che, ancora, si debba ricorrere ad una questione di fede! Sentite come reagiscono gli scribi e i farisei quando Gesù parla di matrimonio indissolubile: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». L’obiezione è legata alla “convenienza”, al vantaggio, al tornaconto… qui sta la radice maligna dell’incomprensione del matrimonio! Certo è che se uno si sposa per un ritorno personale, inevitabilmente si troverà a fare i conti con il fallimento! Il matrimonio a che fare con il sacrificio della vita a favore di un’altro! È il sacreamento nel quale con più evidenza una persona decide di morire per un’altra… alla stregua di Cristo! Ma chi ha questa idea? Buona giornata