PRENDERE O LASCIARE?

Quanti giochi a quiz, ad un certo punto della sfida, pongono di fronte alla decisione secca “prendere o lasciare“… sempre difficilissima la scelta perchè o si vince o si perde! Ebbene, è un po’ così anche nella vita: tutto si definisce dentro questa alternativa! Ci ricordiamo le parole di Gesù: «chi lascia la sua vita per me la trova»… Insieme, avvertiamo la spinta prepotente della natura che ci invita a “conservare la vita” prendendo le cose necessarie per garantirla…  A chi prestare ascolto? È fuori dubbio che il peccato originale ci ha giocato un brutto scherzo: ci fa sentire così soli da non cogliere più la presenza amica di Dio e così si alimenta l’illusione che tanto più ci diamo da fare per assicurarci la vita tanto più siamo al sicuro! In realtà, la vita, prima o poi, ci mette di fronte alla necessità di lasciare tutto… Per questo Gesù oggi ci ricorda: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre,  o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». È chiaro: chi ha la grazia di trovare Gesù non vive più per assicurarsi la vita: l’ha trovata! Tutto ha a disposizione… provare per credere! Buona giornata

MENO PROTAGONISMO

«Quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi». Trovo questo versetto semplicemente superlativo! Capace di buttare all’aria tutta una serie di giustificazioni alla nostra scarsa abilità nell’argomentare quando qualcuno ci interroga o ci attacca sulla nostra fede… Quante volte mi capita di ascoltare persone che mi dicono di non avere il coraggio di prendere posizione nel momento in cui qualcuno bestemmia o ha comportamenti palesemente difformi dal vangelo… Non so se la maniera più adeguata per far fronte alla situazione sia da considerare la contrapposizione dialettica. Spesso è la vita a manifestare la verità in maniera inconfutabile… Tuttavia, Gesù ci assicura che lo Spirito, se lo lasciamo operare in noi, ci aiuterà ad essere efficaci nella maniera più autentica e veritiera possibile! Abbiamo troppo la pretesa di avere tutte le carte in regola per dimostrare le nostre ragioni e così umiliare chi ci contesta… a volte, il silenzio è la via maestra, suggerita proprio dallo Spirito… e se noi l’accogliamo con disponibilità e gioia, anche se non ne vediamo nell’immediato dei risultati, al tempo opportuno porterà i suoi frutti! Lasciamo operare lo Spirito… Buona giornata

TESTIMONI DI CHI?

Annunciare il Vangelo è un mestiere? Dalle parole di Gesù non sembra proprio: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». Nell’invio dei discepoli viene data indicazione di vivere la vita ordinaria – la strada – facendo emergere un modo di vivere diverso affinché fosse evidente che il paradiso era un’esperienza viva. Purtroppo, lungo i secoli, il vangelo è diventato un insegnamento e la sua trasmissione una facoltà riconosciuta ad addetti specifici… È così che, quando si parla di catechesi famigliare, l’obiezione ricorrente attiene ad una sostanziale ignoranza delle “cose da insegnare”! Il fatto è che un cristiano, reso tale dal dono dello Spirito, è costituito testimone della vita nuova ricevuta… cosa significa? Significa che Gesù, nell’esperienza comune, non fa parte della nostra vita, non è vivo nel nostro cuore… è una dottrina da imparare o una morale da vivere che risulta lontana ed impegnativa… ieri sono stato in oratorio per la preghiera con i ragazzi, ho parlato della santità, facendo riferimento a brani di vangelo notissimi: ho dovuto constatare la totale estraneità alla questione! Io credo che questo tempo di grande riduzione della pratica cristiana possa portare frutti davvero buoni… solo quando si avrà fame davvero si mangerà con appetito quanto Dio ha preparato per noi! Buona giornata

SIAMO SEMPRE DA RAGGIUNGERE

Penso siamo oramai tutti abituati all’espressione più volte ripetuta da papa Francesco “Chiesa in uscita”: è la convinzione che il Vangelo debba risuonare in ogni contesto e situazione. Come non condividere! Il mondo ha un bisogno estremo di buone notizie, di parole che diano speranza, di stimoli per crescere… sembra che tutto sia refrattario a Dio e alla sua Parola ma non è così! Oggi, però, leggiamo un brano di Vangelo che pare suggerire tutt’altra cosa: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele». Matteo mette sulle labbra di Gesù parole restrittive: un Vangelo riservato a pochi, al piccolo resto di Israele… Ha un suo senso: è come se Gesù sottolineasse la necessità che i credenti, gli eletti della prima alleanza, rivisitassero la loro chiamata per dare una risposta più vera ed autentica! E visto che leggiamo noi oggi questa parola è bene che ce la sentiamo rivolta personalmente: noi che abbiamo avuto la grazia del Battesimo siamo sicuri di aver lasciato risuonare con verità e nitidezza la Parola di Dio! Non ne siamo forse diventati padroni, facendone uso a partire dai nostri tornaconti personali? Lasciamoci mettere in discussione… Buona giornata

IL BELLO DI CIÒ NON PIACE

Ognuno di noi ha delle affinità con certe persone e delle divergenze con altre: oggi si dice che “non c’è feeling”. Mondanamente si è portati ad accondiscendere a queste mozioni del sentimento alimentando stima o antipatia a seconda delle affinità e delle divergenze… Se cerchiamo di leggere questa realtà nella fede ci accorgiamo che ci sono delle ragioni per cui siamo posti gli uni di fronte agli altri nella diversità: è una modalità attraverso la quale Dio ci aiuta a conoscerci e ad uscire da noi stessi! Stare insieme a persone faticose è quanto mai arricchente! Mi hanno fatto pensare questi versetti del libro di Osea: «Hanno creato dei re che io non ho designati; hanno scelto capi a mia insaputa». Questa è l’opera dell’uomo: mettere alla guida della propria vita persone che aggradano, che dicono e fanno quello che si desidera, totalmente inclini a favorire le nostre volontà… Accogliere chi ci mette a capo il Signore può essere più faticoso ma molto più arricchente e lungimirante! A questo proposito vi faccio una confidenza: nei primi tempi del papato di Francesco non nego di aver avuto un po’ di nostalgia di papa Benedetto… perchè lo trovavo più congeniale al mio modo di pensare. Con la consapevolezza che è lo Spirito a guidare la Chiesa ho cercato di ascoltare e accogliere la novità di Bergoglio… devo dire che ho scoperto tutta la ricchezza dell’opera di Dio! Accogliamo chi viene nel nome del Signore… non chi ci piace… apriremo scenari molto più entusiasmanti! Buona giornata